Ciao
a tutti! Questa mattina, la recensione di un romanzo tanto atteso, ma
pensato, almeno per il momento, solo per il mercato ebook. Grazie
alla gentilissima Harlequin Mondadori, che ringrazio infinitamente,
ho avuto modo di stringere tra le mani una copia staffetta di Alice
in Zombieland e vederlo lì,
anche se in brossura, con quella copertina splendida, è stata un'inattesa gioia! Nel mio piccolo, mi sentirei di consigliare ad occhi
chiusi all'editore italiano di pensare già a un'eventuale uscita
dell'edizione cartacea: sono certo che andrebbe a ruba, visto
l'ottimo prezzo e le positive recensioni presenti in rete (alle quali, adesso, si aggiunge anche la mia!). Intanto, augurandovi buona
lettura, vi invito a prendere parte alla petizione organizzata dalla
cara Veronica (qui), che, insieme a tanti altri blogger, si augura che il
libro possa essere reperito a breve anche nella tradizionale versione
di carta e inchiostro ;)
Vuoi sapere di più
del male? No, io credo che ti interessi di più l'amore. Vuoi sapere
cosa puoi fare per salvare le persone che ami. Dì loro la verità.
Insegna loro ciò che sai. Il nemico, pur invisibile e sconosciuto,
resta sempre il nemico. Sapendolo, potranno combattere.
Titolo:
Alice in Zombieland
Autrice:
Gena Showalter
Editore:
Harlequin Mondadori
Numero
di pagine: 435
Formato:
Ebook
Prezzo:
€ 6,99
Sinossi:
Se qualcuno mi avesse detto che la mia vita sarebbe cambiata in un
momento, sarei scoppiata a ridere. E invece è proprio quello che è
accaduto. Un attimo, un secondo, il tempo di un respiro, e tutto ciò
che amavo è sparito. Mi chiamo Alice Bell, e la notte del mio
sedicesimo compleanno ho perso la madre che adoravo, la mia sorellina
e il padre che non ho mai capito finché non è stato troppo tardi.
Quella notte ho scoperto che lui aveva ragione: i mostri esistono
veramente. Gli zombie mi hanno portato via tutto. E adesso non mi
resta che la vendetta... Per realizzare i suoi propositi, Alice dovrà
imparare a combattere contro i non-morti e fidarsi del peggiore dei
cattivi ragazzi della scuola, Cole Holland.
Ma lui nasconde dei
segreti. E quei segreti potrebbero rivelarsi persino più pericolosi
degli zombie.
Chi
avrebbe mai immaginato, davanti alle sanguinose scene di un buon
vecchio horror di Romero o all'indimenticabile primo incontro con il
sensibile R di Warm Bodies,
che gli zombie, tra disgustose scia di budella e versi
incomprensibili ed inumani, potessero essere fonte di così tante
sorprese? Sono brutti, stupidi, abituati più alla bava schiumosa sui
loro vestiti laceri che alle frasi romantiche pronunciate al chiaro
di luna, ma sono protagonisti, diretti o indiretti, di storie che –
piacevoli e divertenti – aspettavamo come un soffio d'aria fresca
da una vita, o giù di lì. Ad essere onesti, con loro nelle
vicinanze, l'aria che respiriamo non è poi così fresca. Infatti,
diciamocelo, non ricorda propriamente i prati in fiore... ma questi sono
particolari trascurabili! Corpi in decomposizione, terra, concentrato
di sangue rappreso e una spruzzatina di cavolo andato a male sono il
nuovo Dolce & Gabbana Light Blue,
non lo sapevate? Tra tanti titoli a disposizione, scopritelo magari
in compagnia del grazioso Alice in Zombieland,
uno dei titoli che, in questo 2013 appena arrivato, aspettavo con più
curiosità. Ad avermi incantato la prima volta fu la copertina. Sì,
decisamente una copertina da Wow!
Con il titolo che richiamava la criptica e grottesca fiaba di Lewis
Carroll, avevo immaginato nitidamente le nebbie e le contraddizioni
della Londra vittoriana, regine crudeli e aiutanti un po' matti,
mondi onirici al di là della tana di uno sfuggente coniglio bianco,
che diventavano, a causa di una pozione magica, cruenti rave
party di zombie famelici, ragazzine in fuga e sornioni gatti dal pelo
viola. Il romanzo di Gena Showalter, come l'angelica biondina che
posa in copertina, mi ha riservato più di una sorpresa. Questo è
poco ma sicuro! Dietro i gotici ghirigori della cover si nasconde
tutto un altro mondo: il nostro. Tra
le balze del vestito da principessa della protagonista, vi sono un
coltellaccio appuntito, una maneggevole balestra e, sotto, un paio di
pratici jeans che, uniti a scarpe da ginnastica macchiate, sono
l'ideale per fuggire via da sguardi bollenti e spaventose orde di
zombie. L'Alice
descritta dalla Showalter è un'altra Alice, e all'inizio mi ha colto
del tutto impreparato. Nei primi tempi, me l'aspettavo strizzata in
corsetti e guardinfanti; poi, venuto a conoscenza - con l'entusiasmo
smorzato di botto - della biografia dell'autrice (romanzi erotici,
harmony, “conturbanti” fantasy vampireschi... sì, sono diretto
artefice dei miei infondati pregiudizi!) l'avevo immaginata con un
look da aspirante stripper.
