Ditemi,
quanti sono già pronti all'abbuffata di questa sera, a stappare una
nuova bottiglia di freddo spumante allo scoccare delle prime ore del
2013 e a mettersi rigorosamente a stecchetto i primi di gennaio per
ritornare, dopo giorni di cibo, sonno e letture, tra i banchi di
scuola o nelle divise da lavoro? Dal mio punto di vista, è sempre un
po' triste vedere un altro anno che va via, non trovate anche voi? E'
strano vedere come tutto cambi e rimanga uguale allo stesso tempo,
mentre mesi e giorni sono passati, senza che ce ne accorgessimo, tra
le solite occupazioni, i soliti amici, le solite risate. Aprire
questo blog è stato il primo proposito che ho avuto il coraggio di
realizzare in questo 2012 quasi passato. L'unico, forse. Sono
sopravvissuto ai miei temutissimi diciotto anni, agli esami per la
patente. Ho visto il mio faccione su un cartoncino rosa tanto atteso,
ho avuto modo di sentirmi fiero come non mai nel trovare tra le mie
email i messaggi delle case editrici che avevo sempre seguito da
lontano, ho avuto modo di conoscere voi e di leggere tanti, ma tanti
bei libri. Promettenti esordi, inediti d'autore, saghe iniziate o
finalmente concluse, sorprendenti conferme. In una classifica nello
stile di quelle che i miei colleghi blogger hanno stilato negli
ultimi giorni, la mia TOP 10 (fa tanto Top on the Pops!!).
Ormai mi conoscete: io sono perennemente indeciso, quindi, escludendo
i primi tre titoli che occupano “l'ambito” podio, il resto dei
libri in classifica (o almeno una gran parte!) è in ordine
del tutto casuale. E, invece, le vostre migliori letture
dell'anno che se ne va? (: Nel frattempo, solo TANTI, ma TANTI AUGURI ♥
10) Blood
Magic: “Un climax continuo, senza soste o rallentamenti. Un viaggio
a senso unico sulle ali della notte.Tessa Gratton ci svela il volto
dimenticato dell'urban fantasy.” (qui) 9) Delirium:
“E' un fiore variopinto e un pugno nello stomaco. Un farfalla che,
volando libera, resta schiacciata nella morsa di un ingranaggio
letale. Dolce e crudele, è un esigenza impellente per tutti coloro
che pensano che chiunque abbia mai amato porti cicatrici
insanabili.”(qui) 8) La
chimera di Praga: “In un'unica
tela, gli elementi della tradizione orientale e l'iconografia della
religione cattolica (..) Portando in seno un accorato messaggio di
pace e di speranza, quella di Laini Taylor è una barocca allegoria
sul razzismo e la diversità. Un inno che invita ad amarsi senza
riserva alcuna, scavalcando limiti e confini.” (qui)
7) Lo
specchio del male: “Provocatorio, osceno, arrogante, coprolalico, cinico, spietato. Un
pugno nello stomaco. Il romanzo d'esordio di Davide Simon Mazzoli
riscrive le regole del thriller, inaugurando un nuovo capitolo nella
narrativa del brivido..” (qui)
6) Matched:
“Un innovativo distopico, un
romanzo di formazione, una struggente storia d'amore. L'input che ti
spinge a creare qualcosa di bello e ad ambire ai limiti più impervi
ed elevati dei sogni. L'esempio tangibile che 'da cenere e nulla, le
parole si faranno carne e ossa'.”(qui)
5) L'età
dei miracoli: “L'attualità di The Help, la dolcezza di La
vita segreta delle api, il tocco epico di La moglie dell'uomo
che viaggiava nel tempo, la rabbia e la sensibilità di Amabili
Resti e il sentimento spaccacuore della Kathy H. dal cognome
mozzato di Non Lasciarmi in un gioiello di carta che dà ai
drammi, ai tradimenti e al rancore la loro cruda carnalità ed al
primo bacio un'emozione in più.” (qui)
4) Cercando
Alaska:“L'autore si allontana coraggiosamente da un mondo di
romanzi tutti uguali, osando dove ben pochi autori hanno osato. Con
tono goliardico parla di amicizia, amore, droga e sesso; di un'età in
cui risate e pianto si confondono, e in cui vivere è come stare
perennemente in bilico sulle montagne russe (..) Emozionante, vivo e
tagliente.”(qui)
3)Forte
come l'onda è il mio amore: “Zingoni mi ha portato alla deriva,
lontanissimo dal mondo e dalla riva. Tra un kolossal hollywoodiano,
una melodia new wave, un concerto suonato negli anni ruggenti di
Woodstocke un
visionario film di Terrence Malick, l'opera prima di Francesco
Zingoni è un esordio che gareggia per la perfezione!”(qui)
2) Il
seggio vacante: “La scrittrice
inglese avrà anche rimandato al mittente il richiamo ad Hogwarts, ma
non ha perso di certo il suo magico tocco. Tutto quello
che la sua penna tocca diventa oro e Il seggio
vacantesembra ritornare a
quell'epoca lontanissima in cui, secondo la definizione di Hegel,
compito di ogni autore era quello di dar vita a una “moderna epopea
borghese”.”(qui)
22/11/63
“Questo
romanzo è un 5 abbondante su un criterio di valutazione tipicamente
“anobiiano”; un'eccellenza su una scala da 1 a 10. King firma una
delle sue opere più complesse, elevandosi dal ruolo di “re del
brivido” in cui è stato relegato. Questo titolo non basta più per
dare un accenno della sua maestria. Non siate scettici: in questo
libro c'è veramente T-U-T-T-O!Un'opera
irripetibile ed innovativa in cui l'autore si autocelebra, unendo in
un unico romanzo quegli elementi che hanno indotto critici e
appassionati lettori a scrivere il suo nome nel firmamento della
narrativa mondiale. 22/11/'63
è la summa del sapere Kinghiano”. (qui)
Ciao
a tutti, e bentrovati! Come avete passato il Natale? Io, in
questi ultimi giorni, sono stato alle prese con uno romanzo che mi ha
letteralmente prosciugato. Uno dei titoli, forse, più
attesi di quest'anno. Abbracciandovi, vi lascio con la mia
recensione e vi auguro buona lettura. Perdonate la lunghezza, ma con
un'autrice di questo calibro non poteva non essere così. Per farmi
meno odiare da voi, in grassetto, sono evidenziati i punti
chiave. Come sempre, fatemi sapere la vostra. A
prestissimo! ;)
Titolo:
Il seggio vacante
Autrice:
J.K Rowling
Editore:
Salani
Numero
di pagine: 553
Prezzo:
€ 22,00
Sinossi:
A chi la visitasse per la prima volta, Pagford apparirebbe come
un'idilliaca cittadina inglese. Un gioiello incastonato tra verdi
colline, con un'antica abbazia, una piazza lastricata di ciottoli,
case eleganti e prati ordinatamente falciati. Ma sotto lo smalto
perfetto di questo villaggio di provincia si nascondono ipocrisia,
rancori e tradimenti. Tutti a Pagford, dietro le tende ben tirate
delle loro case, sembrano aver intrapreso una guerra personale e
universale: figli contro genitori, mogli contro mariti, benestanti
contro emarginati. La morte di Barry Fairbrother, il consigliere più
amato e odiato della città, porta alla luce il vero cuore di Pagford
e dei suoi abitanti: la lotta per il suo posto all'interno
dell'amministrazione locale è un terremoto che sbriciola le
fondamenta, che rimescola divisioni e alleanze. Eppure, dalla crisi
totale, dalla distruzione di certezze e valori, ecco emergere una
verità spiazzante, ironica, purificatrice: che la vita è
imprevedibile e spietata, e affrontarla con coraggio è l'unico modo
per non farsi travolgere, oltre che dalle sue tragedie, anche dal
ridicolo. J.K. Rowling firma un romanzo sulla società contemporanea,
una commedia sulla nozione di impegno e responsabilità. In questo
libro di conflitti generazionali e riscatti le trame si intrecciano e
i personaggi rimangono impressi come un marchio a fuoco. Pagford, con
tutte le sue contraddizioni e le sue bassezze, è una realtà così
vicina da non lasciare indifferenti.
