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lunedì 11 aprile 2016

Recensione: Splendi più che puoi, di Sara Rattaro

L'espressione amore mio è un ossimoro. Il sentimento più libero e l'aggettivo più possessivo.

Titolo: Splendi più che puoi
Autrice: Sara Rattaro
Editore: Garzanti
Numero di pagine: 222
Prezzo: € 16,40
Sinossi: L'amore non chiede il permesso. Arriva all'improvviso. Travolge ogni cosa al suo passaggio e trascina in un sogno. Così è stato per Emma, quando per la prima volta ha incontrato Marco che da subito ha capito come prendersi cura di lei. Tutto con lui è perfette. Ma arriva sempre il momento del risveglio. Perché Marco la ricopre di attenzioni sempre più insistenti. Marco ha continui sbalzi d'umore. Troppi. Marco non riesce a trattenere la sua gelosia. Che diventa ossessione. Emma all'inizio asseconda le sue richieste credendo siano solo gesti amorevoli. Eppure non è mai abbastanza. Ogni occasione è buona per allontanare da lei i suoi amici, i suoi genitori, tutto il suo mondo. Emma scopre che quello che si chiama amore a volte non lo è. Può vestire maschere diverse. Può far male, ferire, umiliare. Può far sentire l'altra persona debole e indifesa. Emma non riconosce più l'uomo accanto a lei. Non sa più chi sia. E non sa come riprendere in mano la propria vita. Come nascondere a sé stessa e agli altri quei segni blu sulla sua pelle che nessuna carezza può più risanare. Fino a quando nasce sua figlia, e il sorriso della piccola Martina che cresce le dà il coraggio di cambiare il suo destino. Di dire basta. Di affrontare la verità. Una verità difficile da accettare, da cui si può solo fuggire. Ma il cuore, anche se è spezzato, ferito, tormentato, sa sempre come tornare a volare. Come tornare a risplendere. Più forte che può.

                                               La recensione
A giugno avevo lasciato Sara Rattaro con il dubbio. In Sulla sedia sbagliata, romanzo d'esordio ristampato dalla Garzanti in una nuova veste grafica, avevo trovato gli stessi difetti dell'ultimo, Niente è come te. Con quella storia di genitori e figli, con la troppa carne al fuoco, si era incrinato un rapporto che – anni prima, con lo struggente Un uso qualunque di te – era iniziato sotto una buona stella. Mi piaceva l'evoluzione di Sara Rattaro? Con questa domanda, le tre stelle dei romanzi scritti bene ma che non mi arrivano e la speranza di rileggerla presto, magari con una storia di persone ordinarie e felici, le avevo detto arrivederci all'anno prossimo. Ritorna puntuale con Splendi più che puoi. Una storia che parla di un argomento di bruciante attualità, ma un tempo tabù. Violenza domestica, femminicidio. Un romanzo a tesi, su misura. Non trovo dunque la vicenda più leggera che avrei voluto e non scopro una Sara meno legata alla tragedia, però qualcosa cambia. Non in lei, che resta appassionata e attenta alla cronaca, ma piuttosto tra noi. Splendi più che puoi ha per me i suoi difetti grandi e piccoli, ma mi ha ricordato perché l'autrice mi avesse così tanto colpito al tempo del nostro primo incontro. La nuova storia non fa altrettanto, la remissiva Emma non è la contraddittoria Viola, ma con una sola linea su cui concentrarsi – nei romanzi precedenti, infatti, trionfavano la dimensione corale e una notevole confusione – fa meglio e non distoglie gli occhi dal punto di arrivo. Mi aspettavo un matrimonio tranquillo che diventava violento d'un tratto: il resoconto di una sopravvissuta. Una storia, volendo, più ordinaria. Ma si può considerare forse ordinaria la violenza di un uomo sulla propria moglie? La situazione, invece, è estrema sin dall'inizio: un mènage familiare che è un incubo in alta montagna. Studentessa universitaria, Emma abbandona Architettura per andare a convivere con un uomo di vent'anni più grande. Dieci anni dopo, trentenne, viene lasciata sola: l'amore è finito. Ma Emma, succube degli altri, schiava della vita di coppia, da sola non sa starci. Veloce è il colpo di fulmine con Marco – bello, misterioso e sfaticato – e, da lì, l'inizio della prigionia. L'eterno sì la incatena a un mostro. Gli squilibri di Marco non sono graduali: non si parte da un ceffone isolato fino ad arrivare alla reclusione in cantina, lontana da tutti. Fanatico della pulizia e dell'ordine, ipocondriaco, crede invece nelle cure omeopatiche e ha l'ossessione per i cibi fatti in casa. 
Paranoide e affetto da disturbo ossessivo compulsivo, ricorda Alba Rohrwacher – mamma vegana e moglie cannibale – nel thriller psicologico Hungry Hearts. In un monolocale newyorkese, nell'indie movie del nostro Saverio Costanzo si consumava un sottile gioco al massacro. E dal thriller Splendi più che puoi vorrebbe prendere i toni foschi, le ombre, l'antagonista dispotico: gli avvertimenti di una suocera preoccupata, nel giorno delle nozze; una famiglia numerosa che a tutti i costri protegge i segreti di un rampollo dalle mani pesanti; lo scantinato, l'isolamento forzato e le assi alla porta. Le ossessioni di lui proteggono la famiglia dai pericoli esterni. Ma dai pericoli interni, invece, chi protegge Emma e la sua bambina? La piccola Martina trascorre i primi anni senza conoscere l'esterno. Situazioni estreme, però, richiederebbero estreme soluzioni – narrative e non. Emma è pietrificata dalla paura, non si ribella, e Sara le cura i lividi con parole delicatissime ma che, effetto collaterale, smorzano la pena. Una protagonista bisognosa e fragile, che non sempre genera empatia, e un lui dalla psicologia essenziale. 
I legami mi sono sembrati delineati di fretta – l'incontro, il matrimonio, la fine dell'idillio – e, sarà perché amante del thriller, avrei preferito una maggiore indagine nello studio delle motivazioni private, personalissime, che legano Emma a Marco, nonostante il male. Ha parole buone e riserbo, ma a mancargli è l'amore che diventa timore, il brillante al dito che alimenta la Sindrome di Stoccolma – cosa che ha trattato meglio e in pillole una Paola Cortellesi da brividi in questo video qui. E Sara, emozionata e morbida, dal tocco assai lieve, questa volta lieve lo è fin troppo. Si dimostra però lucida nei giudizi e più parsimoniosa nel dispensare quelle frasi in corsivo delle sue che, in Splendi più che puoi, scandiscono le tappe della prigionia e della liberazione di Emma; l'arrancare delle leggi italiane. Gli anni Novanta, che prevedevano che i panni sporchi si lavassero in famiglia, e due decenni: sei anni di matrimonio e i rimanenti per riprendersi, attraverso ellissi e salti che rendono il romanzo breve ma intenso. Generoso. E ci sono gli uomini onesti – un carabiniere galante e disponibile, che beve solo tè – e donne come angeli inviati dalla divina provvidenza. C'è del buono e c'è speranza. C'è un prisma che riflette la luce ovunque e un'autrice che ti ascolta. L'ultimo romanzo della Rattaro, infatti, è il regalo per una lettrice che durante una presentazione le aveva confessato a cuore aperto la propria forza. L'importante è che sia piaciuto a lei e, più dei titoli che l'hanno preceduto, è piaciuto anche a me. La Rattaro ha cura della vera Emma e non indugia nei dettagli più morbosi. Non riapre vecchie ferite. 
Dà alla donna la pace, nel finale, e un titolo che è un augurio bello e poetico. 
Un invito a non sottomettersi, a non spegnersi.
Il mio voto: ★★★½
Il mio consiglio musicale: Mia Martini & Enzo Gragnaniello - Donna



