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sabato 16 luglio 2016

Recensioni a basso costo: La casa per bambini speciali di Miss Peregrine, di Ransom Riggs

Mi ero appena rassegnato a un'esistenza noiosa quando iniziarono a succedere cose straordinarie. La prima fu traumatica. E come tutto ciò che ti cambia per sempre, spaccò la mia vita in due metà: il Prima e il Dopo

Titolo: La casa per bambini speciali di Miss Peregrine
Autore: Ransom Riggs
Editore: Rizzoli – Bur
Numero di pagine: 382
Prezzo: € 10,00
Sinossi: Quali mostri popolano gli incubi del nonno di Jacob, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi? Sono la trasfigurazione della ferocia nazista? Oppure sono qualcosa d'altro, e di tuttora presente, in grado di colpire ancora? Quando la tragedia si abbatte sulla sua famiglia, Jacob decide di attraversare l'oceano per scoprire il segreto racchiuso tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato rifugio il nonno Abraham e altri piccoli orfani scampati all'orrore della Seconda guerra mondiale. Soltanto in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e dei detriti di vite lontane, Jacob potrà stabilire se i ricordi del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero, erano solo invenzioni buone a turbare i suoi sogni notturni. O se, invece, contenevano almeno un granello di verità, come sembra testimoniare la strana collezione di fotografie d'epoca che Abraham custodiva gelosamente. Possibile che i bambini e i ragazzi ritratti in quelle fotografie ingiallite, bizzarre e non di rado inquietanti, fossero davvero, come il nonno sosteneva, speciali, dotati di poteri straordinari, forse pericolosi? Possibile che quei bambini siano ancora vivi, e che - protetti, ma ancora per poco, dalla curiosità del mondo e dallo scorrere del tempo - si preparino a fronteggiare una minaccia oscura e molto più grande di loro?
                                             La recensione
Piantonamenti, inseguimenti senza dare nell’occhio, la spia dal buco della serratura e, infine, le piazzate sotto casa. Descrivervi come, dopo anni e anni di ordini cancellati e tentativi vani, abbia fatto a reperire una copia della prima edizione di La casa per bambini speciali di Miss Peregrine suonerebbe tanto come il diario di uno stalker seriale. Nel carrello non ci voleva stare, quell’edizione con copertina rigida presto finita nei Remainders, e quante illusioni, quanti scongiuri, quando Libraccio, puntualmente, mi cancellava acquisto e buoni propositi all’ultimo minuto. Verso marzo, poi, e ormai non ci credevo neanche più, ci sono riuscito: Libreria Universitaria, qualche giorno di attesa, ed eccolo lì, pagato sei euro anziché diciannove, solido, bellissimo e mio. Nel frattempo, in rete, iniziavano a circolare i primi trailer della trasposizione di Tim Burton e, dopo gli ultimi flop collezionati dallo stesso regista che, con Big Fish, ha diretto quello che è forse il mio film preferito,  le invenzioni curiose e la fantasia contagiosa di Ransom Riggs sembravano il portale ideale per ritornare alla magia perduta. Io sono io, però, e ci sono voluti quattro mesi affinché, all’indomani del tallonamento, Miss Peregrine passasse dalla libreria al comò; l’ispirazione, un po’ di tempo libero in più e cieli che conciliano – odiando l’estate, aspettavo i temporali di queste mattine. Primo volume di una trilogia fantasy che pare giungerà a conclusione entro l’anno, l’esordio di Ransom Riggs si è rivelato degno del mio spietato, assiduo corteggiamento? O è valsa a poco la smania di possesso che me l’ha fatto letteralmente ricercare per mari e per monti?  