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mercoledì 31 maggio 2017

Recensione: Noi siamo tutto, di Nicola Yoon

E' un concetto difficile da afferrare, l'idea che ci sia stato un tempo prima di noi. Un tempo prima del tempo. In principio non c'era niente. E poi c'è stato tutto.

Titolo: Noi siamo tutto
Autrice: Nicola Yoon
Editore: Sperling Kupfer
Numero di pagine: 307
Prezzo: € 17,90
Sinossi: Madeline Whittier è allergica al mondo. Soffre infatti di una patologia tanto rara quanto nota, che non le permette di entrare in contatto con il mondo esterno. Per questo non esce di casa, non l'ha mai fatto in diciassette anni. Mai un respiro d'aria fresca, né un raggio di sole caldo sul viso. Le uniche persone che può frequentare sono sua madre e la sua infermiera, Carla. Finché, un giorno, un camion di una ditta di traslochi si ferma nella sua via. Madeline è alla finestra quando vede... lui. Il nuovo vicino. Alto, magro e vestito di nero dalla testa ai piedi: maglietta nera, jeans neri, scarpe da ginnastica nere e un berretto nero di maglia che gli nasconde completamente i capelli. Il suo nome è Olly. I loro sguardi si incrociano per un secondo. E anche se nella vita è impossibile prevedere sempre tutto, in quel secondo Madeline prevede che si innamorerà di lui. Anzi, ne è sicura. Come è quasi sicura che sarà un disastro. Perché, per la prima volta, quello che ha non le basta più. E per vivere anche solo un giorno perfetto è pronta a rischiare tutto.

                                        La recensione
Una camera asettica, le pareti bianche e l'aria filtrata. La vita altrui, come in un capolavoro di Hitchcock, spiata da una finestra. Quella di Madeline, infatti, è tutta un falso. Affetta da una malattia rara, vive sotto stretta osservazione. Superare la soglia di un passo potrebbe costarle la vita: è allergica al mondo. Da casa, sempre protetta, studia architettura su Skype e si finge rassegnata. Finché a un passo da lei non si trasferisce Olly – agile e vestito di nero, con un padre aggressivo al seguito e una mamma famosa per i suoi tremendi ciambelloni. Si studiano da dietro una barriera, si scrivono in chat o sui vetri, giurano sia amore. Quando hai conosciuto una cosa così, una persona così, può andarti ancora bene la tua vita a metà? E per la prima volta, quasi donna, Maddy non può cercare intermediari o trucchi. La sua relazione non può svilupparsi a distanza di sicurezza; crescere in una serra. Tocca mettere il naso fuori, rischiare il tutto per tutto, se un sentimento non va vissuto in differita. 
A questo punto ti aspetteresti pagine bellissime. Com'è sentire il sole addosso, se allevati sotto una campana di vetro? Quali sensazioni suscita un universo sconosciuto, che potrebbe essere il nostro inizio e la nostra fine? In Stanza, letto, armadio, specchio me l'ha spiegato il piccolo Jack: scappato dalla tana dell'orco, guardava il cielo con due occhi grandi così e mi commuoveva. Nel film Mommy, in un giorno di ordinaria felicità, il collerico Steve rivoluziona la sua vita convertendola al 16:9: lo schermo si spalancava come fosse un portone. Il romanzo di esordio di Nicola Yoon è un'altra storia di amore e libertà. Ha buone medie, una trasposizione cinematografica già pronta, un titolo che fa pendant con l'amato romanzo di Chbosky. Qualche tempo fa, parlando di young adult, scrivevo che ne leggo ormai pochi: quei pochi li scelgo con il lanternino. Noi siamo tutto mi è capitato tra le mani durante la sessione estiva, quando di romanzi leggeri e carini ho un bisogno matto e disperato. L'incentivo: uno spunto vincente. 
E un volume curato nel dettaglio, sfizioso, che sembra un diario segreto: schizzi a matita e annotazioni, schemi e illustrazioni, scambi di email e scampoli di recensioni, carte topografiche di un cuore adolescente. La Yoon, purtroppo, si limita a questo: belle ispirazioni, pagine decorate a fantasia. Ha un'idea originale, ma uno stile – corretto, senza poesia – che non sta sempre al passo. Non con Maddie almeno, narratrice curiosa e ribelle, che in teoria dovrebbe spiegarci il mondo secondo lei. Quelle che sente sono le classiche farfalle allo stomaco o i sintomi dell'autocombustione? La spossatezza è colpa del jet lag o di un semplice raffreddore stagionale? Il romanzo fila liscio, troppo. Frettoloso, aggiunge un solo dettaglio – intuibile, per di più – a ciò che il risvolto di copertina riassume. Non sa approfondirlo. Non sa allontanarsene. Le pagine finiscono all'improvviso. Mancano i colpi di cuore e di testa; l'emozione in più. Anche durante la fuga alle Hawaii, finalmente fuori dalla sua bolla, l'identità della protagonista arriva a sprazzi. Cosa resta del suo dramma, se non il vago fastidio per un'idea ridotta ai minimi termini? Noi siamo tutto, con una trama così, avrebbe potuto essere un'esperienza dei sensi. Resta invece al di là di quel vetro blindato. Con un linguaggio comune, poco adatto a una ragazza tutt'altro che comune. Con emozioni aliene, da rifinire con cura maggiore. Forse ho sviluppato gli anticorpi a furia di leggere, e dei romanzi che promettono tutto – e invece, poi, propongono di quel tutto un po' – non mi accontento, per quanto leggeri e carini essi siano. Forse, semplicemente, sono immune.
Il mio voto: ★★★
Il mio consiglio musicale: Passenger – Everything 