28 commenti:

  1. Ho avuto modo di incontrare Sara nel giorno dell'uscita del libro. Sicuramente, parlarne con lei, scoprire i risvolti di questa storia, mi ha aiutata a capire certe sue scelte stilistiche. Però, mi rimane sempre quel senso di incompiuto che mi faceva propendere per un giudizio "più basso". L'unico motivo che mi ha spinta a cambiare idea è il pensiero che tutti dovrebbero leggere un libro come questo.

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    1. Capisco perfettamente, Laura.
      Sentire l'autore parlarne è un'altra cosa, sì.
      Anche a me, comunque, è mancata qualcosa.
      Un po' dello stesso vigore di Emma?

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    2. Ti riporto le parole di Sara: "Una storia che si è scritta da sola e che non ho potuto in alcun modo governare". Ammetto anche che dopo "Un uso qualunque di te" non ho più letto nulla di suo, quindi non ho termini di paragone se non quel capolavoro probabilmente irripetibile.

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    3. Quello resta splendido, sì.
      Avevo apprezzato anche Non volare via, il primo uscito per Garzanti. Gli altri, inter nos, mi sono sembrati un po' la solita minestra...

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  2. Un libro che leggerò prestissimo, la tematica mi sta particolarmente a cuore e la genesi della storia mi ha colpito molto. A presto ^-^

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    1. Buona lettura!
      Sul tema, se non ti disturbano toni più forti, ti consiglio il bellissimo Nell'angolo più buio.

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    2. Grazie per il consiglio, lo prenderò! Con i toni forti a volte faccio un po' fatica, ma voglio provarci.

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    3. Forti, ma sopportabili. E' più orientato verso il noir, verso le consuegenze della violenza domestica e dello stalking, ma è scritto una meraviglia. Spero che traducano presto altro dell'autrice. Poi è Giano, una propaggine della Neri Pozza: ho detto tutto. ;)

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    4. è già nel carrello, ho detto tutto anch'io xD

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    5. Ahahahah, speriamo ti piaccia allora!

