lunedì 4 giugno 2012

Recensione: Marilyn - Il film

Le recensioni cinematografiche, avrete notato, non sono il mio forte. Oggi, però, reduce dalla visione di questo film, voglio parlarvene. E' una veritiera biografia, un emozionante dramma, una fiaba toccante e spietata. Basato su La mia settimana con Marilyn, di Colin Clark, disponibile per la Mondadori al prezzo di € 10.00, è approdato il 1 Giugno nelle sale cinematografiche italiane. Ho recensioni e anteprime che ancora mi aspettano, quindi, se sono qui a parlarvene, credetemi, è perché merita!

Il primo amore è una dolce disperazione”.

 
Il suo viso è ovunque. La polvere degli anni non l'ha offuscato, la furia del tempo non ha disegnato sotto i suoi eterni occhi azzurri rughe e segni d'espressione. Continuiamo a vederlo occhieggiare dalla copertina di un romanzo, da una maglietta alla moda, su cartelloni pubblicitari.
Il suo sorriso è sempre candido. I suoi capelli sono gli stessi di sempre: ricci e di un biondo abbagliante, nube morbida attorno a un paio di occhi di zaffiro.
Il mondo non l'ha dimenticata. Marilyn è la stessa principessa triste che, in una notte di rimpianti e solitudine del 1962, all'età di 36 anni, si addormentò in un sonno artificiale, prodotto da barbiturici e sogni infranti. Marilyn è la bella silhouette dai capelli al vento e dalle gambe sensualmente scoperte che, in Quando la moglie è in vacanza, ipnotizzò New York, creando ingorghi di traffico irripetibili tra Lexington Avenue e la trentasettesima strada.
Conosciamo il suo nome, i suoi celebri e numerosi amanti, quello che le luci dei riflettori ci hanno mostrato sul grande schermo e quello che, invece, gli scrittori più profondi hanno capito della sua sfuggente personalità.
Il biopic sulla vita dell'attrice, dallo scorso weekend nelle principali sale cinematografiche, è un'opera ambiziosa: il ritratto di una dea immortale che – simbolo di fascino senza tempo e di triste sregolatezza – avrebbe potuto assumere i tratti di una grottesca e zuccherosa caricatura, ma che, grazie a sontuose interpretazioni e a una curata regia, è capace di mostrarci in appena 99 minuti quello che mille parole non hanno mai saputo catturare. Non servono flashback o lacrimevoli racconti di un'infanzia che non è mai stata veramente tale.
Tutto si percepisce nei gesti della protagonista, nei suoi occhi languidi, negli abbracci di cui è disperatamente bisognosa e nell'amore che non ha mai saputo dare e ricevere. La pellicola ci conduce con estrema grazia in una settimana della diva più discussa di sempre, non aggiungendo apparentemente nulla agli elementi che sono stati raccolti e messi insieme negli anni.
E' semplice e, raffinato e brillante, ha il ritmo di una commedia d'altri tempi, emozionando con delicatezza e facendo una breccia nei cuori, nonostante il tipico “self control” inglese che lambisce il tutto. Ma quella raccontata da Simon Curtis nel suo film non è solo la storia della “leggenda” Marilyn. E' la storia di una bambina priva del calore di un padre, di un pianoforte a coda leggermente scordato e di un amore che si consuma nell'arco di una fugace estate londinese. E' la storia di Norma Jean e l'educazione sentimentale del ventitreenne Colin Clark, un giovane alle prese con la più dolce tortura: un amore impossibile verso una donna che è di tutti e di nessuno al tempo stesso. Sa che armarla lo farà soffrire, sa che lei lo ridurrà a uno straccio o al compagno di un'unica notte d'amore, ma quell'attimo di cieca avventatezza giovanile sarà, per lui, il miracolo e lo sbaglio più grande in cui si imbatterà da lì in poi.
My week with Marilyn, basato sui diari di Colin Clark, è una storia di crescita e sentimenti. E' una fiaba dolce-amara che mescola brillantemente biografia e tenero romanticismo alla Moulin Rouge. Semplice, eppure tanto emozionante, ricorda i sospiri del primo amore. Gli stessi sospiri esalati dallo spettatore che, per un'ora e mezza, ha l'impressione di vederla muoversi di nuovo sullo schermo, in specchi di luci e colori e in un' “imitazione” tanto magistrale da rasentare l'umana perfezione. Inutile spendere parole sui veterani Kenneth Branagh e Judy Dench.
