domenica 30 settembre 2012

Recensione: Il canto delle parole perdute, di Andrés Pascual

Non l'esplosione, non gli incendi, non il silenzio, la polvere, i vermi, il fetore. Il peggio sono le parole perdute, il vuoto che rimane e la ricerca che inizia.

Titolo: Il canto delle parole perdute
Autore: Andrés Pascual
Editore: Corbaccio
Numero di pagine: 391
Prezzo: € 16,40
Data di pubblicazione: 20 Settembre 2012
Sinossi: Nagasaki, agosto 1945. Kazuo, un ragazzo occidentale adottato da una famiglia giapponese, e Junko, figlia di una maestra di ikebana, si sono ripromessi di incontrarsi su una collina per suggellare il loro amore adolescente con un haiku. Pochi minuti prima dell'appuntamento, la bomba atomica trasforma la città intera nell'inferno. Tokyo, febbraio 2011. Emilian Zäch, architetto svizzero in crisi, funzionario delle Nazioni Unite e sostenitore dell'energia nucleare, conosce una gallerista di arte giapponese ossessionata dall'idea di rintracciare il primo amore della nonna. Due storie parallele, destinate a incrociarsi in un finale che sorprende. Un libro sulla forza dell'amore capace di superare ogni cosa. Una storia di speranza e determinazione, di abbandono e di coraggio, un romanzo sull'importanza di non dimenticare le tragedie del passato per affrontare le sfide del presente e scrivere il nostro futuro.
                                                         La recensione 
L'avevano chiamato Kazuo, uomo di pace, perciò non doveva aver paura di affrontare il peggio delle guerre, imbracciando come unica arma il cuore impavido di un samurai innamorato”. Se è vero che ci sono libri che hanno il potere di colpire al primo sguardo, Il canto delle parole perdute possiede un po' di questa magia ormai dimenticata. Colpisce le orecchie, lo sguardo, il cuore. Ha un titolo soave ed evocativo, una trama romantica come poche e una copertina che, nella sua semplicità, lascia che gli occhi e la fantasia spazino al di là dei limiti della carta. Basta poco, un battito di ciglia, per godere della frescura degli alberi, del calore del sole filtrato dal tessuto rosso dell'ombrello e della bellezza di uno sguardo che si nasconde alla vista, ma che ci invita a seguire una sentiero di sassi che confluisce in strade sconosciute. La piccola geisha in copertina prende vita. I lembi della sua veste cremisi sono scompigliati dal vento e il rosso sgargiante di un chimono proibito diventano un fiore tra i fiori, fuoco nell'inverno, sangue e coraggio nel fumo della fine. Si muove leggera come un angelo dagli occhi a mandorla, malinconica come una principessa delle leggende che vuole essere salvata. Dietro di lei, il suo samurai. Un uomo di pace in tempo di guerra. Un piccolo grande eroe che, con i suoi capelli biondi e gli occhi azzurri da occidentale, la segue come un'ombra. 
Un'ombra che cerca le sue mani nei decenni e nel fuoco, fra i morti, le sofferenze e gli anni che, spietati, fuggono via, lasciandoli soli e lontani. La loro, è la storia di un bacio interrotto. L'avventura - dal sapore epico, misterioso e sognante – di un amore adolescenziale lungo sessantacinque anni e di due spiriti affini che non si arrendono agli ostacoli della guerra e della tristezza. Kazuo e Junko conferiscono alla loro odissea la dolcezza e l'emozionante onestà dei loro tredici anni; teneri come quei bambini che abbiamo visto scambiarsi carezze su una panchina del parco, tenaci come due foglioline aggrappate all'albero della vita. 
Fruscianti, a un passo dal cadere. Ma vicine. Si scambiano poesie così, per gioco. E si scoprono innamorati alla vigilia della caduta della bomba atomica su Nagasaki. Mezzo secolo dopo, narrata parallelamente, la storia di Mei ed Emilian. Lui, apparentemente uscito da un commedia di Cameron Crowe, convive con una disastrosa vita sentimentale e con un sogno che gli ha voltato bruscamente le spalle. Parla dei vantaggi dell'energia nucleare; lei, invece, conserva nella sua famiglia il germe dannoso della decisione di un manipolo di uomini di guerra e delle conseguenze mortali che ne seguirono. Hanno tratti diversi, culture diverse, provengono da mondi diversi, ma - mossi come pedine, dalla Svizzera al paese del Sol Levante, dal passato al presente – aiuteranno il destino a chiudere un cerchio lasciato incompleto un paio di vite fa. Tutte le contraddizioni che caratterizzano la più affascinante delle terre confluiscono all'interno del romanzo di Andrés Pascul, l'Arthur Golden spagnolo che, ormai al suo terzo romanzo, fa finalmente conoscenza dei lettori italiani, evocando magistralmente, con nostalgia e profondità storica, un Giappone che credevamo di aver lasciato per sempre sigillato tra le pagine di Memorie di una geisha. Inscenato sullo sfondo di un'altra cruenta guerra, Il canto delle parole perdute è una contraddizione in una terra di contraddizioni. 
I grattacieli e i templi, il sakè e la musica suonata notte e giorno, le leggende e la tecnologia, la pacatezza orientale e la trascinante passionalità spagnola gerano, infatti, meravigliosi contasti che, nell'antitesi, confluiscono in una conflagrazione che ha la potenza di una bomba e i colori vitali di un fuoco d'artificio.
Se nato dal pugno di un autore nipponico, il romanzo avrebbe assunto un tono algido e distaccato che, a lungo andare, avrebbe eretto una barriera tra lettore e narratore. Il loro autocontrollo e la loro dignità avrebbero potuto rendere il romanzo più dominato e sintetico, una perla elogiata dalla critica, ma avrebbero impedito il totale trasporto emotivo che il calore e le ricche metafore di Pascual hanno invece permesso. La narrazione non è esente da difetti e da momenti di lieve lentezza, ma alla fine ti artiglia lo stomaco e il cervello, facendoti sentire il cuore più pieno e i pensieri più ingombranti.La spaventosa verosimiglianza di alcuni momenti ci dà l'impressione di leggere, con radiazioni che dilagano come virus e pile di cadaveri da dare al fuoco, la Zombie dei Cranberries cantata tra i ciliegi in fiore. In altri, invece, si ha la sensazione  di leggere una spy story in cui due detective per caso, armati dell'infallibilità dei ricordi e del lasciapassare del cuore, corrono disperatamente per restituire un messaggio insanguinato che il vento aveva soffiato in opposte direzioni. E' un'avventura che ha il fervore di un thriller e il pathos di un amore immortale. Un libro che va affrontato di pancia, ma che non mancherà, con un monito importante, di far risuonare echi impossibili da ignorare. Personaggi che ti restano dentro, uno stile poetico e curato, una storia da amare. 
Fa sentire colpevoli per aver etichettato per troppo tempo un evento tanto immane come un ennesimo capitolo nei libri di storia. Fa venire voglia di migliorarsi. Di visitare quell'angolo di paradiso che è il simbolo della tenacia e della forza che tutti noi dovremmo avere. Un viaggio imperdibile ed indimenticabile che, su uno sfondo atipico, ha la potenza e le lacrime del Cacciatore di aquiloni, il movimentato romanticismo di The Millionaire e un sentiero che, lastricato di flashback e tragedie, rimanda allo splendore di Titanic.
Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Forbidden Colours – Ryuichi Sakamoto (Chiara Ranieri)


