martedì 29 luglio 2014

Recensione: La vendetta del diavolo - Horns, di Joe Hill

Mi fa male se piango. Devo imparare a non dispiacermi delle cose.

Titolo: La vendetta del diavolo. Horns
Autore: Joe Hill
Editore: Sperling & Kupfer
Numero di pagine: 408
Prezzo: € 19,90
Sinossi: Ignatius Perrish ha passato tutta la notte tra alcol ed eccessi. Il mattino dopo si sveglia con i postumi di una sbronza tremenda, un mal di testa infernale... e un paio di corna che gli spuntano sulla fronte. In un primo momento Ig pensa che siano un'allucinazione, o il prodotto di una mente alterata dalla rabbia e dal dolore. Nell'ultimo anno ha vissuto in un solitario purgatorio personale, dopo la morte della sua amata, Merrin Williams, violentata e assassinata in circostanze mai chiarite.…
                                           La recensione
Le brutte cose lasciano un segno più profondo di quelle belle”. Nonostante abbia spalle piccole e sporgenti - da sfogliatore compulsivo di libri, non da prestante nuotatore olimpico – su quegli spuntoni di ossa abbronzaticci tengo appollaiate due parti segrete di me. Dicono di star comode, anche se in cima a un ragazzone muscoloso starebbero meglio ancora. Sono magro e, sfortuna per loro, non hanno nemmeno del morbido tessuto adiposo in cui sprofondare, come in un eterno sofà di gommapiuma. Parlottano, suggeriscono, bisbigliano. Mi mandano in confusione la testa con i loro litigi vuoti a perdere: è da quando il mondo è stato popolato dalla prima scimmia che nessuno ha la forza di prevalere sull'altro. Bene e male. Angelo e diavolo. Li mostrano i cartoni animati che se le danno di santa ragione, botte da orbi mentre i corpi dei loro legittimi proprietari vengono scossi come colonne di pongo, da desideri carnali o pii propositi di pace. Per un paio di giorni, questi due acerrimi e simpatici avversari hanno avuto la stessa faccia. A distinguerli, un'aureola di luce e un paio di corna a punta. Erano entrambi Ignatius Parrish, di ritorno a casa dalla notte – e dalla sbronza – più brutta della sua intera vita. Ed essersi fatto la pipì sui piedi per ben due volte non è il peggio che gli sia capitato. La prima, nel bosco in cui la sua ragazza è stata violentata e massacrata selvaggiamente, ha provato a centrare la statuina di una madonna dal sorriso ebete e tutti i bigliettini, pieni di banalità, angioletti e cuoricini, che i cari viandanti hanno lasciato sul posto in cui Merrin ha chiuso, per l'ultima volta, i suoi begli occhi verdi. La seconda, nel bagno della sua nuova fiamma, con l'alzabandiera mattutino e l'alcool che richiedeva contemporaneamente alla sua testa di girare e ai suoi reni sottosforzo di smaltire tutto quanto in una pisciata bestiale, aveva la tazza a portata di schizzo, ma niente. Vedere il suo brutto ghigno allo specchio l'ha distratto e il resto è storia: una chiazza giallastra e puzzolente sulle scarpe zuppe. Ignatius Parrish – per gli amici, Ig o Iggy, come vi pare – convive da un anno esatto con quelle occhiaie da paura, il pallore delle guance, le calvizie incipienti che con il lutto poco hanno a che fare. Piuttosto, sono nuove di zecca le corna dure, pulsanti e febbricitanti che gli hanno bucato la pelle all'altezza della fronte. Che male, e che brutte che sono! Gli altri le vedono e non le vedono. Percepiscono il magico cambiamento in lui e hanno reazioni bizzarre. Non fuggono via, urlanti, ma si rivelano a Ig come fossero libri aperti. Confessano i loro peccati a quel Dio cornuto con la residenza in Massachusetts e chiedono il permesso di peccare ancora. Per favore, possiamo, vero? Far cattivi pensieri, sognare il sesso, pianificare il delitto perfetto, dire tutta la verita e nient'altro che la verità senza spiacevoli conseguenze? Possiamo, possiamo? Ig, con l'imposizione delle mani, raccoglie le loro spregevoli confessioni, spia il loro passato e conosce i loro pensieri blasfemi. Confessioni di morte, passati di colpevolezza e gesti impuniti, pensieri che parlano solo e soltano di lui. Di ciò che è stato, di ciò che si presuppone abbia fatto - l'anno precedente. Uccidere la sua anima gemella in una notte da lupi. La vendetta del diavolo è un fulmine a ciel sereno. Una sorpresa imprevista. Io non me lo aspettavo davvero così bello. L'avevo iniziato in ebook, così, per provare. Il trailer del film, Horns, mi aveva caricato e solleticato, dispettoso, con il germe irresistibile della curiosità. L'ho iniziato in cucina, all'impiedi, mentre qualcosa bolliva in pentola. Il pranzo si è bruciato. Io non mi sono più seduto, io non l'ho messo più giù. Un incipit accattivante, una trama imprevedibile, uno stile pieno e coinvolgente. Provare un corno: è il caso di dirlo. Io dovevo finirlo, adesso, e Joe Hill non era di certo un tipo in prova. 