Da grandi aspettative derivano grandi responsabilità, sì, eppure io ne sapevo pochissimo dei suoi mondi incantati e dei terrificanti piccoli eroi ricordati dal titolo: l’ho aspettato – e come, se l’ho aspettato – ma a scatola chiusa. In ritardo avrei scoperto del rapporto stretto tra Jacob e suo nonno, un anziano polacco scampato al Nazismo, e delle favole a tinte fosche che raccontava a suo nipote prima di addormentarsi. Favole di cui quel nonno, miracolo in incognito, si diceva essere il vero protagonista. Un misterioso meccanismo della psiche per rielaborare gli orrori dell’Olocausto, o resoconti di una vita parallela? Metafora o verità? Il vecchio conserva una straordinaria lucidità, l’accento originario, lettere di un’amante lontana non immaginereste mai quanto e una chiave che apre un arsenale: non abbastanza per farsi prendere sul serio da un nipote magico come lui, e non abbastanza per proteggersi dai Vacui. Quando il nonno viene rinvenuto nei boschi, assassinato, Jacob si accorge che incubi e prodigi sono all’ordine del giorno per persone come loro due: speciali. Scortato dal padre, ornitologo in erba, il sedicenne viaggia nella tempesta, fino a una sperduta isoletta britannica: nella punta più estrema, sorge l’orfanotrofio in cui il nonno è stato allevato prima della guerra. 
O quel che ne resta. Un rudere distrutto dai bombardamenti, di cui rimangono sinistre fotografie color seppia e un passaggio segreto. Si accede alla Casa per bambini speciali di Miss Peregrine viaggiando nel tempo, esplorando un anello in cui si è prigionieri di uno stesso giorno destinato a ripetersi in loop e affidandosi anima e corpo alle cure della direttrice, Peregrine, che si trasforma in un falco pellegrino all’occorrenza e protegge i suoi straordinari orfani in una bolla di sapone. Jacob arriva lì per innamorarsi di Emma, dalle cui mani scaturiscono sfere di fuoco, e stringere amicizie con gli altri: bambine forzute, aspiranti dottor Frankenstein, fanciulle fluttuanti, ragazzi invisibili... Lui, che apparentemente non ha nulla che non vada, normalissimo, ha il potere di smascherare i mostri – vogliono rapire la tutrice e sterminarne i discepoli, mossi da un piano da ostacolare – e il compito gravoso di proteggere i suoi pari. La scelta è perdersi o restare. Ransom Riggs, valente narratore e rigattiere a tempo perso, confeziona una deliziosa favola moderna, che nei momenti buoni – soprattutto nella prima metà, dunque – sortisce sul lettore l’effetto di una nostalgica macchina del tempo. 
Fa piacere ritrovarsi bambini d’un tratto, all’epoca in cui si leggevano i primi King sotto le coperte, e il merito va a una una scrittura fresca e fascinosa e, soprattutto, a inserti fotografici che sono un prezioso elemento aggiuntivo. L’autore scopre fotomontaggi di un’epoca passata in un baule e, tutt’intorno, cuce una fiaba che da quei negativi prende i volti inquietanti e da lì, in seguito, s'inventa storie dentro storie. Il risultato è dei più suggestivi, nonostante la memorabilità non sia purtroppo di casa. E la colpa è di uno svolgimento potenzialmente ripetitivo, che non sono certo si sia lasciato dietro forti nodi da sciogliere, briciole di pane, o figure che facciano a gara per conquistarci: la stessa Miss Peregrine, ad esempio - che da attempata nonna Papera al cinema mi diventa la splendida Eva Green: altro che lifting -, fa da guida ai suoi pupilli senza rivelare troppo di sé. Il potenziale di La casa per bambini speciali di Miss Peregrine starà tutto qui, come ho iniziato a sospettare verso la conclusione? Burton, che sin dal trailer sembra avere imboccato una strada molto diversa, approfitterà del materiale di partenza per fare addirittura meglio, così com’era stato per il pare non imperdibile romanzo di Daniel Wallace? Nonostante mi tenga compagnia più di qualche dubbio, quello di Riggs è però il romanzo da sfoggiare in libreria. E io, che eppure mi sono convertito piano alle gioie della biblioteca comunale e, di tanto in tanto, leggo anche qualche ebook, mi sarei sentito a metà senza un volume in cui l’inventiva del narratore, l’impaginazione curatissima e le logore fotografie al suo interno giocano gomito a gomito per rievocare giardini segreti, pseudo ucronie e giovani avventurieri che, in viaggio nel tempo, arrossiscono per le moine della bambina speciale che, una vita prima o appena ieri, si scambiava baci e promesse con un nonno che ha scelto la normalità e un tempo che scorre come deve.
Il mio voto: ★★★½
Il mio consiglio musicale: Birdy – Wild Horses 

18 commenti:

