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venerdì 4 marzo 2022

Recensione: Purezza, di Garth Greenwell

| Purezza, di Garth Greenwell. Einaudi, € 18,50, pp. 189 |

Un professore statunitense di stanza a Sofia si racconta senza pudore. Straniero in terra straniera, ama smarrirsi lungo le strade labirintiche della città bulgara e nelle chat per uomini soli. Nonostante resterà per tutto il tempo sprovvisto di un nome di battesimo – i personaggi secondari, invece, sono indicati semplicemente con l'iniziale puntata –, verrà naturale confonderlo con l'autore, lo strabiliante Garth Greenwell, artefice di alcune fra le pagine più appassionate che leggerò quest'anno. Suddiviso in tre parti, Purezza raccoglie nove racconti eterogenei tanto nei toni quanto nella lunghezza, con il medesimo narratore come fil rouge. Ho preferito centellinarli con parsimonia, per godere appieno degli sprazzi di bellezza sparsi qui e lì. E questi ultimi mi sono parsi forse ancora più eclatanti, assoluti, invidiabili, giacché mescolati equamente con lo squallore e l'oscenità. Durante i suoi sette anni da fuori sede, il protagonista – sì, chiamiamolo pure Garth – ha sperimentato con sentimenti altalenanti la dolorosa dissonanza tra vita pubblica e privata.

È ciò che più amo dei siti che frequento, dove puoi formulare qualsiasi desiderio, per quanto aberrante o inverosimile, e quasi sempre troverà risposta; il mondo è grande, non si è mai soli come ci si crede, né così unici o inauditi, quel che sentiamo è già stato sentito, sempre, più e più volte, senza un inizio né una fine.

Stimato insegnante di giorno, di notte finisce in case di perfetti sconosciuti: qualche volte domina, qualche volta viene dominato; raramente s'innamora. In queste pagine, il sesso, descritto con dovizia di particolari, diventa il motore della narrazione: scabroso, umiliante, senza protezioni, si spoglia di vestiti e sentimento nei territori del sadomasochismo. Ma c'è anche il sesso romantico, poi, quello fatto da innamorati, in cui la pornografia dei corpi lascia spazio alla malinconia: a letto ci si stringe un po' più forte, allora, per l'angoscia di doversi salutare l'indomani. In alcune pagine si è sopraffatti da sensazioni talmente striscianti da sembrar vive. In altre, invece, Greenwell rinfranca lo spirito con momenti d'insieme di una luminosità disarmante. Perché in questo romanzo convivono una profonda solitudine e il suo esatto opposto. E Sofia, affascinante e squallida insieme, è pronta a sorprenderci con cortei di protesta colorati e festosi; con ciliegie mature e margherite riposte nel taschino della camicia; con la conoscenza di expat portoghesi che mettono voglia di giocare ai turisti e di visitare Venezia sotto Natale. Straziante nei momenti di solipsismo, contagioso in quelli d'insieme, Purezza è una delle migliori letture erotiche mai intraprese e, soprattutto, la testimonianza più sincera sul mestiere dell'insegnante.

Se la sarebbe cavata, pensai di nuovo, consolandomi con questo pensiero, ma pensando anche che quanto aveva detto non fosse del tutto sbagliato, che amare un altro sarebbe stato perdere qualcosa, che quella stesa prospettiva che limitava il dolore avrebbe limitato anche l'amore, e i misurati i confini di quello, mai più avrebbe potuto immaginarlo sconfinato. […] Quanto ti sei rimpicciolito, dissi a me stesso, attraverso un'erosione forse necessaria alla sopravvivenza, e di cui forse devi ancora pentirti, riducendoti a dimensioni sopportabili.

Garth parafrasa poeti solitamente invisibili per il piacere di svelarsi alle classi attraverso le loro parole immortali; davanti a un caffè ascolta uno studente reduce da una delusione sentimentale, scoprendosi combattuto tra il desiderio di consolarlo e quello di irrobustirlo a colpi di disincanto; una sera si trattiene con due ex allievi e stordisce con l'alcol la pena di rincasare nel solito appartamento senz'anima. Non c'è malizia dietro le sue occhiate, per quanto insistenti. Non c'è vanità dietro le sue lezioni, vere e proprie performance attoriali. Greenwell invidia ai suoi allievi la resistenza all'alcol e i muscoli solidi, la giovinezza e il candore. E quando pendono dalle sue labbra si sente finalmente desiderato, finalmente a casa. Attingendo ora al lessico dolce-amaro del ricordo, ora a quello assordante della pornografia, Purezza oltrepassa le barriere linguistiche e i tabù per delineare una nuova geografia: quella di un paese grigio anche d'estate; quella di un uomo triste anche quando felice. Le attenzioni di una classe di adolescenti e la lingua umida di un randagio pulcioso, nei giorni dell'abbandono, addolciranno l'eco delle stanze vuote.

Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Carla Bruni - Le Ciel Dans ma Chambre 

2 commenti:

  1. E io che dal titolo mi aspettavo qualcosa di molto innocente e per bambini...
    Mai giudicare un libro non dalla copertina ma dal titolo, almeno in questo caso. :)

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