Passato, dalla panchina, alla serie A nell'arco di una partita. Scoperto tanti anni fa, con La scatola a forma di cuore, e dimenticato senza perché, nonostante un esordio carino, ma che purtroppo non è restato. Hill: una collina. Fa una piccola ombra, lui che è un monticello che vive all'ombra del Monte Bianco degli autori americani: Stephen King. Padre e figlio che fanno lo stesso mestiere. Difficile reggere l'odiato, ma ovvio paragone. Chi è più bravo? King, che ha trenta, quaranti anni di esperienza di più, è un re che non lascia il suo trono. Ma ha un'interessantissima progenie. Eredi al trono che portano, nonostante lo pseudonimo, anche il suo nome. Se non conoscessi la reale identità di Joe Hill, non potrei che parlarne bene comunque. Parlerei, forse, meglio ancora, se possibile, di questo giovane uomo che ha il talento, la fantasia e la forza nel corredo genetico. In potenza, non ancora in atto, ma... potenti. Sì, potenti. L'ombra del dubbio non c'è. 
Direi che ha letto, a occhi chiusi, tanto, ma tanto King, anche se fosse figlio di un signor nessuno che fa il falegname; si fa il mazzo; porta la pagnotta a casa con sudore, dignità, sudata dignità. Il suo terzo romanzo è una storia a pezzi che mostra le infinite prospettive di un delitto. Assolutamente diverso da come lo immaginavo, è molto di più e molto di meno di un classico horror. Commedia nerissima, con sprazzi di sangue e romanticismo, che contiene gli spensierati ritratti dell'adolescenza propri solo e soltanto di Stephen King. O di una puntata di Jackass. Scorribande, prove di coraggio, riti di iniziazione. Un tacchino di sei chili fatto saltato in aria, una corsa a rotta di collo su un carrello della spesa, nudi come vermi, verso un fiume che luccica. All'ombra di una fabbrica abbandonata. 
All'ombra dell'infanzia, alla porta dell'età adulta, la caduta in una fornace ardente di un moderno Lucifero, gentile e generoso, che fu un bambino come gli altri (solo con una passione smodata per le cravatte), un innamorato come tanti (solo con un primo e ultimo grande amore), un povero diavolo come coloro che hanno visto collassare il sogno (solo con un forcone e un esercito di serpenti come servitori). La storia di tre amici per la pelle e per la morte, e dei piani depravati dell'assassino dall'occhio di vetro che condusse la deliziosa ed eterea Merrin Williams sotto un albero di amarene. La storia, una tragedia metropolitana in cinque atti, segue una linea precisa, ma la spezzano parentesi e digressioni che fanno pensare, quasi, a un'antologia di racconti da brivido. Dei protagonisti si dice un tanto che non è troppo: il diavolo sta nei dettagli. Di loro, infatti, conosci i ridicoli sogni ad occhi aperti che fanno, le romantiche lettere d'addio in codice morse che si sono scambiati, i pensieri vili e le metamorfosi alla Ovidio. Intensa, toccante, forte la storia d'amore tra Ig e Merrin: una ragazza morta già a pagina due, ma riesumata in modo sublime in flashback che ridanno colore alle sue guance, respiro ai suoi polmoni, scintilla ai suoi capelli di fuoco. Vivono un dramma della gelosia alla Otello, con un cattivo sadico, calcolatore e bieco che si nutre di illusioni riflesse. Lee – amico, confidente, salvatore – è lo Iago dei loro incubi. La vendetta del diavolo è la tragicomica esperienza di un tizio che va a dormire uomo e si sveglia demone, per via di case sull'albero profanate con i gemiti del sesso, statuine rovesciate, madonnine innaffiate e altre cose turpi. Un valgelo apocrifo acuto, eloquente e vagamente blasfemo di Giuda ballerini, figli che uccidono le madri, passioni che fanno male più dell'inferno, autori dalle voci sempre più riconoscibili. Joe Hill, grande affabulatore che non è altro, ha un'anima poetica, dura: rock. Le frasi stordiscono come schitarrate, gli arbusti sussultano e i frutti precipitano dai rami. Le mele non cadono lontane dagli alberi. Il suo Satana – riscritto da zero - diverte, emoziona e non fa paura. Ci obbliga ad essere egoisti. Ad amare prima noi stessi che gli altri, perché siamo la cosa più importante che abbiamo. Lezione di vita poco cristiana e molto umana che ci fa mettere in punta di pieda, sporgerci un po' e dargli un bacio sulla fronte. Proprio tra le corna a punta. Il modo migliore per pareggiare i conti con qualcuno è vederlo nello specchio retrovisore mentre vai verso qualcosa di meglio. E tu meriti qualcosa di meglio.”
Il mio voto: ★★★★★
Il mio consiglio musicale: Jace Everett – Bad Things