12 commenti:

  1. Risposte
    1. Che amarezza. Per fortuna, il YA della HotSpot è bellissimo.

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    2. Ciao, sono Theresa Williams. Dopo anni di rapporti con Anderson, mi ha interrotto, ho fatto tutto il possibile per riportarlo indietro, ma tutto era inutile, lo volevo tornare così a causa dell'amore che ho per lui, Gli ho pregato con tutto, ho fatto promesse ma lui ha rifiutato. Ho spiegato il mio problema al mio amico e lei ha suggerito che dovrei piuttosto contattare un incantesimo che potrebbe aiutarmi a lanciare un incantesimo per riportarlo indietro, ma io sono il tipo che non credo mai in magia, non avevo altra scelta che provarlo, io Inviò il coclea di incantesimi e mi disse che non c'era nessun problema che tutto andrà bene prima di tre giorni, che il mio ex tornerà da me prima di tre giorni, lancia l'incantesimo e, sorprendentemente, nel secondo giorno, era alle 16.00. Il mio ex mi ha chiamato, sono stato così sorpreso, ho risposto alla chiamata e tutto quello che ha detto era che lui era così dispiaciuto per tutto quello che è accaduto che voleva che me ne tornassi, che mi ama tanto. Sono stato così felice e sono andato a lui che è stato come abbiamo iniziato a vivere insieme felicemente di nuovo. Da allora, ho promesso che chiunque conosco che abbia un problema di relazione, sarei d'aiuto a tale persona facendogli riferimento all'unico vero e potente cronometro che mi ha aiutato con il mio problema. Email: drogunduspellcaster@gmail.com potrai inviarlo via email se hai bisogno della sua assistenza nel tuo rapporto o in qualsiasi altro caso.

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  2. Titolo italiano ruffianissimo che cita Chbosky... O forse Alessio Bernabei? uahahaha XD

    Comunque il libro per il momento non mi sembra fondamentale. Sto già aspettando il film che potrebbe essere uno di quei young adult perfetti per me. :)

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    1. Ahahahah, potevo consigliare Bernabei, hai ragione.
      Comunque, per spezzare una lancia a suo favore, quello originale è (letteralmente) "Tutto Tutto". Mi verrebbe in mente Antonio Albanese: automatico.

      Per quanto riguarda il film: il sei su Imdb lascia intendere che si lascia seguire e scordare. Un po' come il romanzo. Non è Colpa delle stelle, ma Resta anche domani: ecco.

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  3. Nella sua leggerezza con venature drama, mi ispirano poco sia il libro che il film, quest'ultimo mi farà cambiare idea? Staremo a vedere.

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    1. Non penso, ma sicuramente un'occhiata al film - anche per la piccola Prim di Hunger Games, nel frattempo diventata bella e grande - gliela darò. ;)

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  4. Dalla tua recensione penso che il massimo che arriverò a fare sarà quello di guardare il film... E non è detto! :P

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    1. Si lascia leggere.
      E il film si farà sicuramente guardare.
      Però, dato lo spunto interessante, peccato il mordi e fuggi. :-/

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  5. Mbah v.v di sicuro il film lo guarderò molto volentieri... ma il libro mi sa che questa volta me lo risparmio °-° anche perché, a forza di sentire parlare talmente tanto di sto finale discutibile, ho praticamente capito come finisce... e anche no, grazie :D

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    1. Il colpo di scena, effettivamente, è il segreto di Pulcinella...

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