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giovedì 5 agosto 2021

Recensione: La nostra furiosa amicizia, di Rufi Thorpe

| La nostra furiosa amicizia, di Rufi Thorpe. Bollati Boringhieri, € 17, pp. 344 |

Siamo in un quartiere di Los Angeles dove tutto, all'apparenza, è in ordine. Ma agli adolescenti, figli di genitori viziosi o obnubilati dall'alcol, pascolano lungo la costa come bestiole braccate e senza padrone. Qui, al liceo, si incontrano Bunny e Michael: giovani vicini di casa uniti ben più che dalle proprietà confinanti. Lei, mite e accondiscendente per natura, è un bellissimo scherzo della natura che scoraggia i ragazzi ma fa gola, al contrario, agli allenatori sportivi: alta quasi due metri, ha un papà-manager privo di scrupoli, una mamma la cui morte è avvolta dal pettegolezzo e una forza inusitata – a questo allude il titolo originale, da tradurre letteralmente con La regina del knockout. In una frazione di secondo spruzzata di sangue, quella brava ragazza potrebbe trasformarsi in carnefice per difendere il migliore amico. Cosa sarebbe disposta a fare, infatti, pur di proteggere Michael dalle malelingue? Lui, sfacciatamente gay, porta l'eyeliner in classe ed è reduce da un'infanzia dickensiana: separato dalla sorella, affidata nel frattempo alla madre fresca di galera, spreca il suo potenziale accademico e rimorchia di nascosto uomini più grandi su Craiglist. Sentendosi un reietto, reputa impossibile essere amato da un coetaneo. Mentre Michael è maestro dell'inazione, Bunny al contrario vibra di una sconcertante volontà di potenza.

Perché volevamo essere visti così disperatamente? Io la vedevo. Bunny mi riempiva gli occhi. Ma non era abbastanza e questo non mi feriva più. Neanche il modo in cui lei amava me era abbastanza. Forse l’amore non sarebbe mai stato abbastanza. 

Formazione inquieta e pericolosissima, popolata da personaggi spesso indimenticabili, La nostra furiosa amica è un romanzo Young Adult a tinte crime che sorprende sin dalla prima pagina: in esergo, infatti, leggiamo citazioni tratte da Hannah Arendt e RuPaul. Come si possono conciliare una filosofa tedesca e un'icona della TV americana, celebre per la sua sfida tra drag queen? Con uno stile folle e immaginifico, cruento ma pieno di poesia, la bravissima Rufi Thorpe passa dalle riflessioni ossessive sul bene e sul male, sulla predestinazione e sul perdono, alle maratone di reality show che in poltrona mettono finalmente il cuore in pace. Nel corso della lettura, Bunny deve imparare a essere donna e fuori posto – a scuola, purtroppo, è solita scusarsi con tutti per lo spazio che occupa. Michael, invece, a essere uomo e omosessuale. 

Eppure non potevo smettere di stare dalla sua parte. Avrei continuato ad amarla, anche se mi inorridiva. Avrei continuato ad amarla perché era mia.

Sullo sfondo, la cartolina paradisiaca di un luogo lontano da ogni luccichio: una America alla Bret Easton Ellis, dipinta tra tragedia greca e MTV generation, erosa nel profondo dalle dipendenze, dalla violenza domestica, dal bullismo, dall'omofobia. E, perfino, dall'omicidio. Questa polveriera, che nei sogni incendiari del protagonista maschile brucia spietatamente fino alle fondamenta, è connessa a doppio nodo alle scelte di due amici combattuti tra idealismo e ferocia, incanto e repulsione. Sul lungo tratto, le decisioni prese d'istinto minacceranno di unirli e dividerli al tempo stesso. A cosa serviranno le promesse, i “per sempre”, se ci si mette di mezzo la vita? Ce lo ricorderà un epilogo struggente. Anche se pesti, ammaccati e guasti, anche se spinti alle corde dall'incessante divenire del mondo adolescenziale, Bunny e Michael sono elefanti in un negozio di cristalli orgogliosi della distruzione che seminano tutt'intorno.

Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Lana Del Rey – Video Games

2 commenti:

  1. In pratica, è come se Bret Easton Ellis avesse scritto un romanzo young adult contemporaneo.
    Devo cercarlo assolutamente!!!

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