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lunedì 2 ottobre 2017

Recensione: La figlia maschio, di Patrizia Rinaldi

|La figlia maschio, di Patrizia Rinaldi. Edizioni e/o, € 16, pp. 162 |

Due occhi a mandorla, una ragazza sfuggente su uno sfondo giallo ocra.
In libreria sarei passato oltre, immaginando un romanzo dell'estremo oriente – se mi affascina profondamente quel mondo, infatti, non posso dire lo stesso di prose precise e distaccate, che da queste parti stentano a fare breccia. Gli ho concesso un'altra occhiata, poi, complice le belle parole di Silvia: una lettrice che ama le storie dure e le scritture che fanno a brandelli le orecchie; una collega che conosce bene i miei gusti e il mio sadomasochismo. Quel bisogno di romanzi giusti al momento sbagliato. Quella voglia di rimanerci così, di sasso. Alla terza, di occhiata, hanno fatto il resto l'ossimoro contenuto nel bellissimo titolo, le pagine dense, il nome di un'autrice italiana giusto in cima. Ho voluto leggerlo d'urgenza. Nel mio ravvedermi, ho scoperto a ciel sereno la forza di Patrizia Rinaldi. Come nei romanzi della Murgia o della Pietrantonio, ci sono parole centellinate con il contagocce (e, spesso, spandono veleno tutt'attorno); quadri ipnotici di donne che si piegano ma non si spezzano. Con una poetica dal gusto pulp che si disintegra e si ricompone abilmente in quattro punti di vista speculari, l'autrice parte da un viaggio in Cina nei primi anni Novanta. C'è chi compra ninnoli caratteristici; chi cartoline; chi, al ristorante, si intasca un paio di bacchette. Marino, un poveraccio bieco ma irresistibile arricchitosi con traffici illeciti, torna a Roma con una donna per souvenir. La vede, bambina o poco più, china con una roncola fra i campi, e le dà la caccia come un predatore; la compra per soddisfare l'ego e le basse voglie. Acquista alla sua esotica concubina una casa fuori mano. Le mette un collarino di diamanti al collo.

E l'amore contiene dosi di malasorte, va evitato. Sono convinto che i guai accaduti molti anni dopo li hai accompagnati tu per mano.

Felicita, la moglie di lui, felice non è.
Il suo galoppino, Sergio, fa buon viso a cattivo gioco: di quella ragazza indecifrabile e scontenta, infatti, crede di volersi prendere cura.
E cosa pensa nel frattempo Na, che bada maniacalmente alla pronuncia delle erre e al suo padrone, dopo il sesso, chiede il significato delle parole che non conosce ancora? Hanno voci e vissuti diversi, i protagonisti, ma il fascino della Rinaldi fa da unico filo conduttore. L'eccitazione per lo smalto scrostato di Marino. La seconda deflorazione dell'inadeguata Felicita, che si tinge i capelli di blu e va a letto con un sottoposto. La voracità tutta partenopea di Sergio, un buffo misto di contemplazione e bestemmie, e il dispiacere di sentirsi chiamare “padre” da colei che vedrebbe meglio compagna.

Continuo ad amarti. Spesso mi dico che l'amore non si è interrotto grazie all'assenza di quotidianità e all'assenza di amore tuo, ma in fondo non so niente dell'amore. So che ti aspetto, che voglio il tuo bene, che ogni tanto ritorna l'odio o la malagrazia. So che voglio morire prima di te e che il desiderio per le tue carni muta, ma resta.

Chiude il cerchio lei, una Lolita dolente, vestita solo dei capelli e di una bellezza senza pietà, con pensieri che si esprimono nell'italiano più raffinato. Una volgare prurigine può forse cambiare il destino? E se condannare, in realtà, significasse scegliere il male minore? Ci si muove nel mondo, negli anni dello scandalo, nei letti. In gabbie dorate assieme a bestie in calore e a cuccioli indomabili, fra criminali e martiri a cui affezionarsi subito. Si ritorna, infine, dove tutto è iniziato, a dialogare coi fantasmi e il passato, agghindati da gran signora – anche se da alcuni viaggi non si torna mai indietro per davvero. 

Poche cose mi piacciono più della fragilità che si ribella e si difende come può dalle inevitabili notti.

Per assestare uno schiaffo morale a un Paese in cui il controllo delle nascite voleva che le neonate fossero o ammazzate o ripudiate, in attesa dell'agognato primogenito. Per dire sì, io esisto e resisto, anche se dalla fame e dall'infibulazione, dai piedi fasciati affinché restassero piccoli e affusolati, mi ha tratto in salvo il capriccio di un pusillanime che pensava di non dover chiedere mai. A cui ho dato il corpo e negato l'anima: nascosta al sicuro, lì, nelle intercapedini dell'ultimo capitolo.
Il mio voto: ★★★★ +
Il mio consiglio musicale: Oriente - Niccolò Fabi

17 commenti:

  1. "una collega che conosce bene i miei gusti e il mio sadomasochismo."

    Siamo un po' emo. Ci piace farci del male per sentirci bene xD

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  2. E quel 4+ a conclusione di una recensione bellissima mi spinge a provarci. Segno!

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    1. Storia a parte, La figlia maschio ha uno stile tutto da scoprire. Uno dei più belli in cui mi sia imbattuto quest'anno, assolutamente. Prova, sì!

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  3. Che bella recensione! E che bel blog, tornerò per trovare utili suggestioni.
    Della Rinaldi ho letto molto, i gialli di Blanca, i libri per ragazzi, i romanzi che lei nelle presentazioni (che super consiglio se vi capitano nei paraggi) definisce degenere.
    Una scrittura che mi ha affascinato.
    Buon lavoro con il blog!
    Fabio

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    1. Buongiorno, Fabio, e benvenuto.
      Grazie per il tuo commento!
      Sicuramente recupererò il recuperabile dell'autrice. Leggendo la sua biografia, in fondo al romanzo, mi ha incuriosito questo suo passare da un genere all'altro. Cosa che ammiro molto, apprezzandoli tutti senza distizione alcuna. A rileggervi (te e Patrizia) presto. ;)

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  4. Ecco, io avevo fatto come te... Visto e rivisto in rete e in libreria ho tirato dritto. Adesso leggo queste tue parole e mi dico che ho fatto male, che voglio leggerlo! Grazie come sempre per le tue splendide recensioni. :*

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    1. Grazie a te, Dani. Sono contentissimo di avertelo fatto scoprire.

      (Però altre chiamate no, eh! :-P)

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  5. Come sempre leggere le tue strepitose recensioni equivale a immergersi in un'atmosfera sospesa nel tempo. Grazie per segnalare sempre letture coinvolgenti ricche di fascino. Prendo nota :)

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  6. Il titolo già mi incuriosisce, la tua recensione ancor di più! Ci farò parecchi pensierini....

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  7. Beh, promette bene.
    C'è sempre il "piccolo" problemino di trovare il tempo per leggere tutti i libri che consigli, però a parte questo promette bene. :)

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  8. Avevo letto già da un po' il tuo pensiero, opinione fondamentale per decidermi. Io adoro quelle prose, scoperte da poco, che colpiscono e affondano. Un italiana che si aggira per questo mondo mi affascina. L'ho acquistato arriva venerdì :-) grazie Mik

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