venerdì 30 giugno 2017

Recensione: Tempi duri per i romantici, di Tommaso Fusari

| Tempi duri per i romantici, Tommaso Fusari. Mondadori, € 16, pp. 204 |


Quando la mia amica Laura mi ha intimato di dare una possibilità all'esordio di Tommaso Fusari, mi ha colto impreparato e scettico. Ti piace, assicurava, e sembrava non aver dubbi. Ho messo l'ebook sul Kindle tanto per, un giorno, timoroso di dare un dispiacere a lei – quando consiglio spassionatamente un romanzo e non lo amano altrettanto, mamma mia che presa a male – e a Tommaso, autore che non conosco né di fama né di persona ma con cui empatizzo per via della barba, i vent'anni e la lenta agonia dell'amore romantico. Noi giovani siamo i peggiori nemici di noi stessi. Quelli di se ce l'ha fatta lui perché io no. Le smanie per dimostrarci adulti abbastanza, i profili falsi, il pollice verso agli Youtuber – categorie di cui ho scarsa stima, lo ammetto, come ogni pensionato intrappolato nel corpo di un ventritreenne che si rispetti. Storco il naso davanti alle massime post Tumblr, agli instascrittori. Nel caso di Fusari, balzato all'occhio della Mondadori a suon di hashtag, temevo una trama per finta e frasi tattiche per Mi piace assicurati. Tempi duri per i romantici è diventato uno di quei romanzi brevi, sulle duecento pagine, che sfoglio in attesa che venga a citofonarmi il corriere. Il corriere non è passato e, in un paio di sere, perciò l'ho letto. A volte, sai, le sorprese delle letture fuori programma... Mi è piaciuto, tocca non tenere la Libridinosa sulle spine, perché ci sono quei romanzi imperfetti e un po' furbi a cui vuoi bene comunque – qui, oggettivamente, troppi eserciti e terroristi fermati con una sola occhiata, tanti titoli da riempirci le pagine e le playlist, molte scene leitmotiv. La trama c'è: dieci anni di lontananza, una questione in sospeso, un viaggio per capire cosa si è rotto e quando. Stefano, commesso in un negozio di abbigliamento a Roma, ha un monolocale zeppo di amici alla mano, il pallino delle battutacce e una ragazza che non ama. Aspetta quella giusta, infatti, e l'ha perfino conosciuta. Erano bambini, dirimpettai, e facevano la stessa strada per andare a scuola.

Due destini paralleli con lo sguardo basso e le mani in tasca. 

Andandosene all'improvviso, Alice ha portato con sé il sogno di una casa a picco sul mare, un cornicione tinteggiato di rosa shocking e le costellazioni delle sue lentiggini. Cos'è stato di lei, che gli tirava trucioli di pellet alla finestra e prometteva di aspettarlo di ritorno dalle vacanze estive? Il mistero di un'amica scomparsa nell'indifferenza spinge a un biglietto di solo andata per Torino; all'amara scoperta che, in mezzo a loro, ci è cresciuto un mare. E se non gli piacesse quel che è diventata? E se partire significasse ritornare? Alice resta bellissima: bellissima con in Dante, bellissima da far incazzare gli angeli e trionfare la pace in Medio-Oriente. Si è bruciata, però, coi suoi capelli di fuoco. Lui spegne l'incendio e la ripulisce dalla polvere. Vorrebbe guarirla, standole alle costole – e le schifezze mangiucchiate sotto un plaid, la testa dura e le compagnie che riempiono le ore piccole pure fanno la loro parte. Hanno tanto tempo da recuperare e un sentimento in pausa. In Tempi duri per i romantici si ritorna sui luoghi di un colpo di fulmine e, come diceva Ewan McGregor in Big Fish, il tempo scorre a velocità doppia. Fusari ha un narratore con la memoria da elefante e il passo veloce; una coprotagonista che c'è, dappertutto, anche quando manca.

Quando sarò grande farò il giro del modo” afferma Alice improvvisamente.
Se fai il giro vuol dire che poi tornerai qui.”
Non mi piace tanto qui.”
Allora torni a prendermi e ripartiamo?”

Ha uno sguardo che piace: la realtà, opaca come una foto venuta male, è messa a fuoco a parole, e qualche dettaglio colpisce più di altri – bello il capitolo ambientato in stazione, in cui si ragiona di abbracci lunghi, arrivi e partenze (se cercassi bene, probabilmente, su una panchina di cemento ci sarei anche io, che al solito aspetto e spero). Fusari ha il sorriso facile, i jeans informali, bella musica in macchina, il frigorifero sempre pieno – l'ho sentito, e ho sentito che ci andrei d'accordo, tra un sorso di birra e un tiro a scrocco, non solo per le dispute in merito all'amatriciana perfetta (Tommaso, sono della tua stessa scuola di pensiero: pomodorini, senza soffritto, tanto pepe). Riflessivo e paziente, dopo le sorprese altrettanto gradite di Galiano e Mandetta, emoziona con temi e sentimenti che, dice eppure il cliché, sono cosa da femmine o d'altre epoche. Sensibile alla maniera dei maschi – che si affezionano prima e di più, che non dicono mai davvero addio –, Tempi duri per i romantici si imbatte nel destino agrodolce di una razza in via d'estinzione. Una canna in balcone, la pancia piena e il ritrovarsi dopo un intero decennio ispirano pensieri che parlano di amori per sempre, Torino senza polenta e altri luoghi impossibili. Il puzzle di Stefano e Alice, che ha sulla scatola una coppia, un'infanzia e un altro po', è finalmente completo. Ci si vede presto, e presto è già qui.
Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: I Cani – Il posto più freddo 


12 commenti:

  1. Così mi commuovo, però! Hai ragione: che presa a male quando un libro che hai tanto amato non piace; stavolta, però, ho avuto ragione io ;)

    RispondiElimina
  2. Lo avevo in programma questo mese, lo ammetto, ma poi non sono riuscita a incastrarlo nell'infinita lista. Però, forse forse, preferisco i fuori programma, proprio come hai detto tu. Ecco, allora facciamo così: lo leggerò ma non so quando ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'imprevisto, il non messo in conto, ha sempre il suo perché. ;)

      Elimina
  3. Tommà ha colpito ancora! Sono felice che ci accomuni l'aver dato ragione al consiglio di Laura. Ora gongolerà per mesi, lo sappiamo, ma ci consoliamo sapendo di aver letto un bel romanzo 😉

    RispondiElimina
  4. Tempi duri per i romantici come me, che certe romanticherie le apprezzano più sullo schermo che non su carta, chissà perchè. Anche nei libri leggeri ed estivi, non sono le storie d'amore che cerco -meglio avventure e amicizie-, ma non toglietemi i boy meets girl indie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, sì, le apprezzo di più sullo schermo anch'io.
      Questa, però, sarà perché ineditamente declinata al maschile, è davvero tenera e personale come mi dicevano. :)

      Elimina
  5. Da non romantico, o da romantico solo in rare occasioni, non so se potrebbe piacermi...
    Se poi mi fa schifo, mi dispiacerebbe. Un po' come per te con la tua amica... :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se sono un romantico non lo so, forse soltanto uno dei tanti "fools who dream", però ho un noto debole per questi personaggi un po' così. Perciò che storia d'amore sia, ma con qualche dramma umano e protagonisti interrotti. :)

      Elimina