  1. Mmmh... non so, non so! Lo segno, non lo segno? Lo segno, non lo se...? Lo segno...

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    1. Non è tanto la storia in sé, quanto la cornice. Per gli amanti delle belle cose. In ebook, immagino, mi avrebbe affascinato molto, molto di meno: per certi romanzi, è d'obbligo la vecchia, cara carta. :)

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  2. Come te, anch'io ho sofferto di una vera e propria ossessione nei confronti di questo romanzo, ancora prima di possederlo. Tutti ne avevano una copia, tutti lo amavano, tutti aspettavano i seguiti come se da questo dipendesse la loro vita (o almeno le persone che ho conosciuto qui, nella blogsfera), mentre io nessuna di queste cose. Così mi sono rimboccata le maniche e sono andata alla ricerca di una mia personale copia del romanzo (che ho trovato i primi di Maggio in una Feltrinelli più che fornita, a 10,00€). Una lettura che ho cominciato praticamente subito e che ho vissuto abbastanza bene -grazie alla bellezza estetica del libro, e ad una scrittura semplice, lineare, ma corretta- anche se non è riuscita del tutto a coinvolgermi e non mi ha incuriosita abbastanza da spingermi a comprare il secondo romanzo della trilogia. In conclusione, una lettura carina, ma che -a mio parere- non lascia molto.

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    1. Sono d'accordissimo, però ci si fa facilmente soggiogare dalla bellezza dell'edizione. Anche l'occhio...

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  3. Io lo trovai in edizione economica.
    Concordo con la tua recensione, in particolare - purtroppo - con la non memorabilità del libro: quando uscirà in economica anche il secondo dovrò rileggerlo per riprendere i fili della storia.

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    1. A volte, però, c'è bisogno di una lettura carina e basta.
      Non posso dirmi deluso.

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  4. Già non mi convinceva, devo essere sincera, non mi ha mai convinto. Sembrava essere un capolavoro, ma proprio, boh. Tanto rumore per nulla, ecco. Il film non mi attira comunque.

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    1. Allora non c'è feeling tra te e Riggs, mi sa.
      Io l'ho fortemente voluto, l'ho avuto e, durante la lettura, mi sono anche divertito. Aspetto il film, ma temo una pacchianata alla Alice in Wonderland. Per fortuna, c'è Eva Green!

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  5. Io sono ancora abbastanza indecisa sulla lettura del secondo volume. Questo primo mi era piaciuto, ma decisamente avevo trovato la prima parte, superiore alla seconda. Non so, è stato come se una volta svelato il mistero, il libro abbia perso gran parte del suo fascino :c
    Non mi resta che aspettare la tua opinione sul seguito v.v lo leggerai a breve?
    Per il film invece devo ammettere che ho aspettative abbastanza alte :D il trailer mi è molto piaciuto! Magari si tratterà di uno dei rari casi in cui il film è superiore al libro... chissà!

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    1. Speriamo, ma Burton ultimamente fa certi pasticci...
      Io lo leggerò, sì, ma Libraccio permettendo. :)

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  6. Letto tanto tanto tempo fa. Chissà perché me lo ritrovai tra le mani e decisi di acquistarlo! Non male, ma deve proprio piacere il genere (e non è il mio caso!).

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    1. A me diciamo che non dispiace, basta che non sia fantasy-fantasy (elfi, draghi e compagnia bella). :)

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  7. Il libro mi tenterebbe anche, però ormai aspetto la versione cinematografica, visto che si sono sbattuti a farla. :)

    E dai trailer sembra pure che Tim Burton possa tornare al suo meglio, o quasi...

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    1. Speriamo.
      Indubbiamente, è cosa sua.
      Il romanzo lo definivano "burtoniano" ancora prima che si parlasse di un film. :)

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  8. L'ho letto tempo fa, poi ho regalato la mia copia alla biblioteca. Certo mi era piaciuto, ma non abbastanza da continuare con gli altri della serie.
    Vedremo. Non mi pongo limiti.
    Buona notte
    Lea

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    1. Io proseguirò, ma senza fretta.
      Poi pare che l'ultimo capitolo uscirà in autunno.
      Buona notte!

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  9. Acquistato per la cover sono sincera, il secondo non lo leggerò, il genere non mi è affine, ma questo mi era piaciuto, fantasy ma non troppo ecco. Certo alla fine ero rimasta un pò così, ma con gli anni ho deciso che mi basta ciò che già so :-)

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