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lunedì 7 gennaio 2019

Blogversary | La crisi del settimo anno

Sette anni, parecchi.
Quelli della crisi, o così dicono. 
Il blog non perde un colpo nella sua programmazione settimanale, ho post su post per i giorni a venire, eppure è vero, non lo nascondo: la crisi, nell'aria, c'è. 
Quella di una piattaforma, Blogger, ormai in caduta libera. 
Quella verso i social, in particolare Instagram, che vorrebbero sostituire la frivolezza delle fotografie alla ricchezza della parola scritta, i Like opportunistici ai vostri commenti.
Su questa barca, mi accorgo nel classico post-bilancio d'inizio gennaio, siamo sempre meno. Un manipolo di superstiti che non troppo si cura delle testate confinanti che chiudono i battenti, dei colleghi in pausa di riflessione ormai a tempo indeterminato, delle visualizzazioni modeste o di interazioni non coinvolgenti quanto in passato. Lo scriveva già la mia amica Lisa, con cui, durante questa ricorrenza, mi trovo a condividere le riflessioni (sul divenire generazionale e una concorrenza altrove spietata), i dubbi (perché spendersi tanto se la scrittura è in crisi d'identità?), la nostalgia (quanti eravamo un tempo, e guardate adesso: cosa sono tutte queste case sfitte nel vicinato, con le assi alle finestre e i giardini con l'erba troppo alta?). Non si cede alle dirette o alle videorecensioni su Youtube, ai sorrisi in posa su un profilo privato che ospita le mie letture e poco altro (lo so, che noia), alla tentazione di fermarsi qui. All'anno di una crisi da far passare in fretta, allora, fra l'ultimo esame il 16 del mese e la laurea si spera ad aprile, i comodini e gli hard-disk che pesano già per tutto ciò che di bello c'è da recuperare, una piccola esperienza editoriale che ho la crescente paura si fermi ad appena novanta copie dal traguardo (se non lo avete fatto, date una chance al mio romanzo in forse).
A ben vedere, però, qualcosa resta: l'essenziale.
L'atmosfera da tavola calda che piace a me, se si incrociano ormai sempre le solite facce e una chiacchiera tira immancabilmente l'altra. E resto io, che ho il bisogno vitale di leggermi e farmi leggere e, a volte, tanto mi basta. Per il vecchio desiderio di condividere le pagine e i sogni, di scambiare occhiate e saluti, di parlare a voce alta se l'apatia mi schiaccia tutti i giorni in un angolo senza niente di interessante da aggiungere alle conversazioni altrui. Voi come me, scommetto. Voi con me. Mangiamo allora questa torta immaginaria in buona compagnia e, per favore, grazie, non lasciamoci mangiare.
Sette anni, parecchi.
Quelli della crisi, o così dicono. Ma, in fondo, un po' mentono. 

57 commenti:

  1. Anche io sono abbastanza in crisi, direi già da un paio d'anni...continuo a reggere però ;)

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    1. Posso darti un consiglio, nel mio piccolo? Mandami pure a quel paese, eh. Dovresti cercare di essere un po' più presente in giro, passare per commenti e saluti più spesso, così si ripristinerebbe un po' di sano passaparola. I rapporti sul web, tempo permettendo, ho capito che vanno alimentati. Tiro avanti solo grazie a quello. 😉

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  2. Reggiamo, magari tutti insieme, così la crisi diventa più labile :)

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  3. Io cerco di resistere, anche se, lo sai, a volte la tentazione di lasciare c'è. Siamo fatti di un altra pasta, noi, non sorridiamo all'obiettivo, non ammicchiamo su youtube: io sono sicura che quello che tu hai dentro e racconti ogni giorno sia ben più prezioso di qualche moina social. Quindi mangiamoci sta torta..e festeggiamo. Siamo ancora qui!

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    1. Grazie di cuore, Tessa. Ne abbiamo parlato spesso e, nel mio caso, la tentazione di abbandonare non si è mai presentata. Però la fatica, lo sforzo dietro, c'è.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. A me piacete così, non sono tanti, non sono tutti, ma sono io, che non è poco. Che poi le vostre foto abbinate alla parole sono belle!

