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giovedì 12 novembre 2020

Recensione: Borgo Sud, di Donatella di Pietrantonio


| Borgo Sud, di Donatella Di Pietrantonio. Einaudi, € 19, pp. 168 |

A volte i nomi – in questo caso i soprannomi – plasmano il destino. L'arminuta, letteralmente “colei che ritorna”, non poteva altro che ripresentarsi in un seguito tanto inaspettato quanto atteso. A tre anni di distanza dal romanzo vincitore del Premio Campiello, Donatella Di Pietrantonio riprende le fila di una storia che tutti noi credevamo conclusa. Ambientato tra la Francia e l'Italia, a qualche decennio dagli eventi del primo romanzo, Borgo Sud racconta l'età adulta di un personaggio ancora senza nome. Cresciuta per tredici anni dai genitori affidatari, la protagonista veniva a conoscenza della sua famiglia d'origine nel momento di farvi ritorno. Ultima arrivata, era la meno indispensabile dei sei figli: un'estranea abituata alla bambagia, all'improvviso a disagio in un paese anonimo a cinquanta chilometri dal centro principale. L'unica persona affezionata era Adriana, la sorella minore: le due non si perderanno mai di vista. Rivendicando un proprio posto nel mondo, sempre sballottata qui e lì, la protagonista studia prima a Pescara e poi parte per Grenoble. Quanti chilometri tocca mettere tra sé e gli altri per reinventarsi? L'unico modo per ricominciare è l'espatrio? I lacci della famiglia e una chiamata nel cuore della notte la costringeranno a tornare.

C'era qualcosa in me che chiamava gli abbandoni.

Ho avuto il piacere di partecipare a una diretta Einaudi con altri cinque blogger e di sentire raccontata questa storia dalla viva voce dell'autrice. Una professionista sensibile, elegante, discreta, dotata della generosità d'animo delle persone timide che tra sé e sé nascondono mondi e virtù. La lettura del romanzo, purtroppo, a un primo impatto mi ha coinvolto meno del previsto. Giocato su continui salti temporali, Borgo Sud appartiene a sorpresa più ad Adriana che all'Arminuta: perfino il titolo, infatti, allude al quartiere di pescatori in cui la sorella sbandata e il figlioletto, Vincenzo, si stabiliscono prima di rendersi parte di un piccolo mistero da risolvere. Dopo aver condiviso brevemente l'appartamento universitario, le due hanno scelto strade diverse, quartieri diversi, ma amori parimenti sfortunati. Mentre la maggiore si è legata a Piero, dentista premuroso ma dagli atteggiamenti sospetti, Adriana vive l'amore folle per il pescatore Rafael, braccato dai creditori. Uguali ma diverse, loro malgrado compagne di sventure coniugali, le protagoniste si amano e si odiano, si prendono e si lasciano con modalità simili a quelle delle indimenticabili Lila e Lenù. Da grande estimatore di Elena Ferrante, le analogie tematiche non mi hanno permesso di apprezzare appieno Borgo Sud. Il secondo tassello di una storia di provincia, crescita e abbandono che con un background diverso avrei trovato appassionante e oggettivamente molto ben scritto: conoscendo nel dettaglio la tetralogia, invece, mi è parso minore – per quanto valido comunque – nel confronto. Per fortuna a fare la differenza ci pensano le ambientazioni inedite, che conferiscono carattere alla vicenda. È forse la prima volta, infatti, che mi capita di conoscere così bene gli scenari di un romanzo. Meravigliosamente letteraria, la città di Pescara meriterebbe più visibilità nella narrativa contemporanea. Ho sorriso di nostalgia riconoscendo le cadenze dialettali e i modi di dire, mi sono illuminato leggendo di festività e piatti tipici, ho scoperto che la protagonista e suo marito si sono conosciuti all'università che ho frequentato anch'io.

Mi trovavo non così lontano da casa mia, eppure era tutto diverso, un mondo a parte. Di là avevo lasciato un piccolo libro aperto sulle poesie che amavo, un seminario da preparare, un ordine stabilito; qui, dove Adriana mi aveva portato, la vita sembrava più vera, scandalosa e pulsante. Ne ero attratta e spaventata allo stesso tempo.