La recensione
J.K
Rowling mi ha cresciuto come fosse una seconda mamma.
Mi
ha preso per mano quando, con il grembiulino blu e il colletto bianco
delle scuole elementari, leggevo ancora sillabando e, quasi dieci
anni dopo, con un affetto e una complicità accresciuta ad ogni
avventura vissuta inconsapevolmente assieme, mi ha lasciato
percorrere per l'ultima, indimenticabile volta il binario 9 e ¾ .
Direzione: Hogwarts. La sola e unica. Per sempre.
Ma
quando, insieme a mezzo mondo, ho saputo che in autunno sarebbe
ritornata nelle librerie con un nuovo romanzo, ho provato un
istintivo moto di rigetto. La stessa amara indifferenza provata
sedici anni prima, quando, un giorno come un altro, avevo realizzato
che mia madre - sempre più felice, affaticata e pesante - stava
foderando la stanza per i giochi con una carta da parati comprata per
un bambino che non ero io. La stessa incredulità apparsa negli occhi
di una bambina che, la notte di Natale, vede la mamma scambiarsi un
bacio sotto il vischio con un uomo che non è il suo papà, né
certamente un Santa Claus dalle mani troppo lunghe. La cara zia J.
aveva dato vita, alla fine, a una nuova creatura.Come
una moderna mamma single, rimasta sola alla partenza dei figli ormai
adulti, aveva riarredato l'appartamento, subaffittato la vecchia
cameretta del primogenito, riallineato le foto di anni lontani sul
caminetto e finto, suo malgrado, di vivere una nuova vita. Non mi
conosceva nemmeno, ma, ripeto, mi aveva cresciuto.Non
mi aveva pagato gli alimenti, non era a conoscenza delle mie allergie
e dei miei progressi a scuola, non aveva mai svuotato spazientita il
carrello che, a sua insaputa, avevo riempito dei dolcissimi alleati
del Mostro della Carie, ma, finché aveva avuto la magia per farlo,
era stata l'ultima voce sentita prima di addormentarmi; il primo e
ultimo angelo custode venuto ai piedi del mio lettino a darmi la
buonanotte.
Su
quel caminetto, adesso, vedevo incorniciate le foto dei miei
inseparabili fratelli d'inchiostro: le foto - di Harry alla prima
partita di Quidditch, di Hermione meravigliosa come non mai nel suo
abito da ballo, di Ron con la bacchetta fatta a pezzi dal famelico
Platano Picchiatore e dei tre amici, finalmente genitori - chiuse,
senza nemmeno avvertire, in uno scatolone da imballaggio. Le cornici
che si urtavano tra loro; i vetri che cozzavano forte; l'asfalto che
trema sotto di loro, divorato dalle gomme di un traballante camion
dei traslochi. Una nuova città, una nuova casa, una nuova storia. La
Rowling mi aveva... tradito, voltato le spalle. E io ero fermamente
intenzionato a non seguirla.
Poi,
proprio alla soglia delle feste, Il seggio Vacante arrivò
tra le mie mani sotto forma di un inaspettato regalo da parte di mio
fratello Diego. Dopo quel gesto di inaudita generosità fraterna il
mondo poteva anche finire: guardate, avevo visto proprio tutto! Ma
no, il mondo quella volta non finì, e il libro rimase. Sopravvissuto
all'apocalisse sbandierata da Mistero e da una lunga schiera di
ciarlatani invasati, al trattamento della commessa che l'aveva
incartato con la stessa delicatezza di Psycho quando aveva un
coltellaccio fra le mani e ad un viaggio che aveva portato l'autrice
alle porte dell'Inghilterra più malfamata, poteva non sopravvivere
al mio muto rancore? Mai.
Perché
cambiano il genere, il tono, i protagonisti, le ambientazioni, i
temi, ma sulla sua immensità non
si discute. Rimane, si consolida, si espande oltre l'infinito dei
suoi limiti. Se mai qualcuno ne avesse messo in discussione la
bravura, infatti, anche solo qualche capitolo di questo suo nuovo
capolavoro - perché sì, amici: di capolavoro si
tratta – basterebbe a fare annegare quell'eventuale sprovveduto nel
brodo dei suoi infondati pregiudizi.C'è
chi scrive per denaro; chi lo fa per avere successo facile; chi,
invece, perché non potrebbe fare altro. La Rowling è la Rowling.
Il suo nome, acclamato perfino nelle lingue più sconosciute del
mappamondo, diventa status.
Brava
lo è sempre stata, ma nemmeno io, che l'ho seguita dagli albori
della sua pubblicazione, mi sono accorto, fino a questo momento, di
quanto lo sia davvero.
Un
viaggio in treno le ha ispirato mondi fantastici e avventure sul filo
del soprannaturale, ma da quei finestrini appannati dalla brina
londinese ha visto - tra graffiti colorati e scritte oscene, villette
a schiera e bottiglie di birra - cose non destinate ai sognatori.