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  4. Tengo botta anche io, nel mio piccolo, ma che fatica tra tempo che manca (per scrivere ma soprattutto per vedere film) e gente che scompare.
    A parte questo, cerchiamo di tenere duro almeno noi!
    Buon bloggheanno!

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  5. Michele, noi non ci riusciamo a mostrarci totalmente, a parlare ad un telefono per poi postare il video, noi siamo riservati, e forse per questo una piccola nicchia vintage che ha ancora qualcosa da argomentare usando la tastiera.

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    1. Mi piace la definizione di nicchia Vintage, moltissimo!

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    2. Piccola. Nicchia. Vintage. Io vi abbraccerei all'istante perché mi riconosco in voi e sono proprio le parole a renderci simili sebbene non ci siamo mai visti. Questa è una meraviglia che una foto o un video non sono mai riusciti a trasmettermi. È bello riconoscersi nelle parole. Continuate così

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  6. Io sono una di quelle che ha messo il blog in pausa ma, se l’ho fatto, è stato per motivi personali che non mi sono sentita in dovere di condividere qui sul web. Sono una di quelle che ha puntato su Instagram, perché più rispondente alle nuove modalità con cui mi approccio alla lettura e alla condivisione di questa; i legami che ho stretto ai tempi del blog, quelli veri, al di là di commenti di circostanza su questa piattaforma e scambi il più delle volte tiepidi o, talvolta, senza visualizzazione né risposta, si sono mantenuti, evolvendosi spesso in belle amicizie di penna e non.
    Dunque non tutte le crisi vengono per nuocere, anzi.
    Buon anniversario e grazie per la torta.

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    1. Io ci ricorro spesso, ma non riesco a farmelo piacere. Troppo asettico per i miei gusti, troppe gare. Se Blogger è una famiglia, su Instagram mi sembra di essere tornato al liceo.
      Vedasi alla controversia in cui, suo malgrado, si è trovata coinvolta Silvia del Piacere della lettura.

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    2. La componente psicologica/ caratteriale ha una certa, indubbia, rilevanza ma, secondo me, dipende dall’approccio e dall’uso che si fa di uno strumento come un social. Personalmente, da quando il blog è in pausa, ho riscoperto la leggerezza ed il piacere di leggere un libro senza “ansia da prestazione” e se mi va di condividere brevemente qualcosa al riguardo uso Instagram, badando poco alle polemiche da hashtag, followers, creazione di contenuti appositi etc., altrimenti niente; a conti fatti, essenzialmente, non sono indispensabile.
      Sono comunque contenta che altri blogger, come te, “resistano”, se c’è ancora la passione a motivarli. :)

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  7. Buon settimo compliblog!🎉 Anch'io preferisco scrivere che fare le dirette o le videorecensioni su Youtube (sono troppo timida per parlare davanti una telecamera) o postare spesso foto che mi ritraggono, anche se Instagram mi piace molto. Cerchiamo di non mollare mai la blogosfera! Ancora auguri!😊

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    1. Grazie, Vanessa! A me piace, ma come vetrina o poco altro. Trovo che fotografare un libro con quattro hashtag sotto, almeno nel mio campo, non sia valorizzare la lettura.

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  8. Buon bloggheanno e a rileggerci presto, ancora, irriducibili.

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  9. Io non mollo e non mi adeguo, ma per me è facile perchè ho la Bacci che cura la parte più social, quindi....
    Le tue recensioni per me sono una tappa fissa, non fare scherzi.
    Un abbraccio
    Lea

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  10. La crisi ha colpito tutti, io la sento parecchio, numero di visualizzazioni crollate, post poco seguiti sui social (colpa anche di tutti questi algoritmi assassini che hanno sostituito i precedenti) ma tiro avanti per passione e anche se un giorno dovessi parlare da sola, bé, pazienza! Bisogna resistere! :)

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    1. Parlare da solo neppure è male, magari spendendosi un po' meno però. 🙂

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  11. Auguri e continua così. Il blog è una forma di scrittura e la parola scritta è destinata a distinguersi ed elevarsi.