venerdì 28 settembre 2012

Prossimamente in casa Fazi: Jazz, anni ruggenti, esoterismo, fughe per la libertà.

Ottobre è alle porte. E insieme a lui, la nuova veste del blog e, soprattutto, le nuove uscite targate Fazi Editore. A meno di un mese di distanza dalla pubblicazione della Colonia Sommersa (la mia recensione qui) e di Il traghettatore (qui), la collana che spicca per l'originalità e la convenienza dei suoi prezzi torna con tre young adult attesisissimi. Ecco cosa ho pensato quando li ho visti tutti insieme in un unico post di anteprima: W O W! Li aspettavo tutti da tempo, ma non immaginavo che la loro data di pubblicazione fosse tanto vicina. Oscillante tra la sorpresa e il pericolo d'infarto, ecco cosa mi sono trovato davanti quando ho aperto la mail della cara Giulia dell'ufficio stampa... Dall'acclamata autrice della trilogia cominciata con Una grande e terribile bellezza, La stella nera di New York. Uscito recentemente nelle librerie americane, ha la media altissima di 4.27 su Goodreads e, senza parlare di angeli o vampiri, esplora l'ignoto celato nella grande mela degli anni '20. Tra note jazz e passi di charleston, Libba Bray ci mostra il volto dell'esoterismo ai tempi del Grande Gatsby e dà al fantasy un inedito e travolgente fascino vintage. Dopo la distopia subacquea di Kat Falls, la collana Lain ci mostra un nuovo volto della distopia. Successo travolgente negli Usa, diventerà un film con il Taylor Lautner di Twilight, che, dimessi i panni del lupo mannaro, è protagonista di un thriller avveniristico a metà tra 1984 e Il labirinto. L'attesa sarà apparsa interminabile, invece, per coloro che dal Maggio dello scorso anno aspettano di sapere quale via percorrerà il cuore della romantica Cassia di Matched. Avendo letto lo splendido primo volume della trilogia solo quest'estate, la mia attesa è stata relativamente poca, ma esattamente come voi non vedo l'ora di scoprire se la nostra protagonista riuscirà ad aprirsi una via di fuga nella sua bolla e a spiccare il volo. A voi la parola: quale aspettate?

Titolo: La stella nera di New York
Autore: Libba Bray
Editore: Fazi “Lain”
Numero di pagine: 480
Prezzo: € 17,50
Data di pubblicazione: 12 Ottobre 2012
Sinossi: Evie O’Neill, dopo aver suscitato l’ennesimo scandalo nella noiosa cittadina di provincia in cui è nata, viene spedita dai genitori a vivere nell’effervescente New York City – e la ragazza ne è entusiasta. New York è la città dei locali, del contrabbando, dello shopping e del cinema, e non passa molto che Evie stringe amicizia con irriverenti Ziegfeld girls e scapestrati ragazzi di strada. Evie però non fa conoscenza solo con le luci sfolgoranti dell’età del jazz, ma anche con gli oscuri anfratti del Museo americano del Folclore, della Superstizione e dell’Occulto, che suo zio Will Fitzgerald – presso cui abita – dirige con l’aiuto di Jericho, uno strano ragazzo sempre immerso nella lettura. E quando una serie di omicidi a sfondo esoterico e riconducibili a uno spirito che torna dal passato vengono a galla, Evie e suo zio sono chiamati a collaborare alle indagini, e sono proiettati al centro del sistema mediatico. I due si lanciano nelle ricerche, ed è allora che quel misterioso potere divinatorio che la ragazza sa di avere si rivelerà utile a catturare il killer, prima che sia troppo tardi.

