lunedì 8 ottobre 2018

Recensione: Dai tuoi occhi solamente, di Francesca Diotallevi

Dai tuoi occhi solamente, Francesca Diotallevi. Neri Pozza, € 16,50, pp. 207 |

Si presenta alla loro porta spaccato il secondo e suona il campanello con una pressione decisa del dito indice. La puntualità maniacale, la fermezza delle mani, sembrano essere i primi segni rivelatori di un carattere poco amabile. Brusca come chi è disabituata alle relazioni umane, spesso riservata ai limiti dello scortese, questa Mary Poppins a rovescio arriva a casa Warren non grazie al prodigioso vento dell'est, ma con un inserto del giornale riposto nella tasca del soprabito.
In quel di New York, infatti, c'è una famiglia a soqquadro – due bambini incantati dalle avventure di Lessie alla tivù, una mamma il cui trucco pesante non nasconde lo stress per la nascita imminente di un terzo figlio, un papà in crisi creativa – che ha tutta l'aria di avere il disperato bisogno di qualcuno come lei. Senza grilli per la testa, sprovvista del tipo di bellezza che possa indurre in tentazione il capofamiglia, la tata francese si prende cura con dedizione della casa in disordine, e della loro storia privata. Al pari dell'eroina dei romanzi per l'infanzia di Pamela Travers ha, dalla sua, un po' di magia: si dà il caso che sappia fermare il tempo da dietro l'obiettivo dell'irrinunciabile Rolleiflex. 
La tata si chiamava Vivian Maier, e questa è la sua storia. Una storia vera, incredibile ma amarissima, che inizia come una fiaba anni Cinquanta e si conclude mezzo secolo dopo: nell'anonimato, nella povertà, nella solitudine di un amore mancato e di una felicità, di un talento, vissuti con un ingiustificato senso di inferiorità. Durante una sera di neve, in un parco di Chicago dove la sorte oscura della tata avrebbe comportato, però, la fortuna di un antiquario dall'intuito eccezionale: l'uomo che avrebbe esposto nella sala di un museo quegli scatti mai sviluppati – bambini che giocano per strada, mani intrecciate, baci o sguardi rubati, per un totale di centocinquantamila fotografie da lei rinnegate come figli abortiti –, alimentando da lì in poi l'enigma di Vivian.

Ognuno di noi ha una storia. È scritta tutta nel volto. Le storie sono sempre nei volti, sai? Impara a decifrare gli sguardi, a leggere le pieghe della pelle, il mondo in cui si atteggia una bocca, e avrai la storia di una persona.

In questa biografia romanzata cerca risposte la sempre bravissima Francesca Diotallevi, autrice della scuderia Neri Pozza in cui ho creduto ciecamente sin dai tempi dell'esordio – come lei, d'altronde, ha sempre creduto in me. All'apparenza non lontano dalla sua comfort zoneDai tuoi occhi solamente è in realtà il suo lavoro più difficile. Da un lato, infatti, abbiamo il potenziale di una protagonista straordinaria che ricorda la versione in carne e ossa della dolente Olive Kitteridge, dell'indimenticabile portinaia dell'Eleganza del riccio, delle muse solitarie nei caffè a olio di Edward Hopper. Dall'altro, invece, la personalità sfuggente della Maier era un mare sconfinato in cui un'autrice trentenne correva il serio rischio di perdersi. Sballottata tra gli Stati Uniti e la Provenza come un oggetto smarrito, Vivian impara presto a non affezionarsi a nessuno: non a Jeanne, coinquilina con cui dividere una stamberga nel Bronx che la inizia alla celluloide; non alla zia, che in casa accoglie un uomo delle cui attenzioni morbose la ragazzina è purtroppo la destinataria; non all'odiata mamma Marie, né tanto meno al turbolento Karl, fratello maggiore in custodia cautelare. Non alla silhouette delle alpi – deve sentirne nostalgia anche la Statua della Libertà, altra francese in terra straniera –, non al caos di una metropoli che smaltisce l'insonnia al suon di mille clacson. Ma, e l'esperienza insegna, non si diventa maestri di addii con la forza dell'abitudine.