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  3. Questo libro mi ispira tantissimo e spero di leggerlo presto! Ho sempre voluto leggere qualcosa della Rattaro!

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    1. Né tra i suoi migliori, né tra i suoi peggiori ;)

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  4. Ciao Michele, "Splendi più che puoi" sarà la mia prossima lettura, io ho letto tutti i romanzi di Sara, ho iniziato con "Un uso qualunque di te" finendo con "Non volare via". Li ho amati tutti anche se con sensazioni ed emozioni diverse, e sapere che in questa ultima storia c'è un racconto vero mi mette i brividi.

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    1. Allora apprezzerai senz'altro più di me.
      Salvo i primi due, non sono impazziti per gli altri. :)

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  5. una poetica recensione che mi ha perfettamente descritto l'autrice. è davvero un piacere leggerti ;)

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    1. Ma grazie, Saya! Sulla recensione, ti dirò, oggi non ero molto convinto: vado di fretta, poi vi spiego perché. :)

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  6. Dopo il paragone con l'odiosa Alba Rohrwacher e con Hungry Hearts, credo starò al largo da questo libro... :)

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    1. Ahahahah, lei è odiosa, ma in maniera più sinistra.
      Marco è solo uno con la fissa del bio: che brutte persone! ;)

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    2. Ho finito ora di leggere il libro della rattaro e onestamente lo trovato spettacolare mi piace leggere e un libro così t cambia molti punti di vista su cosa possa fare una mente malata come quella di Marco un uomo all inizio adorabile che diventa questo mostro disumano e l uscita proprio ora in questo periodo un cui molte donne vengono uccise dai proprio uomini è un modo in più per far capire che fuggire prima riserva i guai dopo grazie alla rattaro e alla vera protagonista x aver fatto uscire questo libro

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  7. Ciao! Credo che sia la prima volta che lascio un commento ad un tuo post, ahahah :).
    Tornando a noi, credo di non sentirmi ancora pronta per leggere un libro simile. Ho letto "Mille splendidi soli" si Khaled Hosseini quando avevo 12 anni ma, a livello di tematiche, credo che "Splendi più che puoi" sia più pesante (e non in modo offensivo). Anche se vado per i 19 e l'età adulta si avvicina passo dopo passo, non mi sento però pronta a compiere un passo simile. Non ancora. Però questo romanzo va a finire nella mia lista, poi vediamo se tempo e altre cose mi permetteranno di dargli un'occhiata :).
    Complimenti per il blog, a proposito ;) (solo un consiglio, credo che, per renderlo ancora più carino, potresti dare il "giustificato" al testo; penso sembrerebbe più ordinato :)).
    A presto!

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    1. Ciao, Letizia, ti ringrazio molto per il commento, e altrettanto per l'appunto. Seguirò il consiglio, hai ragione! Mille splendidi soli è una meraviglia. Sei hai letto e apprezzato quello, penso che non patirai troppo la Rattaro: è delicatatissima, fin troppo. Di scioccante, sul tema, c'è Nell'angolo più buio, che ho consigliato alla mia amica Stefania più sopra. :)

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    2. Grazie per i consigli e prego!

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  8. Ciao Mik!!! Sono contenta che con questo libro tu sia riuscito a riscoprire un po' la Sara che avevi amato! Viola è difficile da scalzare però... Per me resta ancora la migliore! ;)

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  9. Ciao Michele, la tua recensione è come sempre speciale, diversa dalle altre, l'ho letta con piacere anche se non posso ancora giudicare l'ultima fatica di Sara, autrice che ho amato con Un uso qualunque di te, non condividendo però il finale troppo forzato a mio parere e sofferto per quel padre a cui viene negato ingiustamente di farlo, apprezzando l'attenzione dell'autrice sui limiti delle leggi che manovrano le nostre vite, in Niente è come te.
    Ancor prima di leggere Sara, so già che mi trascinerà delicatamente "nel suo mondo" e che non riuscirò a fare un'analisi così precisa e profonda come la tua, ma mi abbandonerò completamente, quindi complimenti.
    Mi sono soffermata a riguardare il video...lo stomaco si è stretto forte forte, avendo provato sulla pelle certe cose...e splendi più che puoi, trovo sia un meraviglioso augurio. Baci Frà

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  10. Ciao,
    con questa recensione confermi la senzazione che ho provato leggendo le altre. Un libro che andrebbe letto, ma che in sostanza non ho molta voglia di leggere. Tempo fa ho iniziato Non volare via, ma non è scattata la scintilla.
    Lo leggerò più avanti, in un giorno con tanto sole.
    Un saluto da Lea

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  11. Ciao io ho finito proprio ora di leggere il libro della rattaro e penso che in questo preciso momento in cui molte donne vengono uccise ingiustamente dai loro uomini questo libro sia fonte d ispirazione x molte e che la rattaro abbia fatto un lavoro spettacolare perciò consiglio a tutte e tutti di leggerlo perché è davvero bello ed emozionante ciao un saluto Eleonora

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