Titolo: Incarceron – La prigione vivente
Autore: Catherine Fisher
Editore: Fazi “Lain”
Numero di pagine: 350
Prezzo: € 14,00
Data di pubblicazione: 31 Ottobre 2012
Sinossi: Incarceron è una prigione avveniristica e invisibile, dove i discendenti dei prigionieri originari vivono in un mondo oscuro scosso da rivalità e violenze. È un incrocio di inquietanti tecnologie, un edificio vivente, un Grande Fratello vendicativo e sempre in guardia, corredato di camere di tortura, sotterranei e passaggi segreti.
In questo luogo un giovane prigioniero, Finn, ha delle visioni della sua vita precedente e non riesce a convincersi di essere nato e cresciuto lì. Nel mondo esterno Claudia, figlia del direttore di Incarceron, è intrappolata in un altro tipo di prigione – un universo tecnologico ma costruito con meticolosa cura affinché appaia come un’epoca antica – dove l'attende un matrimonio combinato con un ricco playboy che lei odia. Arriverà un momento in cui Claudia e Finn, contemporaneamente, troveranno un oggetto, una chiave di cristallo, attraverso la quale potranno parlarsi. E allora sarà solo questione di tempo prima che i due mondi, finora separati dagli spessi muri di Incarceron, entrino in contatto…

Titolo: Crossed – La Fuga
Autore: Ally Condie
Editore: Fazi “Lain”
Numero di pagine: 400
Prezzo: € 14,00
Data di pubblicazione: 16 Novembre 2012
Sinossi: Una storia di fantascienza, amore e libertà, narrata dal punto di vista di entrambi i protagonisti: Cassia e Ky.
Rincorrendo un futuro incerto, Cassia si ritrova nelle Provincie Esterne, alla ricerca di Ky, catturato dalla Società e destinato a morte certa, solo per scoprire che è fuggito attraverso i pericolosi e imponenti Canyon che confinano con la Società. In questo mondo di frontiera Cassia trova tracce di una vita differente e l’affascinante promessa di una ribellione. Sebbene abbia sacrificato tutto per ritrovare Ky, ingegnose sorprese inviate da Xander potrebbero cambiare di nuovo le carte in tavola.

giovedì 27 settembre 2012

Book Blogger Hunt: intervista a Morna, curatrice di Forgotten Pages!

Ciao a tutti! I più attenti avranno notato una spumeggiante iniziativa che sta spopolando nel mondo dei blogger letterari. Capitanata da Juliette di Sweety Readers e da Denise di Reading is believing, è una caccia al tesoro che vede coinvolti un'infinita di blogger. Ovviamente, anche grazie alle ideatrici che mi hanno gentilmente coinvolto, non me la sono lasciata sfuggire! Per scoprirne di più, continuate a leggere..
Dopo il salto, il regolamento e la mia intervista alla simpaticissima Morna, padrona di casa del blog Forgotten Pages!
In palio ci sono oltre 40 premi, tra libri, e-books e gadgets letterari, per un unico fortunato vincitore! La Book Blogger Hunt inizia oggi lunedì 24 settembre e terminerà il 30 dello stesso mese, anche se le partecipazioni ai Giveaways saranno aperte fino al 4 ottobre! Il 5 ottobre annunceremo i vincitori!
Ecco le regole per partecipare:
-Quest'oggi Juliette e Denise danno il via a una catena di interviste tra Bloggers che partiranno dai loro Blogs e creeranno due percorsi differenti. 
- Voi lettori potrete scegliere quale dei due seguire, infatti entrambi porteranno allo stesso Mega-Giveaway. Cambieranno solo i Blogs che ne faranno parte.
- Ogni giorno sei Bloggers - tre per il percorso di Juliette e tre per quello di Denise -, pubblicheranno delle interviste e nasconderanno nel proprio post il loro numero preferito.
- Voi lettori dovrete semplicemente annotare tutti i numeri, e una volta terminata la catena di interviste dovrete sommarli ottenendo cosi il codice necessario per partecipare al Mega-Giveaway!
- Il form dei Giveaway - che troverete nell'ultimo Blog di ciascuna catena - è pieno di punti extra, quindi le possibilità di vincere per ognuno di voi sono davvero altissime!
- In ogni Blog troverete un'intervista diversa con divertenti domande e curiosità sui blogger che seguite! Sarà davvero impossibile annoiarsi!
- Ricordate di commentare almeno un post per ogni percorso, per confermare l'effettiva partecipazione all'iniziativa!
- Per non creare confusione Juliette ha creato una pagina in cui potete trovare tutti i Blogs di ogni percorso (qui), quindi una volta terminata la catena di interviste, ricordate di controllare se avete visitato tutti i Blogs.


mercoledì 26 settembre 2012

Scrivi e vinci "Dark Heaven - La carezza dell'angelo", di Bianca Leoni Capello.

Ciao a tutti, carissimi. In questo periodo di assenza, scandito da recensioni e da qualche sporadica anteprima, in realtà, stavo lavorando segretamente per voi. Una missione super segreta targata Sperling & Kupfer e pilotata dalle due autrici celate dietro lo pseudonimo di Bianca Leoni Capello: Lorenza Stroppa e Flavia Pecorari. Il loro nome non vi suonerà nuovo. A partire dal 4 Settembre, infatti, è in rilievo sul loro romanzo d'esordio: il suggestivo Dark Heaven – La carezza dell'angelo. Dopo averlo recensito (qui), alle autrici è nata la splendida idea di realizzare un contest letterario che vede al centro i personaggi e le atmosfere evocate dalla loro penna. Un contest a tema, romantico e misterioso, in cui tutti voi vestirete i panni di scrittori per un giorno. A giudicarvi, le autrici stesse che, grazie alla disponibilità dell'ufficio stampa S&K, decreteranno il vincitore e decideranno il talentuoso fortunato a cui andrà una copia di Dark Heaven. Tra i primi posti dei fantasy più acquistati, sarà tutto vostro in una gara disputata a colpi di fantasia e idee. Il vostro compito? Stupire, emozionare, scrivere una vostra versione della storia. 