Perdere la strada della (sporca, violenta, vorace) realtà non è mai
stato per nessuno benedizione più grande; ma il genio dell'autrice
non ha mai chiuso gli occhi davanti ad essa. La narrativa per ragazzi
le ha fatto le ossa, destreggiarsi tra Avada Kedavra e
nemici a cavallo di scope volanti l'ha portata a questo: la saga di
Harry Potter è
stata la sua spietata e maniacale palestra mentale.Non
sorgono paragoni e non
ci sono indizi evidenti che conducano ad essa, ma è da nessuna parte
e ovunque al tempo stesso.
A quasi cinque anni dai commoventi adii dei Doni
della morte, una nuova
tappa: Pagford. La vita.
Lo
scenario del suo nuovo romanzo, con le antiche abbazie, le strade
lastricate e le piazze in fiore, potrebbe sembrare la mancata
ambientazione dell'ultimo successo di Joanne Harris, passata
momentaneamente dalla Francia di Chocolat a
un timido e radioso sorriso di Dio perso nel cuore della moderna
Inghilterra; tuttavia Pagford non è parte di una suggestiva fiaba,
ma di una commedia più nera e pericolosa della notte. Non è un
sorriso sul volto di Dio, ma un ghigno. A partire dall'ultimo giorno
di vita del compianto Barry Fairbrother, la Rowling intesse
un'intricata tela di alleanze e dissapori che vanno, tutte insieme, a
creare il manifesto elettorale per occupare a colpi di scandali e
vittime il seggio vacante del titolo. E in politica, come in guerra e
in amore, ogni trucco è valido.
Il
seggio vacante è il
mondo a portata di mano.E'
una guerra combattuta a colpi di gelidi sorrisi; di pettegolezzi più
fragorosi e distruttivi di colpi di cannone; di frecciatine
impregnate di veleno che, assetate di caos e distruzione, mettono a
soqquadro cucine e camere da letto, relazioni e amori, rapporti
interpersonali e famiglie in cui i parenti e serpenti fanno
certamente rima.
Per
capire, immaginate l'intera comunità di Pagford riunita al capezzale
di Barry. Attorno all'umile bara di vimini, persone che si spintonano
come per conquistarsi il primo piano in una foto di gruppo. Sono
strette in un abbraccio collettivo, gli uomini in un elegante
completo nero e le donne con cappelli a tesa larga all'ultima moda.
Ma, nella calca, si fanno sgambetti e dispetti, fanno linguacce per
beffarsi dell'autorità paterna, allungano le mani lascive sul sedere
di Gaia (l'avvenente ultima arrivata) e, ridendo sotto i baffi, fanno
il gesto delle corna a Miles, la cui moglie (la simpaticissima e
tristissima Samantha) è una “Desperate Housewife” in
incognito. Hanno gli occhi lucidi, ma non in tutti i casi si tratto
di pianto. C'è chi ha già fumato la prima canna di quella mattina,
chi ha passato la notte insonne per paura dei suoi peccati o degli
scatti di violenza di suo padre, chi ha passato la sua giornata nel
tentativo di ingraziarsi l'inconsolabile vedova.Krystal,
con il fratellino Robbie aggrappato alla gamba, e la timida
Sukhvinder non spiccano nella massa. La prima, proveniente dalle
brutture dei Fields, è
appariscente, ma tiene gli occhi bassi sentendosi fuori luogo; la
seconda, membro di una delle famiglie più prestigiose, nasconde i
segni della sua infelicità sotto le maniche lunghe del suo maglione.Sono
le rappresentanti di due mondi diversi, ma si riconoscono come simili
sullo sfondo di una società alienante ed alienata. Una ci prende a
parolacce, l'altra non ci rivolgerebbe, per pudicizia, nemmeno la
parola. Entrambe sono alla ricerca di un rifugio incontaminato e il
nostro grande cuore è pronto ad accoglierle e a tenerle lontano dai
vizi dell'una, dalle fragilità dell'altra.
Noi
siamo dietro quella Reflex che sta per immortalare il tutto per i
giornali locali. Osserviamo
la vita da un obiettivo che ha la forma perfetta di un microcosmo e,
al posto delle inutili coordinate celesti, abbiamo solo un prezioso
rullino che racchiude gli scatti rubati a questa lunga fiera della
vanità. I retroscena più curiosi, il backstage di un'inevitabile
catastrofe, le foto segnaletiche dei colpevoli e i referti medici
delle povere vittime intossicate dal velenoso British humour.
Lo
straordinario realismo di questo romanzo è dato dal perfetto
plurilinguismo di cui fa sfoggio l'autrice. Lei, infatti, non è la
signora capricciosa che fa una gita di piacere nei bassifondi; non
usa il gergo per sentirsi più moderna o termini assai crudi per
scioccare chi la crede l'eterna mamma di Harry Potter. Lo fa per
onestà intellettuale, per raggiungere tutti (dal ragazzino più
svogliato al conservatore più rigido), per dare voce – sulla base
del dantesco sinolo di contenuto e forma - a un'adolescenza
interrotta che non potrebbe mai passare dallo stato brado dei Ragazzi
dello zoo di Berlino al più
edulcorato e piccolo degli young adult. Magnificamente
scritto e costruito con maniacalità e genio esemplari, il ritorno
dell'autrice più amata è una feroce, brillante e spregiudicata
commedia umana. Una splendida martellata sui denti che, inaspettata
come la bellezza impensabile di questo romanzo, sconvolge fino alla
commozione.La
scrittrice inglese avrà anche rimandato al mittente il richiamo ad
Hogwarts, ma non ha perso di certo il suo magico tocco da re Mida.
Tutto quello che la sua penna tocca diventa oro inestimabile e Il
seggio vacante sembra ritornare
a quell'epoca lontanissima in cui, secondo la definizione di Hegel,
compito di ogni autore era quello di dar vita a una “moderna epopea
borghese”. A quell'epoca in cui i veri
romanzi erano così.
La
recensione di un film, ancora inedito in Italia, che, accanto ai
classici Mr. Doubtfire, Mamma ho perso l'aereo e Nightmare Before
Christmas, mi auguro possa accompagnare le vostre feste.Il mio personale augurio di uno splendido Natale.