Sa, ho sempre pensato che ci fosse un legame tra la scrittura e la fotografia. Lo dice la parola stessa: phòs, luce, e graphè, scrittura. Letteralmente, luce che scrive. Non lo trova meraviglioso? Lei scrive con luce, Miss Maier?

Vivian Maier sedeva all'ultima fila in autobus, dava false generalità, studiava il voyeurismo nel cinema di Hitchcock – era quella stessa propensione che la portava a immortalare incidenti, a imbucarsi al cimitero in nome di un'inspiegabile tensione all'assoluto – e, in una stanza barricata, accumulava compulsivamente scontrini, biglietti, giornali. Si circondava di storie su storie, rimandando a domani lo scioglimento della sua. Fuggiva per non essere scacciata, mordeva per non essere morsa, vestiva un'armatura per non essere messa a nudo: arduo, perciò, scalfirne la corazza impenetrabile. Nella finzione letteraria ci provano i Warren: i piccoli Arthur e Grace, di cui la protagonista apprezza la sincerità spassionata; il padre Frank, insoddisfatto autore di best seller che legge nelle “stanze buie” di Vivian quando lei, per istinto di autoconservazione, vorrebbe di nuovo fare dietrofront. In libreria, invece, tenta – e fa centro – un'indagine psicologica minuziosa ed evocativa, a opera di un'autrice abituata a lavorare di fino nella camera oscura dei suoi processi creativi, a destreggiarsi in una ricerca quanto mai frustrante.

Non tutte le storie sono storie d'amore, non tutte le storie hanno lieto fine. La mia è la storia di chi ha vissuto attraverso le storie degli altri, di chi ha visto tutto senza mai essere vista. La mia è la storia di un'ombra.

Come si descrive l'attimo che precede l'istante perfetto? Come, ancora, una donna che appariva una sfinge perfino a se stessa? Francesca Diotallevi osa portare alla luce un'artista da scoprire o riscoprire tra le pagine, e l'abbandono di quel cono d'ombra, di quel limbo, suona al lettore troppo delicato per apparire un'ingiunzione. La donna non scompare, così, come Euridice alle spalle di Orfeo.
Alcuni dicono che le foto fermino il tempo per sempre. Per fortuna, esistono romanzi come questo, dotati dello stesso potere taumaturgico.
Dai tuoi occhi solamente, il cui titolo cita una poesia di Pedro Salinas, invita con gentilezza il mito di Vivian Maier a lasciare il suo comodo rifugio nelle retrovie. A imparare a sorridere un po', prima del flash, davanti alla nuova consapevolezza che esista un mondo non senza simmetrie, non senza speranza, dall'altra parte dell'obiettivo.
Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Pomplamoose - Eleanor Rigby 

27 commenti:

  1. Questo romanzo dalla copertina bellissima, dal titolo poetico e firmato da un'autrice che ho scoperto troppo tardi, ma che non mollo più, è lì appoggiato sul comodino che mi aspetta. Come sempre il tuo pensiero mi invoglia ad aprirlo, ma questa volta succederà presto. Poi quando vorrai mi dirai qual è il tuo romanzo preferito scritto da Francesca. A presto

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    1. Ciao! Se posso, ti consiglio "Amedeo, je t'aime", edito da Mondadori. Anche se lo stile e l'impostazione di Francesca sono un po' lontani dal mio genere, la trovo comunque una scrittrice eccelsa, dotata di grande sensibilità e di una misuratezza e compostezza uniche. Buona lettura!