"Accelero l’andatura. Penny e io non abitiamo distanti, ma sono sola, e Venezia di notte è sempre un po’ inquietante. Sarà per la luce tetra dei lampioni che si riflette sull’acqua dei canali o per il silenzio ovattato che ingigantisce ogni rumore, ma ho paura. La borsa mi rimbalza sul fianco mentre cammino in fretta sui masegni lucidi e scivolosi.
Sono quasi arrivata a casa, quando con la coda dell’occhio vedo qualcosa muoversi nell’ombra davanti a me. È solo un attimo, poi tutto torna normale. Rallento, pensando
che si tratti di un gatto; invece, dal buio esce lentamente un uomo. Che guarda nella mia direzione (…). Distolgo lo sguardo, turbata. Lo sconosciuto, però, continua a fissarmi, e si dirige verso di me. Il mio cuore perde un battito." 


 Da questo estratto, tratto dalle prime pagine del romanzo, date il via libera alla vostra inventiva. Cosa succede dopo? Negli occhi di quello sconosciuto si celerà l'amore o la dannazione; tra le ombra di Venezia, un bacio rubato o la morte? Ditelo voi. Quello che vi viene chiesto è scrivere un piccolo racconto, di massimo 2000 battute (spazi compresi), in cui il sentimento o la paura prendono il sopravvento e conferiscono inedite facce alla storia d'amore tra Damien e Virginia. Una storia che nemmeno la morte riesce ad interrompere e che i secoli hanno cambiato irreversibilmente. Scatenatevi! Salti temporali, flashback, lotte e rivelazioni. Andate alle radici di questa storia o scrivetene il futuro. Per partecipare, pochi e semplici regole:

1 – Essere lettori fisso del blog
2 – Condividere l'iniziativa ovunque vogliate!
3 – Seguire, se volete, la pagina facebook del romanzo (qui).
4 – Lasciare un commento nel caso decidiate di partecipare e inviare il vostro contributo alla mail delvecchiomichele_@libero. Oggetto: Contest Dark Heaven.
L'iniziativa parte da oggi e scadrà lunedì, 22 Ottobre. Nei giorni successivi, le autrici delibereranno il vincitore.

martedì 25 settembre 2012

Amori perduti e ritrovati, cuori di vetro, ricordi per sempre. In autunno, l'amore e le sue declinazioni.


Chi è in vena di romanticismo? Diciamo la verità, ad ottobre, ci sarà spazio per i brividi e l'isteria di Halloween, ma, per il momento, le foglie che si tingono di arancio e il cielo che prima del previsto sfuma dall'azzurro al rosa del tramonto ci rendono piacevolmente vulnerabili, in vena di tenerezze e delle frecciatine del dispettoso Cupido. Se anche voi la pensate come me, sappiate che non siamo affatto incompresi. I più grandi editori, infatti, sono d'accordo con noi. Questi ultimi giorni del mese e i primi giorni di quello successivo faranno del sentimento il loro marchio. Ballate di amori perduti e ritrovati, sentimenti che sfociano nell'ossessione più perversa, sorrisi e pianto, leggerezza e approfondimento. Che cos'è l'amore? In libreria, le mille sfumature di un camaleontico sentimento che ha un solo nome e tante maschere. Dall'amore immortale di Il canto delle parole perdute (di cui, grazie alla gentilissima Corbaccio, potrete presto leggere la mia recensione!) e di Ogni istante di me e di te, ai cuori di creta di Ballando sui vetri rotti (Restate sintonizzati per la recensione!), all'erotismo che ricalca il successo del chiacchierato 50 Sfumature, fino ad arrivare al sentimento dolce, commovente e fugace dell'ultima, attesissima fatica di John Green (Sapete già che lo adoro: Colpa delle stelle sarà mio!!). E voi? Siete già stati colpiti dai dardi dell'eros? Sappiate di non poter scappare. 

Titolo: Colpa delle stelle
Autore: John Green
Editore: Rizzoli
Numero di pagine: 320
Prezzo: € 16,00
Data di pubblicazione: 10 Ottobre 2012
Sinossi: Se il cancro che ti hanno diagnosticato a dodici anni, a sedici sembra in regressione è un miracolo. Ciò che la giovane Hazel ha imparato a proprie spese, però, è che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto ai coetanei, con una vita in frantumi i cui pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure, che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione per stare insieme è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.

Titolo: Il canto delle parole perdute
Autore: Andrés Pascual
Editore: Corbaccio
Numero di pagine: € 16,40
Prezzo: 391
Sinossi: Nagasaki, agosto 1945. Kazuo, un ragazzo occidentale adottato da una famiglia giapponese, e Junko, figlia di una maestra di ikebana, si sono ripromessi di incontrarsi su una collina per suggellare il loro amore adolescente con un haiku. Pochi minuti prima dell'appuntamento, la bomba atomica trasforma la città intera nell'inferno. Tokyo, febbraio 2011. Emilian Zäch, architetto svizzero in crisi, funzionario delle Nazioni Unite e sostenitore dell'energia nucleare, conosce una gallerista di arte giapponese ossessionata dall'idea di rintracciare il primo amore della nonna. Due storie parallele, destinate a incrociarsi in un finale che sorprende. Un libro sulla forza dell'amore capace di superare ogni cosa. Una storia di speranza e determinazione, di abbandono e di coraggio, un romanzo sull'importanza di non dimenticare le tragedie del passato per affrontare le sfide del presente e scrivere il nostro futuro.