26 commenti:

  1. mi ispira parecchio! poi dovrebbe uscire anche il film con Daniel Radcliffe come protagonista.. un motivo in più per leggerlo!

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    1. Sì sì, ad Ottobre, in America. Da noi, probabilmente, tra qualche secolo, ma confido nei sottotitoli ;) Mi piace il cast - non ho pregiudizi di nessun tipo su Radcliffe, e poi ci sono Juno Temple e Joe Anderson, da Across The Universe - e il regista mi piace dai tempi di Alta tensione.

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  2. Lo voglio, lo voglio, lo voglio leggere assolutamente, e idem dicasi per "La scatola a forma di cuore"! *__* ma davvero sta per uscire il film? e io che non ne sapevo niente.. Ma in che mondo parallelo avrò vissuto, negli ultimi mesi?! XD ps: lo studio come sta andando, Mik, tutto a posto? :)

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    1. E' la sessione estiva, Sophie! Sei giustificata!
      Sì, ho dato l'ultimo esame il 18 Luglio - Storia del Teatro Inglese - e ne ho due a settembre. Che sono un po', ma voglio raggiungere questi benedetti 60 cfu ^^

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  3. Mi incuriosisce parecchio qst libro e poi sapere che ci sarà il film ancora di più. Premetto che Radcliff a pelle mi dà i nervi, ma che ne sò, magari vederlo in un ruolo diverso da Potter me lo farà digerire di più.

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    1. Io l'ho visto in parecchi ruoli diversi - da Dicember Boys a Kill your darlings, da The Woman in black a Appunti di un giovane medico - e se ben diretto mi sembra potenzialmente molto bravo. Quello di Ig è senz'altro un gran bel ruolo da protagonista.

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    2. Kill your darlings devo vederlo, appena ho tempo e anche woman in black mi incuriosisce.

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    3. Kill your darling è molto bello. Meno l'altro ;)

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  4. Vorrei leggerlo, anche se allo stesso tempo mi spaventa. Dici che avrei problemi a leggerlo al buio, di notte? Sono un po' suggestionabile XD

    Daniel l'ho visto anch'io in The Woman in black e in Appunti di un giovane medico e mi è piaciuto in entrambi i ruoli.
    Come film The Woman in black mi è piaciuto così tanto (mi ha ricordato Harry Potter per alcune inquadrature) che ne ho voluto fortemente il libro.
    L'ho letto ed apprezzato, la scrittura di Susan Hill è davvero affascinante e ti aiuta ad immergerti totalmente nella storia.
    Come sceneggiatura (le storie sono un po' di verse) continuo però a preferire il rifacimento cinematografico, che ho trovato più appassionante.

