Bella, bionda, sorridente. Ci voleva qualcuno di bravissimo per trasformare Barbie, simbolo del consumismo e del sessismo, in un'icona femminista. Hollywood ha schierato la coppia Gerwig-Baumbach, paladini del cinema indie, e un cast di attori impegnatissimi, in cui spicca Margot Robbie nelle doppie vesti di protagonista e produttrice. Bella, bionda, sorridente? Lei lo è senz'altro, e nuovamente, dopo Babylon, tiene tutti in scacco con una lacrima: questa volta è il simbolo dell'umanità spasimata. Barbie, in cerca di sé stessa, lascia il suo mondo pastello alla scoperta della California. Perché è improvvisamente tormentata dalla cellulite, dai piedi piatti e dal pensiero della mortalità? Pattina fino alla California per interrogare Mattel sui difetti di fabbrica. Con lei, il Ken di un esilarante Ryan Gosling: stanco di stare all'ombra della compagna, negli Stati Uniti scopre i pregi del patriarcato. Sì, perché a Barbie Land è tutto a rovescio e, in una fantasmagorica società matriarcale, gli uomini sono semplicemente uomini: le donne, invece, possono essere tutto. Gerwig centra il cast, i costumi e le scenografie da Oscar, i toni da commedia demenziale senza però ma trascurare una scrittura allusiva e intelligente. Schiacciata tra blockbuster e cinema femminista, crea un film che ha molte idee. E, spesso, molto confuse. Vittima dei troppi viavai e dei troppi spiegoni, Barbie ha il contro di rimarcare in grassetto la propria morale. Avrebbe avuto bisogno di essere asciugato in fase di montaggio. O, al contrario, di diventare un leggerissimo e delirante sogno pop come nei sogni più sfrenati di Ken: perché, a quel punto, non un musical? Il risultato, destinato a sbancare comunque, è una via di mezzo che non soddisferà completamente chi pretendeva la sceneggiatura perfetta anticipata dalle recensioni d'oltreoceano. Ci sono sbavature di troppo, poche sfumature di grigio, in quest'abbagliante rosa shocking. (7)
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sabato 5 agosto 2023
Fiabe per bambini femministi (e adulti intelligenti): Barbie | Nimona | La sirenetta
Ballister, un
prode cavaliere ingiustamente accusato di aver assassinato la sua amatissima regina, stringe alleanza con un'adolescente emarginata ma dai poteri
straordinari. Solitaria e annoiata, mutaforma, Nimona è una rossa
tutto pepe di età indefinita che sogna di affiancare un supercattivo per seminare
dappetutto caos e distruzione. Invece, suo malgrado, si ritrova a fare da spalla a uno spadaccino omosessuale, monco e ligio al dovere, ottusamente cieco davanti alla
corruzione del suo regno. Laggiù, infatti, chi è il vero mostro?
L'ultimo film Netflix, tratto dall'omonimo graphic novel edito Bao Publishing, mescola originalmente estetica medievale e tecnologia cyberpunk. È già un successo e, con mesi d'anticipo, è il papabile
vincitore dell'Oscar nella categoria Miglior film animato. Originale,
moderno e spassosissimo, riflette su etichette e cliché. E si
diverte a sabotarli spettacolarmente sotto le zampe di un irresistibile rinoceronte
fucsia – anche se l'epilogo omaggia la distruzione, serissima, dei
kaiju del cinema giapponese. Questa è la storia di due solitudini che si compensano. È
il gioco di una giovane dalla natura misteriosa, che con l'arma dell'ironia
dissimula il disagio di non avere un'identità predefinita. È
l'epifania di un uomo che aveva già sfidato il machismo dei
cavalieri e che, ora, sensibilizza vantando un drago per amico.
Nimona fa quello che fece Shrek con le fiabe vent'anni
fa. Parodia e sovverte i poemi epici-cavallereschi, ma soltanto per
crearne uno nuovo, credibile e bellissimo. Oro puro, nell'era delle
riscritture non richieste e dei live action. (8)
In rete lo hanno odiato a oltranza, a prescindere, ancora prima che fossero
condivise le prime immagini. Colpa di quella protagonista troppo diversa dal personaggio tradizionale o, forse, di un mal celato razzismo. Lo scrivo, perciò, con gioia; come
davanti alla vittoria di un perdente annunciato. La
sirenetta è tra i migliori live action di casa Disney e Halle
Bailey, con i suoi grandi occhi pieni di innocenza e una voce dal
vibrato struggente, è una Ariel che commuove col suo appassionato
desiderio d'altrove. Già modernissima nell'originale animato dal 1989, al
cinema trova un principe azzurro dal destino speculare: anche l'Eric di Jonah Hauer-King, infatti, vive con claustrofobia l'universo familiare e scalpita
di curiosità. Imprescindibile la visione sottotitolata. In
fondo al mare è un incrocio irresistibile tra un
documentario sui fondali marini e un musical; Baciala cambia una
parola, vero, ma non il suo memorabile sound; la Ursula di Melissa McCarthy, nel suo antro oscuro, conserva una vulcanica anima da drag queen. A suo agio con il genere,
il Rob Marshall di Chicago e Nine punta
con successo su volti sconosciuti e incanta per l'attenzione
naturalistica alla vita sotto la superficie. Qualcuno
storcerà il naso davanti agli amici animali di Ariel, qui niente affatto
antromorfizzati, e in rete criticherà per partito preso. Ma la
verità è che La sirenetta, oggi, è una grande storia
di conflitti genitori-figli e che un irriconoscibile Javier Bardem, davanti al
riconoscimento finale della voce dell'ultimogenita, rischia di
strapparci più di una lacrima. Noi, a differenza delle sirene,
possiamo commuoverci. (7+)
Stupisciti: siamo quasi totalmente concordi su Barbie.
RispondiEliminaLa sirenetta non mi attira molto, Barbie -con tutto questo parlarne - alla fine mi sta incuriosendo. Cederò al fascino del rosa abbagliante, mi sa 😅
RispondiEliminaBuon proseguimento d'estate, Michele 🙂
Barbie visto ieri, si, a parte il voto più alto da parte mia, (tu sei un professore per cui più severo 😊), mi ritrovo a mio agio in quanto scrivi. Un film che mi ha lasciato il desiderio di rivederlo sai? Ho riso e mi sono commossa, alla fine gli spiegoni hanno spiegato male, ci sono insinuazioni e situazioni più velate che mi hanno colpito maggiormente. Sono una fan di Ryan....(biondo assolutamente NO), lo reputo bravo e intelligente.
RispondiEliminaLei notevole davvero, pare che per scendere dai tacchi e rimanere in ...punta di piedi abbia faticato parecchio, chapeau alla spontaneità, sembra sia nata per quel ruolo 👍
Ciao!!!
Barbie per me genialata dell'anno, e dei nostri tempi in generale.
RispondiEliminaGreta Gerwig for president!
Sul serio hai preferito La sirenetta?!? °_____°
Io l'ho trovato un film pessimo, salvo solo la convincente Halle Bailey
Nimona promette bene, è in lista d'attesa...