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    1. Anche a cambiare però, a evolversi o tutto il contrario, quindi non so se starò al passo...

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  12. Ciao, Michele! Ero passata per gli auguri e mi ritrovo a leggere una riflessione che amareggia un po’ ma non sorprende affatto. Bazzico la
    Blogosfera da quasi sei anni e, rispetto a prima, ora è più povera di voci e di motivazioni. Su Instagram vincono le trovate visive e i libri sono oggetti. Pretesti. Su Instagram nessuno parla di libri, si mostrano e basta. Per questo se voglio sentir parlare di libri io torno qui. E per Malanotte, Non posso che augurarmi un bel finale, perché la tua storia è bella dall’inizio alla fine <3 detto questo, buon compleanno, Diario di una dipendenza <3
    Bianca

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  13. Ahimè credo che la crisi venga un po' a tutti..., io spesso mi ritrovo scoraggiata ma in effetti... a chiudere non ci penso.
    Teniamoci stretti il bello del relazionarci nonostante non ci conosciamo "dal vivo", e del resto non è che possiamo tener aperto un blog solo per il mero gusto di pubblicare post...
    Più "umanità" e chissene dei like :-D

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  14. Eh, capisco bene quello che vuoi dire. Io tra una cosa e l'altra sono il superstite che ha latitato più di tutti 😢 e le interazioni ormai sono ridottissime...
    Quindi tanti auguri! A te, al Diario e a Malanotte ;)

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  15. Come te e con te davvero, grazie per il rimando, grazie per condividere una crisi che non argina però la voglia di scrivere e condividere. In modo magari più lento e meno "di faccia" rispetto agli altri social, ma continuo a vederlo come un pregio.
    Buon compleanno a questo blog!

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    1. Grazie a te, Lisa, per lo spunto su cui rimugino da mesi. ☺️

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  16. A parte la timidezza e il fatto che odio vedermi/sentirmi in video, non ho nemmeno la connessione internet adatta per mettere video online perché vivo in un posto in cui l'ADSL manco sanno cos'è, figuriamoci la fibra ottica.
    Per quanto riguarda Instagram, non ho mai creato un account con il nome del blog e pubblicavo le foto dei libri che avevo concluso sul mio account personale condividendo la mia citazione preferita - ma poi anche Instagram, per ragioni personali, l'ho lasciato andare pubblicando a dicembre una foto dopo più di un anno o forse due.
    È inutile, io sono logorroica e mi piace scrivere - ho creato il primo blog nel 2006 su Splinder e alla sua chiusura mi sono trasferita su Blogger, prima con quello personale e poi nel 2016 ne ho aperto uno dedicato esclusivamente ai libri.
    Il blog è la mia dimensione ideale e quello è il modo in cui mi piace esprimermi.
    Quindi tanti auguri - soprattutto a te, ma un po' anche a noi che restiamo qui. E con quest'ultima frase - del tutto involontaria - mi è venuto in mente il titolo del libro di Patrick Ness. xD

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    1. Proponiamo a Ness un seguito su di noi? Io purtroppo tanto logorroico non sono, ma con voi ho sempre una gran voglia di parlare. ❤️

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  17. Teniamo duro, Mik! ;D
    Io, come sai, vado e vengo: è vero che blogger non è più quello di un tempo (e chi lo è, di questi tempi?), però è anche l'unico posto in cui mi sia sempre sentita a casa e da cui non sia mai stata scacciata: i social, mi deprimono e spaventano profondamente; Youtube mi atterrisce (e mi ammorba); il mondo reale... No, vabbé, dai, di quello che ne parliamo a fare? XD
    Felice settiversario, Mik! Le cose sono diverse adesso, è vero... Ma io sono sempre stata una tipa ottimista. Resistiamo, ne varrà la pena! ^____^

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    1. Faccio un po' mio il tuo ottimismo in cambio di un pezzo di torta!