Grazie di esserci, e a presto ♥
Sarebbe
dovuto uscire al cinema tra Ottobre e Novembre, quando centri
commerciali e negozi di dolciumi ospitavano zucche di plastica dai
sorrisi simpaticamente inquietanti, diavoli tentatori con le fattezze
di irresistibili caramelle (nemiche della nostra igiene dentale!), e
quando le librerie e le videoteche avevano ancora un posto
d'eccezione per i DVD di Dark Shadows, il suo ultimo
film. Invece, Frankenweenie,ultimo
capolavoro di Tim Burton, ha subito rimandi su rimandi. Quasi come se
non fosse una delle ultime produzioni degne di nota degli studi
Disney, ma un trascurabile flop meritevole del giusto oblio.
Adesso,
quasi certamente, arriverà in Italia al ritorno dalle vacanze
natalizie: il prossimo 17 Gennaio. Tuttavia, ormai stufo di
essere ancorato alla volontà dei produttori nostrani, non appena se
n'è presentata l'occasione, l'ho visto senza pensarci su due volte.
Avrei potuto aspettare ancora un mesetto per godermelo in 3D in un
confortevole cinema, ma Burton non conosce due cose: il bruciore
dell'insuccesso e i miei no. A un minuto dell'inizio, già ero perso.
Il classico castello della Disney si è oscurato durante i titoli
di testa. Via le luci, via il luccichio della scia perfetta tracciata
attorno ad esso, via i colori. Sullo sfondo si sono accumulati
nuvoloni neri e un lampo fragoroso ha dato inizio a tutto, aprendo il
film in maniera unica e magistrale. La storia ha inizio dove
tutte le storie finiscono e con un avvenimento che nei cartoni per
bambini è tabù, ostacolato da un sonoro “e per sempre felici e
contenti” o rimandato oltre i limiti inesplorabili dei titoli di
coda: la morte.
Non
di genitori che ci lasciano una magica eredità, non di un prozio
sconosciuto che ci fa il dono di una magione stregata, non di un
malvagio antagonista, ma di Sparky, un cane.
Il
migliore amico dell'uomo. Il migliore amico dello schivo e geniale
Victor.
Sparky
è cresciuto assieme a lui, un socievole e curioso amico a quattro
zampe che ha reso la vita del triste protagonista meno vuota e più
emozionante. Quando lo stridore dei freni di un automobile e un tonfo
mettono fine alla sua esistenza, Victor è completamente solo, alle
prese con due genitori che non possono capire il suo dolore e con
bizzarri compagni di scuola che lo ignorano beatamente. Questo finché
un esperimento azzardato e una notte di fulmini e saette non lo
riportano in vita. Ammaccato, con due bulloni ai lati del collo,
grossolane cuciture a percorrergli il tenero musetto e una coda che
si stacca alla minima scodinzolata. Goffo, fatto a pezzi come un
puzzle per bambini, ma rumorosamente vivo. O quasi..
Ispirato
al Frankenstein di
Mary Shelley e a un corto cinematografico che un giovanissimo Tim
Burton realizzò nel lontano 1984,
Frankenweenie è
il ritorno del regista al mondo dell'animazione stop motion dopo il
successo di Nightmare Before Christmas
e La sposa cadavere.
Un ritorno atteso, sperato e avvenuto, finalmente e inaspettatamente,
nell'inusuale territorio di casa Disney. Un territorio che per
l'incontenibile genio del regista poteva rivelarsi impervio e minato
di ostilità. Come avrebbero potuto i produttori esecutivi di La
bella e la bestia, Biancaneve,
Cenerentola e
Pinocchio accogliere
di buon grado un film d'animazione a) senza canzoni; b) completamente
in bianco e nero; c) tenebroso, cupo e anche un po' grottesco? La
collaborazione, inutile dirlo, ha funzionato eccome!La
colonna sonora di Danny Elfman è un dono fatto alle nostre orecchie,
l'amichevole partecipazione di Winona Ryder, Martin Short e Catherine
O'Hara (che prestano le loro voci ai personaggi) rimarca grandi e
indimenticabili tappe delle creazioni del nostro cineasta preferito,
la storia è un irripetibile coacervo di sentimenti e brutture capaci
di scaldare il cuore, il geniale uso del bianco e nero rimanda alle
glorie di un cinema muto rispolverato con The Artiste
alla foto cultin cui
Walt Disney e Topolino posavano per la macchina da presa. E' un
incubo macabro e splendido, ma che segna il ritorno a un mondo di
fiabe che, visti i recenti insuccessi, sta perdendo scintille della
sua polvere magica.
E'
il film meno Disney di questo mondo, ma quello che paradossalmente è
stato capace di dare ai padri dei cartoni più belli il giusto e
meritato lustro e di ricordarci la potenza del buon cinema.
Nonostante l'avessi
trovato divertente e solare, Dark Shadows era
stato un tantino al di sotto dei canoni burtoniani.
Bello, sì, ma in maniera disimpegnata e fugace.E'
questo, invece, il film che aspettavo. Un armonico e simmetrico
matrimonio di opposti, un raffinatissimo gioco di citazioni, un
prodotto con un'identità precisa, ma con lo sguardo rivolto al
meglio che c'è.
Figlia dello stesso seme che aveva dato vita al meraviglioso Edward
mani di forbice, la storia
d'amicizia di Victor e Sparky prende spunto dall'infanzia solitaria
del regista e, ad anni di distanza, regala a lui quell'amico speciale
che non ha mai avuto da bambino e noi l'intrattenimento
di gran classe e qualità che potrebbe rendere ancora più speciale
il nostro Natale. Da
vedere con la famiglia in gran completo,
riesce a far riflettere con sensibilità anche sui pregi e i difetti
della scienza moderna, capace di regalare, se spinti da amore,
sorprendenti miracoli; se dall'ambizione più cieca, invece, mostri.
Ciao
a tutti e buona domenica! Finalmente in VACANZA:D In questo primo
giorno di libertà, la recensione di un romanzo unico nel suo genere,
di cui, precisamente il 20 Dicembre, è approdata nelle sale italiane
la versione cinematografica, che non vedo l'ora di vedere.
Augurandovi buona lettura e ringraziando la gentilissima Piemme per
avermi dato modo di recensirlo per voi, colgo l'occasione – e
perdonatemi “l'improvvisata”- per annunciareanche la vincitrice
dell'ultimo giftaway: VERONICA. Complimenti!!
Solo
la paura può sconfiggere la vita.