Ci vorrebbe un'ode, invece, per descrivere lo splendore di Michelle Williams. Lei – già eccellente in Blue Valentine e Senza apparente motivo – scompare semplicemente  in Marilyn. Non tanto la certamente notevole somiglianza, ma le sue espressioni, le piccole “o” che forma con le labbra, la sua mimica, il suo essere civetta e fragile la portano alla soglia dell'eccellenza. Brava ed incredibilmente bella, canta con voce da usignolo, seduce con lo sguardo, lascia percepire dietro i suoi occhi appannati oceani di infiniti silenzi; ammicca, gioca con la telecamera, suscita risate e rilassati sorrisi e spezza inevitabilmente il cuore. Apparendo dalle acque come un'eterea Venere, cercando consensi nello staff che la circonda con occhi sperduti e affranti, la Williams è diva ammaliante e fragile bambola di ceramica. Strega ad ogni occhiata e, nonostante l'ottimo cast di comprimari, ruba le attenzioni di tutti; la scena è sua. Non ci sono “se” e non ci sono “ma”. Punto. Grandiosa.
Addirittura riduttiva la sua vittoria ai Golden Globe come migliore attrice. L'Oscar, quest'anno, doveva essere assolutamente suo. La performance della collega Meryl Streep in The Iron Lady, probabilmente, è stata altrettanto soddisfacente, ma qual è la sorpresa? La Streep è un mostro sacro del cinema, bravissima lo è sempre e da sempre.
Michelle, invece, dai tempi di Dawson's Creek è cresciuta. La morte del suo compagno Heath Ledger l'ha segnata e tutta una serie di ruoli minori e “non” l'hanno condotta fino a questo punto, rendendola tanto fragile e perfetta. Magica e incredibilmente umana.
Accanto a lei Eddie Redmayne (I pilastri della terra). La luce della Williams brilla accecante, ma senza di lui - di cui non si è tanto parlato nelle diverse recensioni lette – non ci sarebbe film, non ci sarebbe questo affascinante e tenero squarcio di storia che mi ha tanto emozionato e intenerito. Lui rende in maniera credibile e realistica i turbamenti giovanili, i vagheggiamenti amorosi, il desiderio di amare senza riserva alcuna. Un viso pulito e fresco, un fascino giovane, un talento ancora acerbo. Una valente spalla. Una voce narrante intensa e evocativa.
                                                                                                                                     Il romanzo
Titolo: La mia settimana con Marilyn
Autore: Colin Clark
Editore: Mondadori
Numero di pagine: 160
Prezzo: € 10,00
Sinossi: Nel 1956 il ventitreenne Colin Clark, fresco di laurea oxfordiana, accettò di buon grado l'incarico di "trovarobe" sul set di "II principe e la ballerina", con Laurence Olivier e Marilyn Monroe. Si trovò così a essere testimone della confusione della bellissima diva, fresca di nozze con Arthur Miller, spesso sotto effetto di psicofarmaci, perennemente in ritardo, di contro all'ossessiva puntualità dell'iperprofessionale e molto britannico Olivier. Ma soprattutto si trovò a trascorrere un'inaspettata settimana "in fuga" con Marilyn, attraverso la campagna inglese: proprio lui, il più giovane e inesperto delle tante persone che la attorniavano sul set, si era infatti guadagnato la fiducia e l'affetto dell'attrice, diventando il suo confidente, il suo sostegno, il suo alleato. E, immancabilmente, innamorandosene un po'... Nelle pagine di questo diario, dal quale è stato tratto anche il film Marilyn interpretato da Michelle Williams, Clark ci offre un ritratto intimo ed emozionante di una delle donne più desiderate e affascinanti di sempre.

5 commenti:

  1. Dici che le recensioni cinematografiche non sono il tuo forte, ma questa è veramente bella. Traspare la tua opinione insieme agli aspetti più tecnici e oggettivi. Già dagli Oscar avevo letto della grande interpretazione di Michelle Williams, chissà se riuscirò a vederlo! :)

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  2. Io sono proprio curiosa di vederlo questo film visto che la cara Michelle è anche stata candidata all'oscar!

    Comunque Mik da me c'è un piccolo premio per te http://readbelieve.blogspot.it/2012/06/premio-i-love-your-blog.html (:

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  3. Non ho ancora visto il film ma credo che lo vedrò prestissimo, se non stasera. Leggere la tua recensione mi ha fatto venire i brividi. Complimenti!

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  4. Grazie a tutte <3 Se lo vedete, fatemi sapere cosa ne pensate!

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  5. Film tragicamente stupendo...<3

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