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  18. Hai detto tutto tu.
    Nell'internet di adesso bisogna metterci la voce, la faccia ed anche un po' di falsità ed opportunismo.
    Bisogna ergersi a personaggi per sopravvivere.
    Io non ce la faccio, sono onesto.
    Non ce la faccio ad essere sempre presente, a girare per blog e scrivere a tutti " bel post " solo per timbrare la presenza o il passaggio, e sono troppo chiuso per partecipare attivamente.
    Detto questo, però ci sono.
    Spesso a leggere, qualche volta a scrivere.
    Non mollare!

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    1. Il blog ha messo alla prova il mio carattere. È un esperimento che mi ha fatto aprire, trovare con successo un po' di faccia tosta, coltivare qualche duratura amicizia telematica. Non tutta la "socialità" viene per nuocere, insomma, ma non mi piece dove sta andando a parare.

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  19. Resisto anche io, priva di mezzi tecnici e voglia per spostarmi su youtube, e di senso estetico per sfruttare instagram (più sabotaggi tecnici, tipo che quel sito considera il mio blog un link pericoloso e non me lo fa mettere nel profilo).
    Mi ha “salvata”, per certi versi, non essere mai stata particolarmente conosciuta: di commenti e lettori ne ho sempre avuti pochi e non mi è nuova la sensazione di parlare da sola, anche se devo ammettere che vedere i blog “storici” sparire mi lascia sempre un po’ di dispiacere (ed egoisticamente mi ansia un po’ perché a farmi conoscere non sono mai stata brava: sto lì e aspetto che qualcuno mi trovi, incurante degli algoritmi avversi XD). Però mi ha fatto effetto quando ho realizzato che sono una veterana della blogsfera, quando mi sembra ieri che ero l’ultima arrivata.
    Buon compleblog, anche tu uno degli irriducibili :)

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    1. Concordo. Il rinnovo generazionale, e l'abbandono dei più, ci ha reso due vecchietti!

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  20. Un post che descrive perfettamente il senso di smarrimento che stiamo vivendo noi blogger "da tavola calda" nel senso migliore del termine, rustici e autentici, quelli che scrivono prima di tutto per sè stessi e poi per gli altri. Tutto dannatamente e tristemente vero. Io, piuttosto che mollare di punto in bianco o chiudere per "pausa a tempo indeterminato", mi sono data un obiettivo: tagliare il traguardo dei dieci anni (nel 2020), continuando fino ad allora a metterci impegno e passione (e una bella dose di fatica, per trovare energie e tempo)... poi chiudo, saluto tutti, come riportare una nave al suo porto dopo una lunga e bellissima avventura. Buon compliblog!

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    1. Mi piace, Silvia, la pace e la consapevolezza delle tue parole. Darsi una scadenza potrebbe essere una buona idea per tirare avanti, e vedere nel mentre se qualcosa torna.

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  21. Buon bloggheanno, innanzitutto!

    Riflessioni sicuramente interessanti e condivisibili.
    I media cambiano, le piattaforme pure. Di certo Blogger è in declino, ma la scrittura resta. E' vero che è più facile e veloce ottenere cuoricini con una foto su Insta, però qualcuno che legge e che scrive c'è ancora. Per mantenersi al passo coi tempi sarebbe più indicato fare post brevi, commenti e giudizi immediati. A volte lo faccio. Altre volte se mi va di realizzare un post infinito lo pubblico lo stesso, anche se l'unico a leggerlo per intero sarò io.
    La crisi può rappresentare l'inizio della fine, oppure un'occasione per evolversi, cambiare e provare cose nuove. O altrimenti può significare anche sbattersene e continuare. Meglio pochi, ma buoni. ;)

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    1. Io sono più per lo sbattetersene e continuare effettivamente, mai piaciute le vie di mezzo!

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  22. Buon compliblog Mr Ink!
    Hai espresso quello che, oramai, è un pensiero generale che serpeggia nella blogosfera. L'essere social e la fotografia pare stiano prendendo il sopravvento sulla parola, sui pensieri e sui sogni. Serriamo i ranghi e teniamo duro, facciamo in modo che lo scrivere su questi nostri spazi sia per noi, per raccontarci, per leggerci e farci leggere. Teniamo duro e continuiamo ad incontrarci alla nostra 'tavola calda' preferita, atmosfera che descrive alla perfezione questo senso di familiarità che pian piano si è instaurato. Ti tengo il posto! Buon anno nuovo, anzi, buon settimo anno e avanti tutta :)

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    1. Buon anno a te, Anna, e grazie al solito per le tue parole!