L'ho
trovata, invece, singhiozzante e col cuore in frantumi, davanti a tre
fosse, in lacrime sulla sua vita in rovine. La sua personale tana del
Bianconiglio è un abisso di dolore scavato in un umido cimitero di
Birmingham. Addio favole, addio felicità. Addio mamma, papà ed
Emma. Al lutto improvviso, si aggiunge l'altro incubo di ogni
adolescente. Cambiare scuola, casa, abitudini. Mettere un punto fermo
ed andare a capo. E
se si sopravvive al primo giorno in un nuovo liceo, si può uscire
tutti interi anche da una corsa forzata nei boschi, inseguiti da una
Sposa Cadavere e dai suoi putridi compari di nozze!
L'autrice
americana va in contro al cliché per antonomasia, ma lo fa con
grande stile, ironia e divertimento, alterando il passo della
frizzante Alice a quello strascinato di uno zombie. Gli adorabili e
tenerissimi nonni – l'unico frammento di normalità che le resta –
si sforzano nell'utilizzare un improbabile slang giovanile, la
intrattengono con nuove ramanzine sul sesso e i contraccettivi e, al
presentarsi di appuntamenti al buio, torchiano in maniera
imbarazzante spasimanti e malintenzionati con metodi degni dell'FBI.
Le
ragazze alla moda di turno hanno cervelli funzionanti, modi affabili
e lingue taglienti. Capeggiate dalla misteriosa e iperattiva Kat,
contro i luoghi comuni che le vogliono invidiose e vuote, sono amiche
simpatiche, affettuose e leali. Poi
c'è Cole, il figo della situazione: un tipo molto poco
raccomandabile, che fa impazzire tutti i metal detector in cui passa
e gli ormoni di Alice. Piercing, tatuaggi, pantaloni strappati,
catene in vita, modi brutali. Non è l'immagine dell'eroe che
preferisco e che voglio venga spacciata come modello di perfezione.
Patteggio più per i ragazzetti mingherlini e solitari, possibilmente
con occhiali da vista ad incorniciare occhi castani (e non viola!) e
senza anelli ai capezzoli; ma il salvatore della nostra Ali merita
pienamente di essere rivalutato e scoperto. Perché, nonostante
sembri un muscoloso cliché ambulante, lui e i membri della sua
esclusiva gang costituiscono degli ottimi personaggi: eroi Marvel
che, stranamente, ricordano più brutti ceffi da cui fuggire che
paladini ai quali affidarsi. Le
apparenze ingannano e la passione tra il tenebroso Cole e l'ingenua
Alice è conflittuale, romantica, sana e, per fortuna, non divampa
impetuosamente come in una storiellina piccante. Parte sfiorando i
valori più alti del termometro ormonale, ma si assesta grazie a una
serie di spassosi non-appuntamenti e a coreografici approcci, che
ricordano a volte una danza, altre un combattimento senza esclusione
di colpi.
Nel
più consueto dei panorami, sin dai primi capitoli, si inseriscono
quelli che - ancora per poco - possono essere definiti i più
inconsueti degli antagonisti. Gli zombie.
Gli
stessi temuti dal padre di Alice, gli stessi che le hanno divorato la
famiglia, gli stessi che le hanno fatto conoscere Cole e la sua
comitiva di cacciatori. Che anziché minacciare un amore, l'hanno
reso armato fino ai denti... contro tutto e tutti. Li
abbiamo visti innamorati, divertenti fino alle lacrime, perfino più
umani di noi, ma in Alice in Zombieland tornano ad essere le
creature da incubo di un tempo. Con una ricca tradizione a cui
ispirarsi e il pubblico adolescienziale come referente, Gena Showalter
sintetizza leggenda e innovazione, intrattenendoci per più di 400
pagine con un romanzo in cui viene meno l'elemento favolistico
inevitabilmente ipotizzato, ma attento praticamente a ogni altra
minima componente. Trovano spazio il desiderio, l'amicizia, l'azione,
la paura, il dramma, e l'autrice è in grado di passare da un tema
all'altro con semplicità, eleganza e maestria da vendere: spiritosa
nel parodiare un passato ormai trito e ritrito e nello strizzare
l'occhio a Buffy, Blade e Twilight con un intreccio che
è un piacere spassoso, attraente, irrinunciabile; abile nel
depistare con personaggi al di sopra di ogni sospetto, nel delineare
protagonisti adorabili e convincenti, sogni e incubi, mostri ed eroi
e nel dimostrare al lettore che sia l'urban fantasy che le zombie
novels, grazie ad efficaci dinamiche e a uno spirito sexy e
vitale, hanno ancora tanto da dire. Cara Alice, l'essere così carini dovrebbe essere un crimine... e il non leggerti, anche per una volta sola, un delitto! Verdetto: Troppo forte!
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: My Chemical Romance - Sing