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giovedì 3 maggio 2012

Recensione in anteprima: La chimera di Praga, di Laini Taylor

Titolo: La chimera di Praga
Autrice: Laini Taylor
Editore: Fazi “Lain”
Numero di pagine: 387
Data di pubblicazione: 4 Maggio 2012
Prezzo: € 14,90
Sinossi: «C’era una volta un angelo che s’innamorò di un diavolo… ma il loro era un amore impossibile». Karou è una persona speciale. Ha dei capelli naturalmente blu splendenti come seta e una filigrana di tatuaggi su tutto il corpo. È di casa nei vicoli più stretti di Praga come nei caotici mercati di Marrakech, e parla quasi tutte le lingue del mondo, e non solo quelle umane. Ma Karou ha un segreto. A volte scompare per giorni, nessuno sa dove. E nemmeno lei sa quale sia la sua origine. Fino a quando, un giorno, non appaiono su molte porte in giro per il mondo misteriose impronte nere. Delle sconosciute figure alate, arrivate da una fessura nel cielo, le imprimono nel legno e nel ferro. Una di loro incontra Karou nell’affollata città vecchia di Marrakech: è allora che inizia un amore le cui radici affondano in un violento passato. Alla fine Karou scoprirà di sé più di quanto avrebbe mai potuto immaginare. 
 