Affascinato, mi sono ripromesso che quando sarà nuovamente possibile spostarsi mi spingerò tra la riviera e il fiume per cercare la casa di Adriana: tra lamiere e graffiti, bancali e ormeggi, la intravederò apprendere le lenzuola in terrazza? Suggestionato dal garbo di Donatella, poi, ho riflettuto su un aspetto del romanzo che inizialmente mi aveva lasciato amareggiato: il focus volutamente spostato sul personaggio di Adriana, con l'Arminuta al contrario lasciata ancora avvolta nella maledizione della propria inquietudine. Con un audace taglio punk e un vestito blu, in un microcosmo solidale anche nelle bugie, la sorella minore è la vera protagonista morale: esercita il fascino dei personaggi che piacciono perché ribelli. Senza nome, ma non per questo anonima, l'altra si è riappropriata invece della vita medio-borghese, dell'istruzione accademica, della presunta solidità dell'amore: brama l'ordinario. Da ultima arrivata, per ironia della sorte si troverà a a fare da filtro e da collante. Ad assistere ai dolori dell'intera famiglia: la dispersione dei fratelli, le sbandate di Adriana, la malattia della madre biologica... Cosa possediamo e cosa ci possiede? È possibile fare i bagagli e fuggire dal proprio sangue? La narrazione frammentaria e le poche pagine non aiutano a far chiarezza su tutto. Borgo Sud è un seguito che vorrebbe raccontare “due figlie di nessuna madre, due scappate di casa”, ma che non riesce a contenerle entrambe. La morale di fondo è che nonostante le fughe disperate alcune città, alcune persone, resteranno sempre la nostra casa. Ma in attesa di rincrociare la penna dell'autrice e di leggere con occhi nuovi questa storia per la seconda volta, ricorderò più l'odore di aglio sfritto e salsedine sui vestiti, più lo splendore dell'Adriatico da un balcone di via Zara – insomma, le suggestioni –, rispetto al resto.

Il mio voto: ★★★
Il mio consiglio musicale: Levante – Sirene 

13 commenti:

  1. Avevo letto l'Arminuta ma mi fermerei là visto anche la tua recensione e il voto a questo sequel.
    Ho appena finito di leggere L'imprevedibile viaggio di Harold Fry libro che mi è piaciuto tantissimo, tu lo ameresti.
    Ora ho iniziato Le streghe di Roald Dahl.
    Buona giornata, buon tutto!☺️

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    1. Ciao Lory! Neanche a te, allora, impressiona questa autrice?
      Felice per la tua lettura. Dahl adoratissimo, mi è piaciuto anche l'ultimo film di Zemeckis ispirato al romanzo.
      Io altra lettura poco entusiasmante, La biblioteca di Mezzanotte: se per caso ti incuriosiva, per favore, toglilo di mezzo!

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  2. ma dai, quindi è il seguito de L'arminuta?? mi stava sfuggendo, e poichè mi era piaciuto molto, volentieri ritroverei le due sorelle!!
    Anche se mi pare di capire che tu non sia rimasto entusiasta ;-))

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  3. L'arminuta mi piacque davvero moltissimo. Questo romanzo ha sortito una certa curiosità, sin dal primo momento che ho saputo della sua pubblicazione... Dopo aver smaltito qualche lettura lo leggerò ☺️☺️☺️

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  4. Il libro per il momento lo escludo, visto che dovrei prima recuperarmi il precedente...

    Comunque, cos'è questa storia che partecipi alle dirette Einaudi?
    Oramai sei un blogger/influencer superstar. E' per caso in arrivo il film documentario Mr. Ink - Unposted? ;)

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    1. In compenso, dal precedente stanno traendo un film.

      Eh, ormai con Blogger agonizzante mi reinvento Ferragni! Mi hai scoperto!

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    2. Grande! Ti meriti il meglio, già solo per la passione che ci metti! 🤞
      Te la ricordi la mia nuova frase?

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    3. Grazie, Lory, avevo perso il tuo commento!
      Niente di che, ma dopo nove anni che sto in ballo è stata una bella occasione. Ogni tanto, un attestato di stima. Come ti dicevo, sono sporadici. :)

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  5. Avevo considerato l arminuta un autentico capolavoro e borgo sud è il suo continuo. Un racconto unico dove si intrecciano i giudizi severi della gente delle nostre parti, e la lama sottile dell autrice che apre i suoi personaggi crudi, grezzi, con una da straordinaria umanità. Io sono abruzzese e anche se nn sono andata mai a borgo sud, quei personaggi mi sembra di conoscerli. Nn c è come negli scritti di elena ferrante, un destino malefico e immortale che spinge la storia, c è la possibilita del riscatto, c è l accettazione dell umile. Gli ultimi sono sempre accolti nn da un destino benevolo, ma dalla possibilità che puo essere diverso.lo sguardo dell autrice prima implacabile nei confronti dei suoi protagonisti poi li accarezza e ne fa uscire quello che appartiene a ciascuno di noi. Dopo la lettura dei suoi romanzi, nn sono riuscita a staccarmi dai suoi attori.

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