Titolo: Ogni istante di me e di te
Autore: Alex Capus
Editore: Garzanti
Numero di pagine: 249
Prezzo: € 16,40
Sinossi: Normandia, 1918. Léon e Louise amano pedalare controvento verso l'oceano. Verso quel piccolo antro tra gli scogli, sferzato dalle correnti, il loro rifugio, il loro nido. Lì, di fronte alla vastità dell'orizzonte, tutto è possibile. È possibile amarsi, con la spensieratezza e l'intensità dei loro sedici anni. È possibile immaginare un futuro insieme, lontano dalla guerra, dalle detonazioni, dalla morte. E sancire la loro unione con una promessa: "Ora e per sempre". Ma per quanto si illudano di tenerla lontana, la guerra è vicina, fin troppo vicina a loro. Sulla strada del ritorno una bomba li divide. Léon crede che lei sia morta e così Louise di lui. Eppure l'eco di quella promessa fatta tra le onde è destinata a durare ancora a lungo. Dieci anni dopo, a Parigi, mentre insorgono i presagi di una nuova guerra, Léon si è rifatto una vita. Ma una sera tutto cambia: il metrò è affollato, eppure nell'istante in cui i due vagoni si sfiorano, Léon la vede, nell'angolo del vetro libero vicino alla porta. Gli stessi occhi verdi, le lentiggini e i folti capelli scuri, l'immancabile sigaretta, come allora. Ne è sicuro: quella è la sua Louise. A separarli solo un metro d'aria e due finestrini. E due vite che hanno ormai preso direzioni diverse: lui ha moglie e famiglia, e lei ha scelto di stare da sola, fiera della propria indipendenza. Ma non importa. Anche se il futuro è pronto a dividerli di nuovo, ci sarà sempre un momento, un giorno, un istante in cui si rincontreranno.

Titolo: Danzando sui vetri rotti
Autore: Ka Hancock
Editore: Leggereditore
Numero di pagine: 416
Prezzo: € 14,00
Data di pubblicazione: 4 Ottobre 2012
Sinossi: Lucia Houston e Mickey Chandler non sembrano destinati a una vita felice: lui è affetto da disturbo bipolare e la famiglia di lei ha accumulato una lunga serie di casi di cancro. Nonostante siano entrambi segnati da un destino che non lascia ben sperare, quando le loro strade si incontrano, la notte del ventunesimo compleanno di Lucia, è subito amore.Cauti a ogni passo, Lucia e Mickey sono determinati a portare avanti la loro relazione, consapevoli di non essere in grado di donare un futuro felice a un possibile figlio. Lui le promette onestà. Lei gli promette pazienza. Entrambi si promettono di rinunciare a essere genitori. Nonostante la decisione dolorosa e difficile di non avere bambini, tutto cambia improvvisamente il giorno del loro undicesimo anniversario di matrimonio, dopo un controllo di routine di Lucia. Ha inizio così una storia unica, in cui nessuna regola conta più e la parola amore assume nuove declinazioni e profonde sfumature.

Titolo: Giocando col fuoco
Autore: Sadie Matthews
Editore: Nord
Numero di pagine: 352
Prezzo: € 14,90
Data di pubblicazione: 11 Ottobre 2012
Sinossi: Elizabeth vuole solo scappare: dalla cittadina in cui è nata e cresciuta; dalle persone che la circondano; da chi le ha giurato fedeltà eterna e poi le ha spezzato il cuore. Così accetta di slancio l’invito della zia che le offre di trasferirsi per qualche tempo nel suo lussuoso appartamento di Londra. E di slancio finisce tra le braccia di Dominic, il ricco e affascinante vicino di casa, con cui passa una notte di travolgente passione. Ma Dominic deve alimentare un fuoco ben diverso da quello dell’amore: nel suo animo, divampa un’ossessione per il controllo, per le pratiche sessuali estreme, per gli impulsi più inconfessabili. E forse Elizabeth è troppo innocente per affidarsi a quell’uomo così tormentato… Sarà capace di superare ogni inibizione pur di restare con lui? Sarà disposta a infrangere il tabù del piacere unito al dolore? Sarà in grado di dar sfogo a quella parte di sé di cui non sospettava nemmeno l’esistenza? Giocando col fuoco ci si può bruciare. Oppure si può diventare un’unica, ardente fiamma di passione…

domenica 23 settembre 2012

Recensione: Un bacio dagli abissi, di Anne Greenwood Brown

Ciao a tutti! Come state? Spero che la vostra settimana sia trascorsa piacevolmente. Come accadrà spesso, ne approfitto della libertà della domenica mattina per parlarvi di un libro che ho terminato proprio questo fine settimana. Ringraziando le carissime Paola e Lucia dell'ufficio stampa per avermelo inviato, sempre gentili e disponibili, vi invio un abbraccio, augurandovi buona lettura e uno splendido pomeriggio!