Titolo:
Vita di Pi
Autore:
Yann Martel
Editore:
Piemme
Numero
di pagine: 334
Prezzo:
€ 17.50 (in economica, € 10.50)
Sinossi:
Piscine Molitor Patel è indiano, ha sedici anni, è affascinato da
tutte le religioni, e porta il nome di una piscina. Nome non facile
che dà adito a stupidi scherzi e giochi di parole. Fino al giorno in
cui decide di essere per tutti solo e soltanto Pi. Durante il viaggio
che lo deve condurre in Canada con la sua famiglia e gli animali
dello zoo che il padre dirige, la nave mercantile fa naufragio. Pi si
ritrova su una scialuppa, alla deriva nell'Oceano Pacifico, in
compagnia soltanto di quattro animali. Tempo pochi giorni e della
zebra ferita, dell'orango del Borneo e della iena isterica non resta
che qualche osso cotto dal sole. A farne piazza pulita è stato
Richard Parker, la tigre del Bengala con cui Pi è ora costretto a
dividere quei pochi metri. Contro ogni logica, il ragazzo decide di
ammaestrarla. La loro sfida è la sopravvivenza, nonostante la sete,
la fame, gli squali, la furia del mare e il sale che corrode la
pelle. Il loro è un viaggio straordinario, ispirato e terribile,
ironico e violento, che ci porta molto più lontano di quanto
avessimo mai potuto immaginare. A scoprire che la stessa storia può
essere mille altre storie. E che riaccende la nostra fede nella magia
e nel potere delle parole
La recensione
E'
difficile credere all'amore, chiedetelo a qualsiasi innamorato. E'
difficile credere alla vita, chiedetelo a qualsiasi scienziato. E'
difficile credere in Dio, chiedetelo a qualsiasi fedele. Che cosa c'è
di tanto strano in una storia incredibile?
Pi,
sedici anni, ha l'infinito ai suoi piedi, una tigre del Bengala come
animale domestico e un turbante sulla testa. Ha la pelle scura, una
mente acuta e un animo antico, ma non è né un maharajah, né un
principino uscito dalle Mille e una notte. E' un puntino scuro
nell'oceano Pacifico. Un mucchietto di vestiti logori e ossa
sporgenti che, solo e perduto, si trova a vivere in un mondo che
nasce e finisce su una barca in mezzo al blu e che si riflette, nel
suo immenso e tragico splendore, negli occhi imperscrutabili di
Richard Parker, suo feroce e inusuale compagno di sventura. Il lungo
viaggio su un imponente mercantile dall'India al Canada doveva
essere, per lui e la sua famiglia, l'occasione di una vita, ma in una
notte di burrasca e vento il loro sogno è colato a picco, insieme
alle esistenze di tutti i membri dell'equipaggio e allo zoo che aveva
assicurato ai Patel denaro, sacrifici, sorrisi.
Nel
momento in cui, per puro caso, vidi il trailer dell'ultimo film di
Ang Lee, seppi che il romanzo che l'aveva ispirato sarebbe dovuto
essere mio. Il film, con una manciata di attori sconosciuti, uno “schermo
verde” e tanta magia, appariva come la quintessenza di un cinema
per grandi e piccini accorto più che mai alle emozioni e alla
meraviglia, il tutto amplificato da un crescendo di melodie, colori
ed effetti speciali. Debuttata recentemente nelle sale, l'omonima
pellicola, che spero di vedere il prima possibile, è stata stimata
dai maggiori critici cinematografici, infatti, come un nuovo, atteso approdo ad un cinema per ragazzi più attento alla sostanza, che
alle mode e alle tendenze odierne. Un ritorno alle storie avventurose
di Salgari e Verne, un Piccolo Principe trasferito sul pianeta
terra, con una tigre – e non una rosa – da custodire, una fiaba
alternativa per questo Natale alternativo: questo, per lo meno, è
quello che mi sarei aspettato io!
Richard
Parker è rimasto con me. Non l'ho mai dimenticato. Lo vedo ancora
nei miei sogni. Il più delle volte sono incubi, ma incubi colorati
d'amore. Com'è strano il cuore umano.. Il
romanzo di Yann Martel è molto di più e molto di meno. Come tutti i
classici, moderni o ormai assodati, divide i lettori, anche se, negli
anni, le innumerevoli copie vendute e i tanti elogi l'hanno reso
universalmente apprezzato: quasi intoccabile.
Un'opera all'apparenza
tanto lineare e semplice, almeno nel mio caso, si è rivelata,
infatti, molto più ostica e impervia del previsto. Un racconto di
formazione con scene forti, dettagli meticolosi, qualche asperità
linguistica, complesse sovrastrutture e tenui sfumature che, come
l'invisibile per Antoine de Saint – Exupéry, sono apparentemente
invisibili agli occhi.
Ma
se da una parte le radici filosofiche e le sottili suggestioni di
Martel non riescono a conferire a Vita
di Piquel
tocco di spettacolare avventura che le immagini del film lasciano
immaginare, dall'altra il suo essere poeta, zoologo e maestro di vita
insieme sono capaci di rendere alcuni lunghi e densi capitoli del libro
parte di una sorta di accurata lezione universitaria, tenuta da un
maestro dell'intrattenimento al pari dei nostri Benigni e D'Avenia. E
così, io, che a un'interessantissimapuntata
di Voyager ho sempre preferito una bella sitcom americana senza
senso, sono riuscito a riscontrare all'interno del romanzo,
nonostante la presenza di maggiori e più lenti approfondimenti, lo stesso amore
per la natura e lo stesso stupore che riempiva d'incanto La
mia vita è un zooe
Acqua per gli
elefanti.Il libro ha il difetto di essere un apologo che, in nome dell'amore
per l'alta letteratura, rinuncia alla leggerezza che il genere aveva
originariamente nel mondo latino, ma, soprattutto e al di là di ogni
critica, ha la grande abilità di essere un dialogo
interconfessionale, che spiega la vita e la religione attraverso la
voce di un bambino e che fa di moschee, sinagoghe e chiese un unico
grande tempio; che rende uomini e animali parte di un'unica e
solidale famiglia e spiazzanti colpi di scena strumento di superbe e
geniali allegorie. Tante
pagine si lasciano divorare come le tartarughe marine e i pesci
volanti che il mare offre al protagonista, altre scorrono limpide
come l'acqua, altre ancora invece sommergono di informazioni
cavillose e dati tecnici che coloro che si limitano alla conoscenza
superficiale di gatti, cagnolini domestici o ruote di scorta da
sostituire potrebbero reputare troppo per un libro solo. Eppure,
arriva il finale e tutte le nostre impressioni cambiano. Crudele,
realistico, splendido. Vita di Pi, in conclusione, è un libro che non arriva con
immediatezza, ma che, indubbiamente, lascia orme profonde sulla spiaggia dei nostri ricordi. E' un atto di sfida e di coraggio che dà al
lettore, come nel recente e intrigante film The
Words,
la possibilità di scrivere il suo personale epilogo, di scegliere
tra due varianti della stessa storia quella più congeniale al suo
cuore. Carezze o graffi... Sogno o incubo?