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    1. A me, purtroppo, non è piaciuto granchè. No, il libro non è assolutamente un horror. Lo dicevo da qualche parte. Leggilo tranquillamente :)

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  5. Anche io ne sapevo pochino: avevo letto del film, ma avevo sempre etichettato Joe Hill come una cosa di cui occuparmi un domani, semmai. Mi sa che ho sbagliato in pieno. Vado a farmi sangue acido vedendo quanto costa l'ebook, va.


    Ecco, ho fatto. Pellamiseria.

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  6. Quando l'ho letto (santo cielo, quanti anni sono passati?) ho adorato, davvero adorato "La scatola a forma di cuore", quindi non vedo l'ora di leggere di leggere "La vendetta del diavolo". So già che lo amerò molto di più degli ultimi romanzi che ho letto del Re (Joyland e Colorado Kid).

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    1. Io ho amato troppo anche Joyland. Mi ha emozionatissimo.

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  7. Io non vedo l'ora di leggerlo :) Mi sono innamorata della scrittura di Joe Hill attraverso un suo racconto (un prosimetro, niente di meno! Una meraviglia) e ora voglio capire se la magia continuerà anche sulla lunga distanza, per così dire. La tua recensione (fantastica, tra le altre cose) mi dà ottime sensazioni a riguardo ;)

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    1. Grazie, Cami ^^ Mi devo informare su questo racconto. Mi viene in mente, adesso, solo uno scritto insieme a Stephen King, ma non credo sia quello. Vado a vedere subito ;)

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    2. Credi bene, non lo è :) È un racconto della raccolta "Stories", curata da Neil Gaiman e Al Sarrantonio. Tra l'altro, è esattamente l'ultimo del libro - una chiusura col botto :)

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  8. Lo voglio troppo! Ma lo voglio vero, lo voglio di carta, lo voglio tra le mani!

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    1. Scommetto che, quando uscirà il film, la ristampa sarà assicurata u.u

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  9. Me l'ero proprio persa questa review (?) o meglio, forse l'ho bellamente snobbata pensando da cover e titolo che non potesse essere il mio genere... e ora? Ora nel giro di una mezz'ora dopo aver visto il trailer e letto queste tue parole... mi è venuta la fissa XD lo voglio leggere tipo subito *__*
    Che dici, potrebbe piacermi? Io ho una buonissima sensazione U_U

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    1. Ma forse eri in vacanza, al tempo. :-D
      So che tu non ami particolarmente le digressioni e i giri di parole e Joe Hill è un tipo di quelli chiacchieroni chiacchieroni. Però la storia, come la racconta lui, secondo me è molto bella. Nel film non è da meno, ma qualcosian la perde, soprattutto nel finale. E' da provare, secondo me. Magari in rete ci sono le prime pagine: da lì già si capisce tanto. :)

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    2. Michele non so come mai ma mi arrivano le notifiche dei commenti al tuo blog oggi x°°°D
      Cmq ne approfitto per intromettermi.
      Denise io leggo un sacco di primi capitoli giusto per farmi una mezza idea e questo in particolare l'ho trovato davvero d'impatto. Sai quando senti che un libro è partito con il piede giusto? Ecco :)

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    3. Uh è vero che ero in vacanza °^° hai fatto tu prima a ricordartene di me X°D
      Silvia cadi a fagiolo (?) perché negli ultimi quando sono indecisa sui libri mi scarico gli estratti sul kindle direttamente su Amazon U.U è proprio un'abitudine che ho preso di recente! A breve scarico anche questo :D
      Anche se a dirla tutta sono un po' disperata (?) perché su Libraccio e su CVL non ce n'è traccia... e nuovo costa un patrimonio XD uff!

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  10. L'ho letto per vedere il film e... beh... è stata davvero una bella sorpresa. Non un capolavoro ma una storia interessante raccontata da una voce decisamente irriverente e talentuosa.
    Il film non è malaccio ma, come spesso accade, non vale manco un quarto...

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    1. Dell'autore ne sto leggendo un altro e ti confermo che è un grande. Sembra il papà dei tempi che furono. Bravissimo, davvero.
      Il film non mi è dispiaciuto, ma la scena finale è atroce, mentre quella del libro non l'ho ancora scordata

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