Il Lago Superiore non restituisce i suoi morti. 
Titolo: Un bacio dagli abissi
Autrice: Anne Greenwood Brown
Editore: Mondadori “Chrysalide”
Prezzo: € 16,00
Numero di pagine: 295
Data di pubblicazione: 18 Settembre 2012
Sinossi: Dal giorno in cui Calder e Lily si incontrano sulle sponde del Lago Superiore, niente è più come prima. Abituato ad ammaliare le ragazze con il suo sorriso, Calder crede che conquistare Lily sarà un'impresa facile. Ma si sbaglia. Lily non è come le altre, adora nuotare e scrivere poesie, e fin dal primo istante capisce che le leggende del lago, che parlano di feroci sirene e crudeli tritoni affamati delle emozioni degli esseri umani, potrebbero avere un fondamento. Lo legge negli occhi di Calder, che dicono più di mille parole e celano un segreto inconfessabile: lui e le sue sorelle sono emersi dagli abissi per vendicare la morte della loro madre. Ma vicino a Lily, poco a poco, Calder rischia di dimenticare la sua missione... 
                                                         La recensione 
Mamma, posso fare una nuotata? Sì, figlia mia adorata. Ricorda i tuoi vestiti di piegare, ma all'acqua non ti avvicinare.” Anonimo.
La splendida copertina, tragica e meravigliosamente evocativa, lasciava presagire struggimento a fiotti e cascate di cupa e torrenziale passione. La pioggia come lacrime, la perdita affiorata dalle acque turbinose e la redenzione spinta alla deriva dalla più potente vendetta davano al libro un truce fascino. Un'aura ingannevole, diversa da quella che sprizzano le pagine di Un bacio dagli abissi. Un'aura con la quale, francamente, non avrei voluto scontrarmi, in un momento in cui il mio unico desiderio era spegnere il cervello e lasciarmi cullare da una poltrona che diventava un'esotica amaca e da un letto di pagine trasformate in altalene spinte sul bagnasciuga. Il primo romanzo della trilogia di Anne Greenwood Brown è proprio questo: assoluto e disimpegnato relax. Una di quelle letture che si lasciano assaporare in una giornata, senza particolari vette o cadute di stile; che lasciano appagati anche se esattamente uguali a come si era prima di cominciarla; che ti accolgono con un sorriso dopo una giornata troppo piena, per poi lasciarsi riporre, sempre con lo stesso sorriso, su uno scaffale in cui i dorsi di Twilight e Shiver spiccano in bella vista. Pur muovendosi ancora nei territori inesplorati delle acque, le correnti marine e le mode fanno giungere l'autrice, senza forzature ed espedienti, agli inevitabili richiami ai romanzi più amati del genere. Le ambientazioni marine e l'originale punto di vista adoperato per l'intero volume donano loro, però, una freschezza tutta nuova e, sinuosa e agile, a colpi di amori ostacolati e pinne iridescenti, la storia di Calder e Lily, a bracciate vigorose, nuota lontana da essi, conquistando l'infinitezza del mare e un'identità ben definita. Straripante di romanticismo e azione, appassiona grazie a un intreccio ben articolato - vivace come corallo marino, misterioso come un cimitero di relitti sommersi – e a promesse allettanti che, dai colori mutevoli di un acquario, lasciano filtrare spiragli delle fiabe di Andersen e del tormentato romanticismo di Romeo e Giulietta.
Una moderna tragedia era quello in cui speravo e temevo, ma, come avevo detto anche nel caso del piacevolissimo Il Diario di London Lane, lo spirito malizioso e dolce del romanzo stempera le potenziali tempeste di tristezza e pianti in corteggiamenti sullo sfondo crepuscolare e in romantiche ronde notturne. Lui in acqua, a nascondere coda e natura da predatore, lei ad attenderlo sul molo: un libro di poesie in grembo, il vestito un po' largo che fruscia nel vento, le gambe intrecciate e i piedi calzati in grossi anfibi, i capelli biondo fragola che svolazzano di vita propria e, a circondarla, una dolcissima aura, gonfia di vitalità e rossa d'amore. Un'aura di cui Calder vuole lasciarsi inebriare. Linfa da succhiare via. L'autrice gioca con le loro diverse nature, con la loro tendenza ad attrarsi e respingersi, con il peso ingombrante delle loro famiglie che potrebbe portarli mortalmente in profondità. Lui segue le stagioni e le correnti, come il Sam di Shiver, legato ad un branco che, tuttavia, ha le fattezze di tre splendide sorelle. Tre vendicative Furie e lui, imprevedibile e bellicoso Nettuno. Si muovono tra le acque e la terra ferma, letali e bellissimi. Rubano, seminano vittime che il lago non restituirà mai, mangiano asfalto e chilometri a bordo di un'Impala d'epoca. Ma se con i fratelli Winchester di Supernatural hanno in comune l'inconfondibile automobile, la loro indole maligna li accomuna alle donne della famiglia Marchard descritta nel Sirene di Tricia Rayburn e alle creature che i più famosi fratelli del piccolo schermo si ostinano, da ben sette stagioni, a combattere. In maniera alquanto innovativa, a narrare le vicende non solo è un ragazzo, ma è l'antagonista. Il cattivo della storia.
Quest'espediente avrebbe potuto rendere la narrazione più profonda e complessa, anche in mancanza del filtro tra narratore e protagonista. Il livello d'introspezione, tuttavia, è nella media. Il minimo indispensabile richiesto ai romanzi di tal genere. C'è poco spazio per il rimpianto, per il disgusto verso sé stesso, ma, per la gioia dei più romantici, già nei primi capitoli prende piede la pericolosa missione di Calder. Lily. In ballo, l'onore della sua famiglia. Il rischio? L'amore.
Lo stile è limpido ed immediato, ma un maggiore lirismo avrebbero potuto giovare all'autrice e al suo pubblico. Un amore impossibile, la narrazione in prima persona e un cattivo dal cuore d'oro ci sono. Sarebbero bastate una frase vibrante, un velo più fitto di poesia e un amore che prometteva eternità a infiammare la piacevole illusione di avere tra le mani il Midnight Sun di Stephanie Meyer che non ha mai visto la pubblicazione.
Un bacio dagli abissi, dunque, è un libro per il quale è inutile spendere molte parole. E' scorrevole, leggero ed intrigante, sentimentale e leggermente sinistro. L'unica cosa che mi sento di criticare sono le scelte relative ai capitoli. Ognuno dei 41 capitoli del romanzo ha un titolo che rivela velatamente il contenuto delle pagine. Adoro quando questo avviene. I titoli in questione, però, non so se siano l'esatta traduzione di quelli americani o una scelta dell'editor italiano, sono infantili, banali ed epigrafici.
Quintessenza di giovinezza, purezza e sensibilità, cito nuovamente l'adorabile cantante al cui spirito malinconico e vitale avevo paragonato il sopracitato libro di Cat Patrick. L'ultimo volume della pregevole collana Chrysalide, è un Romeo e Giuletta “marino”, che ha più in comune con Love Story di Taylor Swift, infatti, che con la celeberrima tragedia Shakespeariana. E' carino. Basta. Senza "se" e senza "ma". Un'ideale lettura da ombrellone, giunta un po' in ritardo - tra foglie brune che cadono e non tra conchiglie arricciate e collinette di sottile sabbia bianca.
Il mio voto: ★★★ 
Il mio consiglio musicale: Katy Perry – E.T (Acoustic Version)