Tanto tempo fa, un angelo e un diavolo si innamorarono. Non finì bene”.
In una Praga romantica e fumosa, tanto simile nelle accurate descrizioni alla Barcellona fortemente amata da Zafòn, si muovono personaggi curiosi ed indimenticabili. Creature magnificamente delineate, mostruose nell'aspetto, ma grandi nell'umanità dei loro sentimenti. Parte di una trama fantasiosamente strutturata e impreziosita da uno stile poetico ed impeccabile, sono le Chimere. Vivono nell'Altrove, un mondo parallelo che si snoda dietro misteriosi portali disseminati all'ombra delle nostre città. Hanno corpi e visi grotteschi, cruenti riti di dolore e sangue, oscure leggende da tramandare. Per la giovane ed eccentrica Karou, tuttavia, rappresentano tutto ciò che ha: la sua unica e insostituibile famiglia.
Orfana dall'infanzia, con i suoi capelli cobalto e il suo corpo longilineo solcato da strani tatuaggi, si muove tra le viuzze di un suggestivo scorcio d'Europa, tentando di filtrare il tagliente umorismo della sua migliore amica, di collezionare voti eccellenti nella scuola d'arte che frequenta e di sfuggire invano alle attenzioni di Kaz, l'affascinante ex ragazzo che sbarca il lunario indossando zanne finte e mantello in una squattrinata compagnia di attori di strada. A diciassette anni, conosce più di venti lingue e non ha bisogno di strambi intrugli per mantenere blu i suoi fluenti capelli.
Un filo di perline intorno al collo e qualche sporadico aiuto nella bottega di Sulphurus – la creatura che l'ha cresciuta con l'amore di un padre – l'aiutano ad esaudire qualche sciocco desiderio e a far regnare l'equilibrio nella sua inusuale esistenza, vissuta da sempre a cavallo tra due realtà.
Poi, l'attrazione impossibile verso l'uomo che dovrebbe essere suo nemico. L'angelo Akiva, combattente in una guerra eterna tra serafini e chimere. . .
Quando mi chiedono cosa ci sia di tanto speciale nello scrivere storie urban fantasy, solitamente la mia risposta è breve e semplice. L'urban fantasy non è nato per fare da sfondo a uno dei tanti triangoli amorosi, né per arricchire di toni paranormali le continue lamentele di una giovane protagonista remissiva e perennemente in lotta con sé stessa.
L'urban fantasy, anche solo grazie alla tastiera di un computer o a una biro nera, può dare voce e colore alle pazze fantasie che animano costantemente le giornate di noi sognatori. Basta chiudere gli occhi, concentrarsi per pochi attimi, e sulla carta compariranno resoconti di voli impossibili nel blu del cielo – con l'unica compagnia dei raggi tiepidi del sole e del volo silenzioso degli uccelli –, l'inquietante scena di un drago che, a colpi di coda e squame, mette a soqquadro la nostra realtà e il pentagramma curvilineo che descrive il ritmo trascinante di un sensuale ballo in maschera in cui umani, angeli e vampiri si mescolano nel fervore della notte, dimenticando le rispettive identità e il divario che minaccia di separarli.
In La chimera di Praga, primo volume di una trilogia fantasy firmata da Laini Taylor, ho visto riflessa quell'esigenza impellente che dovrebbe spingere tutti gli scrittori a condividere con gli altri le proprie storie. L'amore e la riconoscenza inestinguibile verso gli infiniti sentieri di magia che si intersecano in quella vasta galassia che è l'immaginazione: forse, il dono più potente a nostra disposizione.
Ho visto riflessa la voglia di sorprendere ad ogni pagina, di far sperare nell'impossibile, di indurre il lettore a prendere un aereo a senso solo per visitare i luoghi in cui il germe dello stupore ha avuto inizio.
Strade gremite di folla e clamore. Violini, musica. Un carnevale di forme e sensazioni. I flash dei turisti che immortalano gli attimi di un surreale spettacolo di danza e marionette improvvisato in una celebre piazza.
Mentre il cielo albeggia, una deliziosa colazione consumata sulle guglie di una cattedrale gotica. Una ragazza dai capelli inconfondibili stretta nell'abbraccio invisibile di un paio di ali.
Incredibilmente teatrale. Potente.
Questo è un romanzo fatto di frammenti preziosi, brillanti e unici come le tessere che compongono il complesso disegno di un mosaico. Unico e fuori dall'ordinario, in un primo momento colpisce con il potere dell'ironia, trasformando l'utilizzo di qualche trucchetto magico in una fonte di risate e autentico divertimento. Gli squisiti tocchi fantasy immettono nella quotidianità il rumore e il sorprendente realismo di un videogioco, facendo incontrare e scontrare personaggi alla Devil May Cray su uno sfondo incantevole e caotico degno della trilogia dei Guardiani della notte, del russo Sergej Luk'janenko, o del dolce e tetro Blood & Choccolate.
Contro qualsiasi aspettativa, con l'avanzare dei capitoli, il romanzo prende una piega mitica ed inattesa, riportando il lettore a quel vago “Tanto tempo fa..” scritto elegantemente nell'incipit, e inducendolo ad oltrepassare una volta per tutte quella soglia impercettibile che sembrava separare realtà e finzione. Il tono si eleva gradualmente e la scrittura si affina, abbandonando lo spirito smaliziato e vagamente punk che aveva caratterizzato i primi capitoli e diventando strumento efficace per asservire il cuore e gli occhi dell'anima. Si scava nel passato dei personaggi, si ci ritrova avviluppati nelle reti di una tragica e stupenda storia d'amore e, esaltati dall'incedere della battaglia e sinceramente coinvolti nelle vicende di una visionaria fiaba tragica, confidiamo che il potere della nostra ferma volontà possa cambiare le sorti di una storia già scritta. Le modalità delle battaglie, evocate in una serie di efficaci analessi, trasportano il lettore nel sangue e nella polvere del campo militare, richiamando la violenza che animava le guerre intestine all'epoca delle antiche dittature e facendo coincidere la brama di potere degli angeli con lo spietato imperialismo dell'impero romano, ai tempi di Cesare. La vita di dure privazioni dei cherubini, inoltre, narrata attraverso la voce di un angelo con l'amarezza e il rimpianto nel cuore, ricorda l'infanzia rubata dei giovani guerrieri spartani che, strappati dal calore del nucleo familiare, crescevano facendo dell'onore e della gloria i loro idoli. In contrapposizione, la rocca fortificata delle chimere, che, pur minacciata da un pericolo costante, è festosa, profumata e viva: culla delle profonde contraddizioni, dei sublimi aromi speziati e delle attraenti tradizioni che caratterizzano l'oriente di oggi. Tessendo in un'unica tela gli elementi della tradizione orientale e l'iconografia della religione cattolica, La chimera di Praga riesce nell'impresa impossibile di provocare meraviglia e stupore perfino nel lettore più riottoso. Portando in seno un accorato messaggio di pace e di speranza, questo di Laini Taylor non solo è il fantasy più avvincente letto in questi primi cinque mesi del 2012, ma è una barocca allegoria sul razzismo e la diversità. Un invito a guardare negli occhi il nemico che ci fa tanta paura. A gettare le maschere e le armi che ci insanguinano le mani. Un inno che invita ad amarsi senza riserva alcuna, scavalcando limiti e confini.
L'amore è un elemento. Come l'aria per respirare, la terra su cui stare in piedi.” 
(Un sentito ringraziamento all'ufficio stampa Fazi, che mi ha concesso, con ampio anticipo, di leggere questo imperdibile romanzo!)
Il mio voto: ★★★★★
Il mio consiglio musicale: Florence and the Machine – Shake it out 

6 commenti:

  1. Complimenti per la recensione, davvero bellissima!Se prima avevo ancora qualche dubbio, ora le tue 5 stelline mi hanno definitivamente convinta!Domani mi precipiterò in libreria per prenderlo!

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  2. Idem...sono eccitatissimo, ho bisogno di perdermi in una realta fantasy strutturata e avviluppante, ora come non mai! Corro in libreria...

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  3. Porca miseria Mik!!! Scrivi delle recensioni che sono pazzesche!! Incredibili!! Super Complimenti! :D :D
    Detto ciò, avevo già intenzione di comprare La chimera di Praga, adesso non vedo davvero l'ora! ;)

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  4. Finalmente posso leggerla anche io visto che ho finito il libro! Superba recensione mio caro, ho rivisto ogni pagina e ogni emozione attraverso i tuoi occhi! Bravissimo..e leggete il libro perchè merita!!!!

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  5. Avevo volutamente scelto di non leggere la tua recensione prima di leggere il libro ed ora che l'ho fatto posso solo dire che sono pienamente d'accordo. Come hai potuto leggere nella mia recensione mi sono perdutamente innamorata dello stile di Laini Taylor.

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