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  23. Sette sono anche gli anni che ha compiuto il mio blog, ma ho smesso di contarli in verità, perché comunque le cose da dire sono ancora tante, e la voglia di farlo anche! :D Ti auguro un nuovo anno ricco di forza per affrontarlo in tutti i suoi alti e bassi.

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    1. Grazie mille, Pier. La forza è tutto quello che serve, ché poi la voglia viene da sé. 😉

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  24. vedo che siamo in buona compagnia e tutto sommato più che un decadimento potremmo vederla come un gruppo di elite?! io mi ci sento, fortunata a farne parte, mai per obbligo solo per passione, la stessa tua/vostra. Un abbraccio e augurissimi♥

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  25. Riflessione condivisibile. Io ho lasciato il mio blog incurato per mancanza di tempo, ma la prima verità è per la mancanza di passione. Avevo urgenza di scrivere e mi sono buttata con coraggio nella scrittura di un libro. Ma amo leggere i blog, soprattutto se portati avanti contro corrente, con ostinazione ribelle al vento che tira. Le foto sono stupende e emozionano sicuramente ma, non per niente, istantanee. La lettura, la scrittura richiedono tempo per riflettere, isolarsi, non essere sempre connessi a tutti i costi. Nel tempo, ho quasi abbandonato i social. Meno si sa e meglio è. Perché vorrei esser ascoltata, letta. Uso, o sarebbe meglio di, sfrutto IG per far conoscere la mia scrittura nella speranza di nuove connessioni. Resistiamo!Esistiamo anche noi.

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  26. Sai a volte vorrei lasciare, ma sarebbe un peccato gettare tutto il lavoro fatto, e così vado avanti fin quando posso e potrò, e spero farai così anche tu, buon bloggheranno ;)

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  27. Buon compliblog!
    Condivido del tutto la tua riflessione su blogger e i social. Io sto iniziando ad appassionarmi ad Instagram e sto cercando di viverla diversamente, anche se devo ammettere che tutti sti algoritmi mi annoiano e, be', non mi sento letta come sul blog. Vero che le visualizzazioni di alcuni post sono in calo, ma almeno so che buona parte delle persone che lo hanno letto sono realemtne interessate all'argomento, rispetto a Instagram (in pratica la gente legge e/o commenta solo se sei in uno di quei gruppi per scambiare Like e commenti, altrimenti non frega niente a nessuno). Comunque per il 2019 io vorrei provare una piattaforma nuova: YouTube. Sarà complicato perché sono timida, ma forse potrebbe essere l'ideale. Di certo però non abbandono il blog: quello sarà sempre la mia casa.

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  28. Sono arrivata a fine 2018 con la voglia di chiudere tutto e riprendere in mano la noia delle mie giornate senza blog, senza scadenze, senza letture di cui dover parlare per forza perché chi ci segue si aspetta che se un libro lo hai in mano, automaticamente, finirà sul tuo blog sotto forma di recensione.
    Per fortuna, come dici anche tu, abbiamo alle spalle un gruppo di persone che ci fa da rete di supporto e, spesso, di salvataggio! Ho messo tutto in pausa per le meritate vacanze di famiglia e ho preso delle decisioni, forse piccole, ma importanti per me! Niente più recensioni "obbligatorie", molte meno collaborazioni con le CE che, a differenza di qualche anno fa, quando eravamo davvero pochi e si lavorava bene, oggi puntano ai numeri di social come Instagram. Eccolo, lui, il male del nostro tempo? Non so! Io ci sto e mi diverto a starci. Non metto spesso la faccia, ma fotografare i libri è una cosa che mi diverte; a patto, però, che poi se ne parli nella sede più appropriata che, per me, rimane il blog!
    Insomma, condivido e capisco tante delle tue riflessioni che, ciclicamente, colpiscono tutti noi che in questo mondo bazzichiamo ormai da tempo. Intanto auguri, che 7 anni son tanti in questo pazzo giro di gente matta!

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