giovedì 20 settembre 2012

Recensione: La puntualità del destino, di Patrick Fogli

La paura è una pagina bianca, è una quarta di copertina che sei costretto a chiudere, è una storia che termina senza un finale. La vita non ha un finale. Le storie, ne hanno bisogno. La vita, semplicemente, spesso senza preavviso, finisce.

Titolo: La puntualità del destino
Autore: Patrick Fogli
Editore: Piemme “Linea Rossa”
Numero di pagine: 360
Prezzo: € 17,50
Data di pubblicazione:
Sinossi: Alessia ha quattordici anni da un mese. Una ragazzina come tante, che va a scuola e gioca a pallavolo. Dopo una pizza con le compagne di squadra ha appuntamento con sua madre per tornare a casa. Ma all'ora stabilita di lei non c'è traccia. Sparita nel nulla. Poco dopo Alessia è un nome su un foglio nelle mani dei carabinieri, un volto sorridente che i giornali e le televisioni esibiscono come un trofeo. Diritto di cronaca, lo chiamano. E il circo mediatico che si scatena si fa più grottesco a mano a mano che i giorni passano. Claudio Zanetti, un giovane immigrato di seconda generazione, sembrerebbe essere l'ultima persona ad aver visto la ragazzina. Mentre la gente del paese annusa già la tragedia ed è certa di aver trovato il suo colpevole, c'è qualcuno che ha più fretta di ritrovare Alessia, e trovarla viva. Gabriele Riccardi una volta era un poliziotto. Ora, dopo anni in fuga da se stesso, ha capito che non smetti mai di essere quello che sei, e se hai sempre rifiutato una giustizia fatta di compromessi, non puoi accettarne una vittima dei pregiudizi. Ora che è necessario abbandonare la superficie per scavare a fondo, tra segreti, menzogne e ricatti ignobili, è a lui che tocca. Prima che il tempo emetta la sua sentenza.
                                                La recensione 
Una cittadina di provincia. Un bosco sparuto di anime e case, il cui nome ha sempre vissuto in un rassicurante e quieto anonimato. Una notte invernale, il freddo pungente e la terra che trema. La furia del terremoto esplosa nel cuore della notte. Gente con lo sguardo rivolto verso l'alto, in attesa che la luna sprofondi nelle ombre del fiume o che le loro case tutte uguali crollino l'una sull'altra come le tessere del domino. Sguardi persi contro gli scherzi di Madre Natura, ma incuranti di quello che accade sotto i loro occhi assonnati. Incuranti di lei, la piccola Alessia, che il giorno successivo sarà un volto angelico sui giornali. Un viso in bianco e nero alla TV e sulla scatola del latte. Dispersa. Rubata. Una vittima della notte, della crudeltà di un aguzzino senza identità, della puntualità del destino. Ha quattordici anni, una famiglia apparentemente solida a sostenerla, un profilo su Facebook e curve più morbide di quelle che la sua età consentirebbe, modellate dalla divisa della squadra di pallavolo e da ore di attività fisica che hanno affinato la sua figura. Un paio di occhi oscuri l'hanno intercettata per le vie del centro o alle feste di paese. Una mente malata ha sognato di toccarla, di farla sua. Sparisce così, silenziosamente e senza lasciare traccia. Lascia una madre incapace di provare più emozioni, un padre che teme e spera di sapere cosa le sia accaduto, un presunto colpevole vittima della reticenza e del razzismo, una migliore amica tormentata dal rimorso di non averle mai detto addio, uno sbirro che ha chiuso in un cassetto pistole e distintivo, ma che tende a una giustizia assoluta, reale. La puntualità del destino ha una trama che abbiamo già l'impressione di conoscere. Colpi di scena che riteniamo ormai annunciati, personaggi con cui abbiamo già avuto a che fare. Pensate alle serie televisive The Killing o Dov'è mia figlia?.
Ai misteri, alle rivelazioni, ai segreti, alle lacrime che, realisticamente, sgorgano dagli occhi di attori che interpretano magistralmente genitori affranti e poliziotti segnati dall'ossessione.
Lacrime che abbiamo visto spesso, più copiose e sincere, segnare il viso delle vittime delle telecamere e dei mass media, di coloro che in corpo portano i danni collaterali di una bomba atomica nata nella tragedia. Uno studio televisivo, il calore del pubblico, la telecamera che ingrassa di almeno cinque chili; trucco, messa in piega, completi cuciti su misura, discorsi letti nel pianto, appelli speranzosi da chi di speranza non ne conserva più.
