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martedì 29 novembre 2016

Recensione: Da quando ho incontrato Jessica, di Andrew Norriss

Quando splendeva il sole, delle nuvole non ci si ricordava neanche più. Quando si era in fondo al Baratro, era difficile anche solo pensare che il sole esistesse davvero.

Titolo: Da quando ho incontrato Jessica
Autore: Andrew Norriss
Editore: Il Castoro
Numero di pagine:
Prezzo: 192
Sinossi: Francis non ha mai avuto un’amica come Jessica. È la prima persona che riesce a farlo sentire davvero se stesso. Anche Jessica non ha mai incontrato un amico come Francis. Non solo perché è qualcuno con cui ridere ogni giorno, ma anche perché è la prima persona in grado di vederla e sentirla, almeno da quando è morta un anno prima. Quando incontrano due nuovi amici che riescono a vedere Jessica, scoprire cosa hanno in comune tutti e quattro diventa fondamentale. Perché proprio loro? C’entra qualcosa il modo in cui Jessica è diventata un fantasma? E perché Jessica non ricorda nulla della sua morte? La risposta che troveranno sarà sorprendente e li porterà a una conclusione che nessuno di loro avrebbe mai immaginato.
                                    La recensione
Francis passa la ricreazione seduto su una panchina, anche se tutt'attorno cade la neve. Accanto a lui, con abiti troppo leggeri per le temperature invernali e passi che non lasciano segni sulla terra punteggiata di bianco, un giorno qualsiasi prende posto Jessica. Perché ci si capisce tanto, tra esclusi? Perché, dopo una vita di silenzi e musi lunghi, tornano infine la chiacchiera e il sorriso? 
Nota stonata, all'indomani di un incontro altrimenti perfetto: Jessica è morta da un anno. Non si sa come. Non si sa dove. Ci vuole poco ad immaginare una storia impossibile tra un adolescente e uno spettro senza pace. Bastano una bellissima copertina illustrata, nello spirito degli adorabili romanzi di Rainbow Rowell, e la sensazione di trovarsi davanti a una variante di quei boy meets girl di cui, in sala, vado matto. La quarta di copertina, che ti racconta un appuntamento e un mistero, non specifica però l'età dei protagonisti: troppo giovani, in realtà, per la letteratura young adult. Soprattutto, con una compagnia troppo ampia al seguito per pensare a una storia d'amore. Siamo alle medie, non al liceo. E Francis non è il solo in grado di percepire la presenza fluttuante di Jessica. Si aggiungono presto anche Andi e Roland: i quattro costituiscono una simpatica squadra di spiantati, di annunciati perdenti, che si fa forza contro la prepotenza del prossimo. Quale dote rende possibile il dialogo con quel che resta della defunta? Quale difetto, soprattutto, li posiziona nel mirino dell'arrogante bullo di turno? Francis, appassionato di moda, ha una soffitta piena di manichini, bottoni, stoffe: vorrebbe diventare stilista, da grande, ma cucire è roba da femmine. Andi, aggressiva con gli altri per non soccombere alle offese, è scortese, mascolina, insignificante: picchia duro, ed è priorità degli uomini. 
Roland, gravemente in sovrappeso, ammazza zombie alla Playstation e si ingozza di cibi spazzatura: non esce di casa per l'affanno e per la vergogna. Non ha ricordi nitidi, Jessica, ma in vita ha conosciuto gli stessi dolori. E, in morte, farà di tutto per aiutare i suoi compagni di sventura. Anche a dodici, tredici anni si perde infatti il filo della spensieratezza e la luce in fondo al tunnel si nasconde agli occhi. Lo sa uno che le medie, pur senza le stesse ragioni di Francis, le ha rimosse al pari di un ricordo brutto. Non mi piacevo io. Non mi piacevano gli altri. Non mi piaceva sperare che passassero in fretta i brufoli a grappoli, le battute poco fantasiose degli immancabili ripetenti, quei tre anni di cui non conservo né amicizie, né fotografie. Abbassata la fascia d'età, spartite le pagine tra protagonisti diversi, Da quando ho incontrato Jessica si rivela una lettura diversa dal previsto. Carina e costruttiva, un po' macabra, ma non all'altezza del film mentale che avevo girato già a pagina uno. Andrew Norriss firma un romanzo sui giovanissimi che stenta a far breccia nei lettori più cresciuti. Si parla di bullismo, suicidio e amicizie che indorano la pillola. Ma la troppa delicatezza, la troppa bontà, lo rendono un romanzo a tesi – nobile negli intenti, lieve nella scrittura – che non va oltre i banchi di scuola. Lì farà bene. Di sicuro, meglio delle frasi fatte di chi non ci è mai passato. 
I romanzi parlano forte. E su una panchina, con la neve e i fantasmi, anche quando sono piccoli così, riempiono il silenzio con le parole – e la compagnia – che vorresti.
Il mio voto: ★★★
Il mio consiglio musicale: Regina Spektor – Us

11 commenti:

  1. Mi sa che la tua recensione è più bella del libro in sè :) periodo doloroso anche per me quello delle medie, direi il più brutto della mia vita che ha lasciato a lungo segni profondi, che anzi forse non scompariranno mai del tutto. Quell'età è una fase delicata, più delicata dell'adolescenza, un'età in cui un paio di frasi sbagliate possono segnarti per la vita. Per raccontarla bisogna per forza esserci passati, altrimenti non si può avere idea di cosa significhi davvero. Non penso leggerò questo romanzo, ma leggere la tua recensione è stato un vero piacere.

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    1. Ti ringrazio, Julia!
      Onestamente, nel mio caso, i tre anni delle medie non sono stati segnati da nessuna cicatrice in particolare. Solo piccole e grandi prepotenze, e un senso di ansia addosso che è andato via giusto alle superiori. Prof incompetenti - e non sono solito parlare male della categoria, credimi - e amicizie non coltivate hanno fatto il resto...

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    2. Per me i tre anni delle medie sono stati uno schifo.. sarà che era il periodo in cui iniziavo a stare male, i professori incapaci anch nel mio caso e le non-amicizie, ma quando ho finito ero al settimo cielo!

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    3. Ahhh, siamo in tanti! Mal comune... :)

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  2. Il film mentale che mi sto facendo io su questo libro non è niente male.
    Il rischio però è che il risultato finale possa poi deludermi come ha fatto con te. Mi sa quindi che aspetto che ne realizzino un film vero e proprio... :)

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    1. Sperando non sia targato Disney Channel, dato il target! ;)

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  3. Mi piace il fatto che tu recensisca anche libri abbassando la fascia d'età. Nel mio caso la cosa ha anche una sua utilità. Io lo segno.
    Notte da Lea

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  4. bellissima recensione! Io ho letto il libro e devo dire che mi ha emozionato tanto,brutto periodo quello delle medie che mi segnato molto

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  5. ho letto questo libro e mi sento un po come jessica cioé invisibile, ma ora ho poche persone che mi capicono. grazie davvero

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