E'
quasi pomeriggio, ormai, è ancora non vedo scorrazzare per strada
qualche simpatico omino verde proveniente da Marte. Arrendiamoci: le
uniche creature soprannaturali che vedremo in questo 21/12/2012 sono
quelle del post precedente, in cui le nostre case editrici ci
promettevano un gennaio in compagnia di profeti, maghi, angeli e
streghe. Accanto a una narrativa a tinte più colorate e fantasiose,
avremo anche un sottile nastro rosso ad unire le prossime uscite di
Gennaio. L'amore e la morte. La passione e il mistero. Le rose e le
spine.
Per
la Mondadori, sulla scia del successo di Paolo Giordano e di
L'età dei miracoli, arrivaun racconto intenso e delicato, che
per le forti tematiche riporta alla mente lo splendore di Proibito.
L'autrice, giovanissima, è diventata “scrittrice per caso”, ma
il suo nome già viene affiancato a quello dei nostri più illustri
conterranei (prestissimo la mia recensione!). Sempre italiano, anche l'autore di Vetro, un
immenso thriller storico che rende la Venezia rinascimentale un
intricato e affascinante labirinto. Per la Garzanti, invece, due
storie di segreti e sentimenti, in cui mistero, valori e passione
fanno da padroni: L'isola dell'amore proibito e Entra nella mia vita,
attesissimo ritorno, quest'ultimo, dell'autrice di Il profumo delle
foglie di limone (qualcuno l'ha letto?).Con
la Corbaccio, invece, faremo conoscenza dell'alter-ego femminile di
Lars Kepler e Wulf Dorn: Ursula Poznaski si presenta ai lettori
italiani con il bellissimo thriller 5. Altre novità e
informazioni proprio qui sotto! ;)
Titolo:
Le affinità alchemiche
Autore:
Gaia Coltorti
Editore:
Mondadori
Numero
di pagine: 300
Prezzo:
€ 15,00
Data
di pubblicazione: 15 Gennaio 2013
Sinossi:
Le affinità alchemiche racconta l'amore più intenso e devastante
che possa nascere tra un uomo e una donna: quello tra due fratelli.
Figli gemelli di una coppia irrequieta, dopo la precoce separazione
dei genitori Selvaggia e Giovanni vivono separati per lunghi anni,
fino a che il ritorno a Verona della madre e della figlia non
ricongiunge la famiglia, e i due fratelli ormai nella piena
adolescenza. Quando rincontra la sorella, Giovanni ha un tuffo al
cuore: Selvaggia è bellissima, è piena di fascino, è capricciosa e
provocante fino allo sfinimento. L'estate è appena cominciata, prima
della ripresa scolastica Selvaggia sarà sola, in città non conosce
nessuno: solo il fratello, che lei ribattezza subito Johnny, può
farle conoscere la città e tenerle compagnia. Prestissimo tra i due
ragazzi si sprigionano un'elettricità, una tensione, un calore che
hanno un solo nome, sconvolgente: desiderio. Una relazione
impossibile e struggente, un magnetismo ineluttabile come
l'avvicendarsi della notte con il giorno.
Titolo:
L'isola dell'amore proibito
Autore:
Tracey Garvis Graver
Editore:
Garzanti
Numero
di pagine: 360
Prezzo:
€ 14,90
Data
di pubblicazione: 3 Gennaio 2013
Sinossi:
"L’acqua cristallina lambisce dolcemente i suoi piedi nudi.
Anna apre gli occhi all’improvviso e davanti le si apre la distesa
sconfinata di un mare dalle mille sfumature, dal turchese allo
smeraldo più intenso. Intorno, una spiaggia di un bianco accecante,
ombreggiata da palme frondose. Le dita della ragazza stringono ancora
spasmodicamente la mano di T.J., disteso accanto a lei, esausto dopo
averla trascinata fino alla riva. Anna non ricorda niente di quello
che è successo, solo il viaggio in aereo, la superficie blu che si
avvicina troppo velocemente e gli occhi impauriti di T.J., il ragazzo
di sedici anni a cui dovrebbe dare ripetizioni per tutta l’estate.
Un lavoro inaspettato, ma chi rifiuterebbe una vacanza retribuita
alle Maldive? E poi Anna, insegnante trentenne, è partita per un
disperato bisogno di fuga da una relazione che non sembra andare da
nessuna parte. Ma adesso la loro vita passata non è più importante.
Anna e T.J. sono naufraghi e l’isola è deserta. La priorità è
quella di sopravvivere fino ai soccorsi. I giorni diventano
settimane, poi mesi e infine anni. L’isola sembra un paradiso,
eppure è anche piena di pericoli. I due devono imparare a lottare
insieme per la vita. Ma per Anna la sfida più grande è quella di
vivere accanto a un ragazzo che sta diventando un uomo. Perché
quella che all’inizio era solo un’innocente amicizia, attimo dopo
attimo si trasforma in un’attrazione che li lega sempre più
indissolubilmente."
Titolo:
5
Autore:
Ursula Poznaski
Editore:
Corbaccio
Numero
di pagine: 400
Prezzo:
€ 16,40
Data
di pubblicazione: 10 Gennaio 2013
Sinossi:
Una donna viene ritrovata morta su un prato nei pressi di Salisburgo.
Assassinata. Sulle piante dei piedi ha tatuati dei numeri, sono
coordinate che portano a un'altra macabra scoperta: una scatola
nascosta nel bosco che contiene una mano mozzata e un biglietto con
un indovinello, la cui soluzione porta a un altro resto umano. La
poliziotta Beatrice Kaspary e il collega Florin Wenninger si trovano
invischiati in una cruenta caccia al tesoro da un cadavere a un
altro. E non appena riescono a rintracciare un testimone, questo
viene massacrato. Si trovano di fronte a un serial killer? Oppure le
loro indagini aiutano l'assassino a trovare la prossima vittima in un
disegno crudele e oscuro di vendetta?