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    2. Ciao, ragazze. Lontanissima anche da me, in effetti, eppure Francesca è l'eccezione alla regola, nel mio caso. Ovviamente, da suo lettore numero uno, ho letto e apprezzato "Amedeo, je t'aime" ai tempi, ma grazie per aver rinfrescato la memoria a chi, passando di qui, leggerà il vostro suggerimento. ;)

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    3. @Baba, buona lettura, allora. Il mio preferito resta il primo, Le stanze buie. Un esordio praticamente perfetto, che aveva la forma, il mistero, il batticuore. Chi bene comincia... Proprio vero!

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    4. Ciao!! Amedeo Je t'aime è l'unico che ho letto. Proprio grazie a quel libro ho amato questa autrice, che ho conosciuto di persona ed è splendida. Posseggo tutti i suoi libri, devo solo aprirli. Le stanze buie è anche il libro preferito da Daniela Un libro per amico. E' vero che la fretta non porta a niente di buono, però dovrei sbrigarmi un pochino!

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    5. Se non sbaglio, Daniela lo ha scoperto con me. Deve averlo vinto a un GA sul blog, anni fa!

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    6. Esatto!!! E' andata proprio così, che memoria :-)

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    7. Ecco perchè stamattina mi fischiavano le orecchie!! ahahahahahah
      Comunque sì, avete ragione entrambi: Le stanze buie (che ho riletto da pochissimo!) resta il mio preferito, seguito da Amedeo, e lo avevo conosciuto proprio grazie a Mik e ad un suo giveaway. Gli sarò debitrice a vita visto che Francesca attualmente è una delle mie autrici italiane preferite!!!

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    8. Ma figurati, contento io che Francesca abbia guadagnato con te una lettrice in più. 😊

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  2. Non vedo l’ora di poter conoscere Vivian Maier attraverso gli occhi e la penna (magistrale) di Francesca

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    1. Il bello? Che c'è tanto dello sguardo di Vivian Maier, pur essendo filtrato da quello di Francesca. Ah, le anime affini.

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  3. Dopo queste belle parole non posso davvero più sottrarmi, tu recupera il documentario, io il romanzo... ok?

    P.s.: ottima, ottima scelta musicale!

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    1. Mi sono già messo all'opera. 😁

      PS. Ti ringrazio, quale canzone migliore per parlare di solitudine? Ho scoperto per caso questa cover, più lenta, più femminile, e mi è sembrata perfetta.

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  4. Ecco, la diotallevi devo assolutamente recuperarla >_<

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    1. Sai che ero convinto la avessi già letta? Rimedia sì, Angela!

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  5. Libro straordinario, una scrittura di una bellezza rara.

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  6. Ho questo libro che mi attende ma non attenderà a lungo... il tempo di finire un paio di urgenze e poi me lo gusterò con attenzione!
    Francesca è una delle mie autrici cuscinetto quindi vado tranquilla!!!

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  7. Ho un'avversione ingiustificata per le biografie romanzate. Non chiedermi il motivo, non saprei dirtelo, ma è uno degli angoli del mio carattere da lettrice che vorrei imparare a smussare. Ho sempre sentito parlare più che bene della Diotallevi, la seguo su tutti i social, però non ho mai approfondito questa 'conoscenza'. Proprio perché l'intento è quello di mettermi in gioco, dopo averti letto posso dirti che acquisterò sicuramente questo romanzo e ci proverò :)

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    1. Non piacciono particolarmente neanche a me, ma la Diotallevi fa eccezione. Vedrai. Anzi, leggerai. È un'autrice senz'altro nelle tue corde. 😊

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    2. E se lo dici tu mi fido! Lo recupero senza dubbio :)

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  8. Da anni mi riprometto di leggere i romanzi di questa autrice, questa è la volta buona. Partirò da qui:l'ebook è già pronto nel mio fido kindle. Ti farò sapere. Baci.

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    1. Come detto per Anna, autrice che fa al caso tuo. Con qualsiasi romanzi dei quattro.

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  9. Già non ho mai sopportato Mary Poppins, mi sa che è meglio se sto lontano pure da quest'altra tata, sebbene sembri più interessante...

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