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martedì 31 dicembre 2019

[2019] Top 10: i miei film


10. The Nightingale
Ha diviso Venezia in due. E in due, completamente a tradimento, mi ha spaccato il cuore. Una storia di stupro e vendetta girata con ritmi da western. Una tragedia di stranieri in terra straniera, che strazia con la brutalità delle immagini e commuove con la limpidezza del suo canto di libertà.

9. Suspiria
È il primo film che ho visto al cinema quest’anno. È dello stesso regista che nel 2018 ha guadagnato scettro e corona nel mio listone, con la cronaca di un’indimenticabile estate italiana. Potevo forse scordarmi di Guadagnino, anche quando si dà ai remake azzardati; anche quando esagera con troppa carne al fuoco? Il suo horror grigio e femminista è una danza conturbante. Non sarà Argento, ma luccica ugualmente.

8. Eighth Grade – Terza media
Amato in patria da pubblico e critica, in Italia è però un titolo destinato all’anonimato delle piattaforme streaming. Commedia adolescenziale da salvare necessariamente dall’oblio della nostra distribuzione, è una macchina del tempo che funziona lì dove Lady Bird aveva fallito: ricordarci i segni dell’adolescenza – e dell’acne –, attraverso lo sguardo di una protagonista da abbracciare.

7. Il traditore
Unico italiano in lista – degni di menzione, però, anche Martin Eden e Ricordi? –, il film di Bellocchio emoziona per la lucidità di un regista che non sembra avvertire la stanchezza degli ottant’anni. Il suo Buscetta è un personaggio dalla levatura shakespeariana e il mimetismo dell’interprete Pierfrancesco Favino, sempre empatico ma lontano dal santificare i crimini dell’uomo, regala all’attore la performance della carriera.

6. Border – Creature di confine
I troll raccontati dall’autore di Lasciami entrare sono antiestetici, sgraziati, promiscui. Nel fitto dei boschi fanno un sesso strano e si rendono protagonisti di una storia d’amore a tratti raccapricciante, sospesa a metà strada tra mitologia e cronaca. Ma, a ben vedere, quanta bellezza c’è nella loro bruttezza?

5. Ritratto della giovane in fiamme
Il mito che preferisco, quello di Orfeo e Euridice, rivive in una relazione su uno sfondo degno di un’utopia femminista. Lei, pittrice, si scopre attratta dall’altra, modella. Che deve cercare di dipingere a memoria, limitandosi a osservarla. Ma chi osserva non viene forse necessariamente osservato a sua volta? Accordi di sguardi e giochi di ruolo, nel tableau vivant con la sequenza finale più bella che io ricordi.

4. La Favorita
Era il mio favorito alla notte degli Oscar, ma purtroppo è rimasto a bocca asciutta. Non potevo non ricordarlo qui, questo period drama caustico e seducente in cui tre grandi attrici fanno a gara di bravura. E assieme a loro un comparto tecnico – tra regia, montaggio, scenografia, costumi –, che rivaleggia fino all’ultimo sguardo con la precisione chirurgica della sceneggiatura.

3. Dolor y Gloria
La scorsa primavera ho recuperato tanto, tutto Almodovar. E tanto, tutto ho trovato anche nella sua ultima fatica: un testamento spirituale, che trova in Antonio Banderas un eccellente alter-ego e in una storia fortemente autobiografica l’ispirazione per emozionarci ancora. Se la settima arte è soprattutto narrazione, allora questo è cinema allo stato puro.

2. Storia di un matrimonio
Lo ammetto, non l’ho guardato con la giusta attenzione. Durante la visione, infatti, ho pianto fino ad avere la vista appannata. Da figlio di separati, ho visto moltissimo della mia famiglia sgangherata. E nelle interpretazioni di Adam Driver e Scarlett Johansson – come dimenticare le loro liste, come riprendersi dai loro conflitti? –, le migliori interpretazioni dell’anno.

1. Parasite
Australia, Stati Uniti, Italia, Svezia, Francia, Spagna: infine, la Corea. In un 2019 in cui l’universalità del cinema mi ha portato in lungo e in largo, ho deciso di fermarmi a Seul per tirare i remi in barca. L’ultimo capolavoro satirico di Joon-ho, vincitore della Palma d’oro, è una riflessione sociale che parte come una commedia nera e si trasforma poi in un thriller claustrofobico. Perché non c’è niente di più spaventoso dell’essere umano, se costretto a mordere per difendersi.

18 commenti:

  1. Due titoli non li ho inseriti perché visti in realtà nel 2018 ma si meritano tutto il loro posto! Per il resto, molto in comune a dire che sì, questa stagione cinematografica ha saputo dare grandi soddisfazioni, e le piccole storie, quelle di famiglia e amore, sono sempre le più importanti.

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    1. Infatti né Scorsese, né Tarantino, né Farrelly mi hanno avuto. Viva i piccoli film!

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  2. Ottimi i primi due, praticamente stanno mettendo d'accordo chiunque (io al secondo ne ho preferiti altri, però) per me Il traditore va più in alto, l'ho adorato proprio...

    Bene anche la presenza de La favorita e di quel gioiello di Suspiria. Dolor y Gloria lo devo ancora vedere, lo farò con l'anno nuovo...

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    1. Dolor y gloria merita tantissimo. Peccato che i film stranieri, ai prossimi Oscar, saranno tutti super agguerriti tra loro!

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  3. Prime due posizioni uguali, quindi abbiamo apprezzato abbastanza le stesse cose, direi. ;)

    C'è comunque spazio anche per tanta roba che io ho trovato mooolto sopravvalutata, come La favorita mia poco favorita, Border curioso ma che non ho trovato troppo convincente, e Suspiria mia personale delusione.

    Grandissimo Eight Grade! :)

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    1. Ma Bellocchio non l'hai visto? Secondo me, potrebbe sorprenderti.

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  4. Certo che Parasite se non è un capolavoro è una brutta cosa, spero lo sia davvero ;)

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  5. Purtroppo ho visto solo Il traditore, bello, favino sempre grandissimo.
    Buon anno!!!

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  6. Alcuni film mi mancano, altri li ho amati quanto te, altri meno: ottimo il primo posto e la presenza di The Nightingale, ovviamente. Buon anno!

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    1. Felice di avere qualche titolo in comune, buon anno a te!

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  7. Non ne conosco nessuno, ma devo dire che mi sembrano tutti molto interessanti ☺️☺️☺️

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  8. Me ne mancano 4, ma sugli altri si concorda alla grande.

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  9. Terzo e primo posto in comune. Direi che quest'anno siamo stati in grande sintonia! :)

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