Titolo:
Entra nella mia vita
Autore:
Clara Sanchez
Editore:
Garzanti
Numero
di pagine: 448
Prezzo:
€ 18,60
Data
di pubblicazione: 17 Gennaio 2013
Sinossi:
Madrid. Il sole estivo illumina la casa piena di fiori. È pomeriggio
e la piccola Veronica approfitta di un breve momento di solitudine
per spiare tra le cose dei genitori. Apre una cartella piena di
documenti, e scorge una foto. La estrae con la punta delle dita, come
se bruciasse. Non l’ha mai vista prima. Ritrae una ragazzina poco
più grande di lei, con un caschetto biondo, una salopette di jeans e
un pallone tra le mani. Veronica è confusa, ma il suo intuito le
suggerisce che è meglio non fare domande, non adesso che la mamma è
sempre triste. Anno dopo anno, Veronica si convince sempre più che
le discussioni e i malumori in casa sua nascondano qualcosa di cui
nessuno vuole parlare. E che l’enigma di quella foto, di quella
bambina sconosciuta, c’entri in qualche modo. Ma quando Veronica
diventa una donna, decisa e tenace, non può più fare finta di
niente. La malattia della madre la costringe a fare i conti con un
passato di cui non sa nulla, un passato rubato che la avvicina sempre
di più alla bambina misteriosa della fotografia. Ritrovarla è
l'unica strada per raggiungere la verità. Una verità che, forse, ha
un prezzo troppo alto. E quando Veronica trova la bambina, ormai una
donna anche lei, capisce che la strada è tutt’altro che percorsa,
che il mistero è tutt’altro che svelato. Ma soprattutto capisce
che c’è qualcuno disposto a tutto pur di ostacolarla nella sua
ricerca. Non le rimane che affidarsi a sé stessa, al suo intuito e
al suo coraggio. Perché districare il groviglio di bugie e
manipolazioni sarà molto, molto pericoloso. Entra nella mia vita
è l’ultimo romanzo di Clara Sánchez, il più maturo e più
importante, scritto dopo l’incredibile successo del Profumo
delle foglie di limone – 500.000 copie vendute e ancora nella
classifica dei libri più venduti dopo due anni dall’uscita –, e
l’ha consacrata come l’autrice più letta del momento. Balzato in
cima alle classifiche spagnole, ha scosso l’opinione pubblica per
la sua forza dirompente. Una storia di tradimenti e di menzogne, di
colpa e di innocenza, di verità e di fiducia, che ha come
protagoniste due anime inquiete legate dal filo invisibile di un
amore incrollabile.
Titolo:
Vetro
Autore:
Giuseppe Furno
Editore:
Longansesi
Numero
di pagine: 750
Prezzo:
€ 17,60
Data
di pubblicazione: 2 Gennaio 2013
Sinossi:
Venezia 1569. Andrea Loredan, secondogenito del doge, ha scelto di
stare dalla parte dei poveri, dei diseredati, in difesa dei quali
impiega la sua esperienza di avvocato. Quando, in una notte di
settembre, le polveriere dell'Arsenale esplodono, radendo al suolo
una parte della città, Andrea si prodiga per dare soccorso ai feriti
e raccoglie così le ultime, enigmatiche parole della badessa di un
convento: "Cerca la verità senza paura..." È il primo
tassello di un mistero che lo coinvolgerà in una vicenda oscura e
terribile, una storia di spionaggio e controspionaggio, sullo sfondo
di una Venezia che custodisce da secoli sia biblioteche nascoste,
cercate dall'Inquisizione romana, sia i segreti dell'arte del vetro,
segreti che possono uccidere.
Ben
trovati, amici! Le vacanze natalizie per molti sono appena
cominciate, ma le nostre case editrici sono già pronte per un
ritorno in grande stile. Avrete notato, infatti, che a Natale come in
estate il ritmo delle uscite rallenta notevolmente, ma a gennaio un
esplosione di nuovi titoli è pronta a travolgerci! Quest'oggi vi
parlo dei romanzi urban fantasy che, carichi di sensuale fascino e
mistero, inaugureranno l'anno nuovo. A partire dai primissimi giorni
di Gennaio, percorriamo insieme le tappe delle novità letterarie in
cui mi sono imbattuto. Due giovani esordienti italiani alle prese con
baci tentatori e mortali, il ritorno in libreria della prolifica
autrice americana scoperta in Italia con Bittene
The Summoning e della "amabile" ideatrice dell'intenso Cuore Nero, il
capitolo conclusivo di una saga cominciata qualche anno fa conIl
bacio dell'angelo caduto (me la
consigliate?), un nuovo tuffo romantico e rinfrescante tra acque
popolate da sirenette ed amori giovanili. Segni particolari: cover
bellissime e successo assicurato! Quali attendete con maggiore ansia?
;)
Titolo:
Il bacio di Jude
Autore:
Davide Roma
Editore:
Sperling & Kupfer
Numero
di pagine: 282
Prezzo:
€ 17,90
Data
di pubblicazione: 15 Gennaio 2013
Sinossi:
Massachusetts, oggi. Jude Westwick, diciassettenne svogliato e
ribelle, è costretto a passare il sabato pomeriggio a scuola per
punizione. Riordinando il vecchio archivio della biblioteca, legge
per caso la storia di un efferato fatto di sangue consumato proprio
nel sotterraneo della casa in cui abita con i genitori. Incuriosito,
Jude cerca il passaggio che lo porta al sotterraneo e scopre così un
segreto terrificante.
Un
segreto antico come il mondo, che lo riguarda molto da vicino. Con
l'aiuto del suo migliore amico nerd e di due ragazze davvero
speciali, che riusciranno a rubargli il cuore, Jude dovrà imparare a
confrontarsi con il destino che lo attende. Un destino a dir poco
straordinario.
Titolo:
Il bacio della morte
Autrice:
Marta Palazzesi
Editore:
Giunti Y
Numero
di pagine: 320
Prezzo:
€ 12,00
Data
di pubblicazione: 16 Gennaio 2013
Sinossi:
Quando hai diciotto anni, vivi nelle remote foreste della Romania e
il tuo unico obiettivo è dare la caccia alle spietate creature che
popolano il Mondo Sotterraneo, non può permetterti distrazioni. E
questo Thea lo sa molto bene. Abile mezzo demone dotato del potere
dei sogni, è una ragazza ribelle e irriverente. Ma quando riceve il
pugnale con cui cacciare gli Azura, è più che determinata a
impegnarsi fino in fono negli allenamenti che la renderanno
ufficialmente una Cacciatrice, mettendo da parte tutto il resto. Però
non sempre le cose vanno come previsto e Thea si ritrova costretta
non solo a combattere un nemico infido e crudele, ma anche a
resistere al costante impulso di azzuffarsi col padre, dal quale ha
ereditato i poteri da Incubo. Ma sopratutto deve cercare di contenere
l'attrazione per il nuovo compagno di caccia, un affascinante mezzo
Succubo dal passato oscuro. Inaspettate rivelazioni e inquietanti
avvenimenti sconvolgeranno pericolosamente la vita di Thea, divisa
tra i desiderio di seguire chi ama e compiere il proprio dovere.
