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lunedì 13 settembre 2021

Recensione: Lei che non tocca mai terra, di Andrea Donaera

| Lei che non tocca mai terra, di Andrea Donaera. NN, € 17, pp. 240 |

C'era una bestia nel folgorante esordio di Andrea Donaera. E c'è anche qui, pericolosa ma dormiente, nascosta sotto le palpebre chiuse di Miriam. Gli occhi bellissimi e devastati della diciottenne in coma, infatti, celerebbero una scintilla maligna. O così mormora qualcuno, in una Gallipoli che lontana dai bagordi estivi si trasforma in una specie di Twin Peaks. In una camera da letto vista mare, in cui si respira un miscuglio insopportabile di detergente e polpette fritte, i superstiti si affidano, scettici, alla cosiddetta talking cure: parlano alla ragazza addormentata. E hanno punti di vista così diversi e distinguibili che ti verrebbe da leggerli a voce alta, per dar loro vita come in un podcast.

Ma l'amore è più forte del male. No?

Ci sono Lucio, il sindaco del paese, che nel suo italiano stentato non riesce a trattenere la preoccupazione verso le sorti dell'unica figlia; Mara, l'algida moglie del Nord, che scocca bestemmie contro la famiglia del marito; Gabry, l'amica bolognese, che registrandosi con la webcam ricorda i giuramenti di sangue e le piccole iniziazioni sessuali. Infine Andrea, che porta il nome dell'autore e, romantico per natura, canta Miriam come fosse una novella Beatrice: i due si sono incontrati in un bar, hanno consumato un brusco amplesso in macchina e, al principio del loro amore, sono stati interrotti sul più bello. L'innocenza del loro sentimento mette in moto un'antica faida familiare le cui radici sono intrecciate all'inquietante folklore locale. Figlio di un padre suicida e di una madre gravemente depressa, Andrea è diventato l'apprendista di Papa Nanni, esorcista dalla lingua melliflua convinto che la ragazza sia il demonio. Diviso tra spiritualità e pulsioni terrene, il giovane tesse un dialogo impossibile con la vagheggiata Miriam: nient'affatto angelica, ma al contrario curiosa e ribelle, questa bella addormentata è tentata dall'idea del sonno eterno. Perché aprire gli occhi? Perché mettere nuovamente i piedi a terra? Cosa troverebbe al risveglio, se non il solito paesedimerda?

Penso che è così che nascono le ossessioni: quando cerchiamo qualcuno che ci possa salvare, e ci convinciamo di averla trovata, poi, quella persona. Per me tu sei quella che può salvarmi. Anche se non è vero, anche se magari sono io, in realtà, a dover salvare te: a me basta credere che tu sei la salvezza mia – l'ossessione mia.

Lei che non tocca mai terra è l'incisione di un verso goth metal su una lapide bianca. In un Salento eccezionalmente oscuro, dove l'inverno porta il fango, la neve e le labbra spaccate a sangue, gli schizzi d'acqua salata diventano tutt'uno con le lacrime d'angoscia versate dai protagonisti. Ai piedi del letto di Miriam, travolta da un pirata della strada, elaborano in modi diversi il medesimo dolore. E tentano di venire a capo di un mistero più grande di loro, che forse risale alla guerra in Albania: quando una strega incise sulla sabbia le orme di un uomo e lo maledisse per sempre. Il sangue infetto può essere ereditato? Passare di vena in vena, di generazione in generazione, fino a far marcire il corpo e lo spirito? Spaventoso e dolcissimo, l'autore pugliese il cui cognome è un anagramma si supera. Questa volta è il direttore d'orchestra di una polifonia dalla potenza sconcertante: una fiaba horror di tentazioni irrinunciabili, eterni ritorni e fragorosi big bang, che nel mentre fa strage di madonne e congiuntivi. Questa volta è Poseidone in persona: in balia delle sue onde grigio piombo, tra picchi di tenerezza e abissi di dolore, ti annoda strette strette le budella in preda a un irrinunciabile mal di (a)mare.

Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Gaudiano – Polvere da sparo

10 commenti:

  1. Sono curiosissimo di leggere i suoi libri.
    Ancora di più perché è un fratello metallaro u.u

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  2. Voglio leggere sia questo che il precedente, sono sicura che Donaera mi piacerà!!

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  3. Ciao Mik, ben trovato, io sono tornata più attiva sul blog da pochi giorni... troppo caldo, troppa poca voglia di tv e divano XD

    Non conosco Donaera, ma la tua recensione m iha incuriosita, penso che inizierò dal libro precedente ;)

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    1. Ciao Simi! Io sonnecchio ancora, ma spero di trovare i vecchi ritmi. Ti ringrazio. ;)

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  4. Un Twin Peaks ambientato nel Salento?
    Beh, quasi quasi...

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