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giovedì 27 agosto 2020

Recensione in anteprima: Un uomo a pezzi, di Francesco Muzzopappa

| Un uomo a pezzi, di Francesco Muzzopappa. Fazi, € 15, pp. 142 |

Arriva oggi in libreria l’ultima fatica di Francesco Muzzopappa. Scoperto qualche anno fa e da allora frequentato assiduamente, è riuscito a farmi sorridere in giorni in cui per risollevarmi l’umore sarebbe servita una gru. Nel segno dell’immediatezza e della sincerità, scegliendo una dimensione più intimista del solito, questa volta lascia da parte gli intrecci romanzeschi per mettersi in ballo in prima persona. Il risultato è una lettura personale, leggera, scacciapensieri, che diverte senza mai scadere nel triviale grazie a sketch su sketch: a volte riuscitissimi, altre meno. È un Muzzopappa a pezzi, in pillole: anzi, a puntate, perché i racconti che compongono questo libro dalla copertina pastello somigliano un po’ agli episodi di una sit-com. Come vive un pugliese trapiantato a Milano, per di più nell’ambiente radical chic della pubblicità? Com’è la convivenza con Carmen, libraia “Biancaneve” con il malaugurato pallino del cibo salutare? Tutto diventa aneddoto.

Quando tutti i ragazzi della mia età cominciavano a prendere confidenza con gli indumenti intimi del sesso opposto, io facevo selezione musicale. Quella radio era scalcagnata: non era insonorizzata, non aveva il riscaldamento e quando mi capitava di parlare al microfono vedevo la condensa del mio fiato spalmarsi sul vetro che separava la sala speaker dalla sala regia. Quello, per me, era il senso stesso dell’amore: dedicare il tuo tempo migliore a chi fa di tutto per mostrarti solo i suoi difetti.
I mercatini dell’usato, le mailing list, i ristoranti a chilometro zero, i tagli di capelli, i concorsi pubblici, una gioventù oscura schiacciata nel guscio di un busto ortopedico. Alcuni racconti, di stampo decisamente social, mi hanno fatto pensare ai modi di Matteo Bussola: non li ho preferiti.
Un uomo a pezzi trova infatti la sua dimensione perfetta nella rievocazione di un’infanzia anni Ottanta; di un amarcord caratterizzato da bottiglie di sugo fatto in casa, primi sospiri appresso alle forme procaci della bella Lamù, incontenibile euforia davanti all’arrivo delle giostre assemblate in onore del Santo Patrono.

Sapevo che L’incantevole Creamy era, forse, irraggiungibile, ma non quanto Lamù. Lamù io non avrei mai potuto averla. Lamù era inarrivabile, letteralmente di un altro pianeta. Ma Creamy non era un ripiego, anzi. La amavo sul serio anche se lei non ne era, ovviamente, al corrente. In verità da piccolo ho avuto migliaia di ragazze, quasi tutte inconsapevoli del fatto che le amassi. Molte di loro erano vere, altre disegnate, ma a me non importava. Il sentimento, quando è forte e autentico, basta per entrambi. Che l’altra partecipasse non era richiesto, anzi, a volte mi avrebbe anche dato fastidio.
Ho un problema con l’autofiction. Anche in questo caso, perciò, ho finito per preferire comunque le prove narrative precedenti. Ma è stata una buona occasione per conoscere meglio Francesco: dopo quattro romanzi umoristici, non era forse arrivata l’ora di capire meglio l’uomo dietro il personaggio? Nato sotto il segno dello scorpione, bonario e di sanissimi principi, l’autore mi somiglia un bel po’ nel look – campiamo col peggio di Zara e H&M –, abitudini alimentari – caffè al mattino e abbondante olio di palma nel resto della giornata –, negli inattesi attimi di malinconia in cui il famigerato sarcasmo se ne va a dormire. Dice di tramare vendette sotterranee. Di nutrire tra sé e sé una certa perfidia. Ma a ben vedere è come le friselle della sua terra: sembra tutto d’un pezzo, ma non lo è. Questa lettura è l’equivalente di una chiacchierata informale. Prima o poi, speriamo di farcela di persona! 
Il mio voto: ★★★
Il mio consiglio musicale: Francesco Gabbani – Viceversa

10 commenti:

  1. Voglio leggerlo!
    Dente per dente mi regalò taaaanti momenti di ilarità :-D
    Anche heidi, forse un po' meno però comunque piacevole,vedremo questo :))

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    1. Non il migliore dei suoi, no, ma comunque piacevolissimo. Un buon intrattenimento!

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  2. Devo leggere altro di Muzzopappa, per ora sta in una sorta di limbo...

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  3. Non credo sia adatto a me, ma come sempre una bella recensione 🤗🤗

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  4. Descritto così, sembra un po' una versione su carta di un disco dei Thegiornalisti...
    potrebbe anche piacermi. :)

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    1. Ah, hai ragione.
      Invece gli è toccato immeritatamente Gabbani!

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