Titolo:
Odyssea
Autrice:
Amabile Giusti
Editore:
Dalai
Prezzo:
€ 15,90
Numero
di pagine: 368
Data
di pubblicazione: 22 Gennaio 2013
Sinossi:
Se potesse, Odyssea, chiederebbe molte cose a sua madre. Ad esempio
perché da anni sono costrette a vivere come fuggiasche, senza una
meta, una casa e, soprattutto, senza un padre. Finché una notte,
attraversando un varco magico nascosto nel bosco, la riporta a
Wizzieville, dove è nata, e lei scopre di appartenere a una cerchia
di persone dotate di rari poteri. Incredula, Odyssea si getterà
nella nuova vita, ma si accorgerà presto che dietro la facciata
idilliaca e fatata di Wizzieville brulica il Male. Un nemico, che
perseguita la sua famiglia da generazioni, è tornato sotto mentite
spoglie per ucciderla. Come se non bastasse l’amore la coglie di
sorpresa. Jacko, un misterioso e impavido ragazzo che, a differenza
degli altri, la tratta senza cerimonie, devasta il suo cuore
inesperto. Ma come mai tutti lo disapprovano e lo temono? Può
fidarsi di lui? Odyssea è combattuta, ma non può concedersi errori.
Il nemico è in agguato. Potrebbe essere ovunque, potrebbe essere
chiunque.
Titolo:
Implosion
Autrice:
M.J Heron
Editore:
De Agostini
Numero
di pagine: 384
Data
di pubblicazione: 3 Gennaio 2013
Sinossi:
Un
segreto oscuro. Un potere nascosto. Un amore più forte del destino.
Un romanzo potente che scatena la passione. Dopo il fortunato esordio
in ebook arriva ora anche in versione cartacea. Non
è affatto un giorno come un altro. Il destino ha premuto il tasto
on. Quando Katherine incontra Armand per la prima volta non sa che
dietro le sembianze del bello e dannato si cela uno dei più potenti
generali dell’Antica Stirpe dei Kurann. Non può immaginare che
sarà proprio lui la sua salvezza, o la sua rovina. Armand ha un
piano crudele, spietato, oscuro come le tenebre. Non è l'unico a
nascondere la minaccia di un segreto inconfessabile o gli echi di un
passato maledetto. Una verità agghiacciante sta per essere svelata.
Nessuno può permettersi di fallire. nessuno è più al sicuro. Una
sola certezza: quando supera se stesso, l'amore può uccidere. Se
nulla è come sembra, come fai a scegliere la strada giusta? Un
paranormal fantasy, dark e romantico al tempo stesso, in cui gli
eventi si susseguono al ritmo di un thriller che tiene inchiodati
fino all'ultima pagina.
Titolo:
Il destino di una strega – Dime Store Magic
Autrice:
Kelley Armstrong
Editore:
Fazi “Lain”
Numero
di pagine: 480
Prezzo:
€ 14,90
Data
di pubblicazione: 24 Gennaio 2013
Sinossi:
Dimenticate la fattucchiera del Mago di Oz o Samantha di Vita da
Strega. Le vere streghe non hanno niente a che vedere con loro. Si
sono integrate così bene nella società che chiunque potrebbe essere
loro vicino di casa e non accorgersene. Prendiamo Paige, per esempio,
ventitré anni, una ragazza come tante. In realtà è a capo della
Congrega della Streghe Americane e si occupa di Savannah, la figlia
adolescente di una strega oscura rimasta orfana. In questa storia in
cui il conflitto tra streghe e semi-demoni assumerà toni assai
violenti, Paige affronterà le difficoltà e i pericoli con estremo
coraggio e sangue freddo e sedurrà un giovane stregone senza
timidezza, dimostrando a tutti, anche ai più malfidati, di cosa è
capace una donna giovane e indipendente, sola ma dotata di una
straordinaria volontà.
Titolo:
L'ultimo Angelo
Autrice:
Becca Fitzpatrick
Editore:
Piemme “Freeway”
Numero
di pagine: 372
Prezzo:
€ 17,00
Data
di pubblicazione: 2 Gennaio 2013
Sinossi:
Nora è assolutamente sicura che Patch sia il suo unico, vero amore.
Che sia un angelo caduto non importa, lui è tutto quello che vuole.
Purtroppo, però, il loro destino sembra quello di essere nemici
mortali. Eppure, Nora e Patch affronteranno insieme l’ultima
battaglia. Vecchi avversari ritorneranno, nuovi nemici si riveleranno
e antiche amicizie tradiranno, minacciando la pace che i due
innamorati cercano disperatamente. Il campo di battaglia si delinea,
e indietro non si può tornare. Ma da quale parte sceglieranno di
combattere? E, alla fine, scopriranno che esistono ostacoli che
nemmeno l’amore può vincere?
Titolo:
Il destino della sirena
Autrice:
Tera Lynn Childs
Editore:
Tre60
Numero
di pagine: 280
Prezzo:
€ 9,90
Data
di pubblicazione: 24 Gennaio 2013
Sinossi:
Lily ha fatto la sua scelta: per amore di Quince, è pronta a
rinunciare al trono di Thalassinia. Tuttavia la giovane principessa
non vuole abbandonare per sempre né il suo popolo né il padre, e
decide quindi d’impegnarsi al massimo per superare i test
d’ingresso dell’università, diventare una biologa marina e
aiutare, seppur da lontano, il suo regno. Un obiettivo tutt’altro
che semplice da raggiungere, visto che la scuola sta per finire e che
le materie da studiare sono moltissime. Forse troppe. E, come se non
bastasse, a turbare le sue giornate ci pensa l’arrivo di Dosinia,
la cugina pestifera, che stavolta deve proprio aver combinato
qualcosa di molto grave se re Palumbo – il padre di Lily – l’ha
punita con l’esilio sulla terraferma e con la revoca di tutti i
poteri magici. Dosinia infatti non ci mette molto a creare guai,
prima seminando zizzania tra la cugina e Quince, poi seducendo
l’ingenuo Brody, il primo amore di Lily. In una disperata corsa
contro il tempo, la principessa sirena dovrà così far fronte a un
vortice di eventi catastrofici, che metteranno in pericolo non solo
il suo futuro, ma anche – e soprattutto – il suo rapporto con
l’adorato Quince.