Dolori atroci e dilanianti che imbrattano i cuori e, infine, la carta. Materiale per scoop, interviste, sceneggiature e romanzi. La puntualità del destino avrebbe potuto essere questo. Non un romanzo, ma un parassita che si nutre del tragico successo della cronaca nera. Un avvoltoio che, librandosi sopra un cadavere piccolo e inerme, affonda il becco aguzzo nel marcio e nel mistero perpetuo che aleggia ancora, dopo anni e numerose indagini, intorno agli omicidi delle giovani Sarah Scazzi e Yara Gambirasio. Il libro si pone con rabbia, imprudenza, impeto e passionalità. Disordinato, secco, disorientante, ma, paradossalmente e inaspettatamente, lieve e poetico. Dotato di una sensibilità che ti urla in faccia con forza e di un lirismo che dà all'attualità e alla violenza la raffinatezza di un aforisma, il primo lavoro che leggo dell'ormai affermato Patrick Fogli priva il lettore di un piacevole approccio e dà significati inconsueti al giallo e alle sue tante declinazioni. Narrato in prima persona da Gabriele Riccardi, un ex poliziotto il cui passato è un enigma svelato in Lentamente prima di morire, l'ultimo romanzo dell'autore bolognese è come una strada dissestata di cui non conosciamo l'ingresso più agevole. Un sentiero, immerso nel bianco della neve, per il quale ci avventuriamo, nonostante i divieti che lo impediscano, tra gli scivoloni e gli stridii di un paio di pneumatici non adatti. Non abbiamo istruzioni o parole chiave. E' racchiuso su sé stesso, quasi impenetrabile. Ci ho messo giorni e interi capitoli per entrarci e, ora che l'ho finito, per me è difficile uscirne fuori e portar via con me le sensazioni, positive e non, che mi ha regalato. In principio era impenetrabile, adesso è inespugnabile. 
Ci sono stati momenti in cui l'ho trovato pedante, antipatico. Molte pagine si alternano senza lasciarci capire fino alla fine il punto di vista di quale dei tanti personaggi che lo popolano stiamo leggendo, brusche e lapidarie. Il tono del narratore si eleva troppo artificioso e meccanico: tante frasi dai significati profondi e sfuggenti suonano poco convincenti, infatti, pronunciate dalle labbra di un protagonista il cui passato lascia un dubbio fastidioso per tutta la lettura e le cui azioni, spesso giuste ma al contempo raggelanti, non si adattano apparentemente alle parole di un poeta della strada e a un cantore della cronaca. L'andamento, inoltre, non è quello richiesto dai canoni del thriller. E' lento, monocorde, pieno di pause e di virtuali silenzi. Intrigante unicamente per gli estimatori di quei film fatti più di parole che di azione, più di vuoti che di immagini. Quelli che non fanno faville al box office, ma che conquistano il podio agli elitari festival di Cannes e Venezia. Non i “film per tutti” alla Spielberg, ma quelli introversi e ripiegati su loro stessi di Giordana, Amelio e Garrone. Su momenti di eccessiva monotonia, è prevalsa, infine, una passionalità virulenta e commovente che non può lasciare indifferenti. A nascere non è la ritrovata simpatia verso i personaggi o la piacevolezza di uno stile che impara a diventare più fluido, ma un'amarezza che ci fa guardare con insofferenza e rabbia a storie che, purtroppo, rivivono anche nella realtà e a personaggi che, anziché viverle, subiscono passivamente le loro stesse vicende. Ha creato in me il timore, e non la curiosità, di giungere all'epilogo che eppure ho atteso per giorni, unicA via d'uscita per liberarmi da quest'irrespirabile nube di fumo. Scritto da Dio, in una prosa impeccabile e ispirata, è un romanzo il cui ricordo sarà legato sempre a Pietro e Irene Scaroni, i genitori di Alessia. Pagine di diario improvvisate rendono lacerante il loro bisogno di verità, mostrano le crepe in una vita apparentemente perfetta, descrivono il processo di distruzione di una coppia che ha perso il loro collante, e il suo successivo consolidarsi. La loro bambina è ovunque. Seduta al tavolo con loro mentre mangiano in silenzio, stesa in mezzo ai loro corpi in un letto in cui non osano più scambiarsi tenerezze.
La puntualità del destino è un sofisticato dramma, lucido e dominato, ma allo stesso tempo irruente ed emozionante. Lontano dal ritmo serrato di un poliziesco, ha la forma e il suono che avrebbe un'indagine raccontata dalla Rattaro di Un uso qualunque di te o dall'acclamata Margaret Mazzantini e riproposta sul grande schermo dal regista della Ragazza sul lago. E' il classico libro di cui è difficile parlare, lungo e pieno nonostante le sole 360 pagine che lo compongono. L'ho letto in un paio di giorni, ma ho avuto la sensazione di trascinarmelo appresso per mesi. L'ho criticato, amato, odiato. E adesso sono qui a consigliarvelo. 
Se cercate una via di evasione, però, La puntualità del destino potrebbe spezzarvi le ali.
La vita è sottile. Basta una domanda sbagliata, la frase sbagliata, un gesto frainteso che non potrai spiegare mai. Basta sentirsi al sicuro o avere troppa paura. Dare per scontato e abbassare la guardia. Credere che una cazzata non sia importante. La vita è bastarda.
Il mio voto: ★★★★
Il mio consiglio musicale: Singhiozzo - Negramaro